Con la sillaba OM (ॐ) le popolazioni orientali sono solite alludere al suono primordiale che ha seguito l’evento della creazione dell’universo nella sua evoluzione. Esso rappresenta un termine sanscrito sacro per la letteratura religiosa indiana nata dal Brahmanesimo e a sua volta sviluppatasi dal Vedismo.
Secondo le sacre scritture il mantra Om rappresenta il suono senza suono, l’essenza di ogni aspetto del divino, la preghiera, il rituale e mira alla creazione di riflessioni teologiche, filosofiche e meditative in grado di portare un beneficio al nostro sistema energetico.
Il simbolo con il quale esso viene rappresentato è chiamato omkara e si compone di tre curve, un semicerchio e un punto con tre elementi fondamentali: A, U, M. La curva grande inferiore risiede tra il sonno e lo stato di veglia (Jagrat) ove la coscienza rappresenta il più comune stato della coscienza umana ed è rivolta verso l’esterno attraverso le porte dei sensi.
Le curva superiore (Swapna) allude allo stato subconsciente e la coscienza dell’individuo è rivolta verso l’interno permettendo a colui che osserva di immaginare tutto ciò che predilige al mondo attraverso uno status di magnificenza, bellezza, enfasi. La curva centrale invece rappresenta lo stato del sonno profondo (Shushupti), oppure lo stato incosciente. Questo è lo stato in cui il dormiente non desidera nulla e di conseguenza non sogna.
A è l’energia potenziale del canale sinistro, U del canale destro e M del canale centrale. Questi suoni possono essere utilizzati singolarmente o combinati insieme per migliorare i canali energetici.
OM: Esercizi
È importante comprendere che il suono dell’om non deve essere un suono pronunciato in maniera veloce e ripetitiva bensì deve essere lento e duraturo, profondo. Per esercitarsi basta chiudere gli occhi o semplicemente socchiuderli in una posizione comoda, con la schiena dritta in modo tale da pronunciare ogni suono nel miglior modo possibile utilizzando grandi emissioni di fiato.
Il segreto è l’attenzione: bisogna essere attenti a tutto ciò che accade, alle percezioni del corpo e della mente. Con il passare del tempo si noterà una certa elasticità in merito all’osservazione riuscendo a percepire perfino lʼaria che entra e esce dalle narici per più volte al giorno per alcuni minuti, nelle situazioni più diverse come ad esempio a scuola, a lavoro, nei mezzi di trasporto.
Non solo a livello psicofisico ma anche dal punto di vista mentale si presterà attenzione a molti più fattori, basti pensare all’osservazione dei giudizi. Cosa sono i giudizi? E chi siamo noi per giudicare cose e persone? la tendenza inconsapevole del giudizio è padrona dell’uomo fin dalla sua nascita.
Osservare in maniera attenta significa anche mantenere uno status di imparzialità e irremovibilità dinanzi alle dinamiche della vita quotidiana. Se si diventa buon osservatori si è in grado di comprendere anche il dolore e l’emotività delle persone, lo status di disagio e le parti del corpo che lo provocano, nascondono o contraggono.
Sabrina Mautone
Fonti
Ulteriori Informazioni: http://www.lamagiadelsuono.com/2012/12/29/il-mantra-om/
Curiosità: Cos’è lo Zen?, La Trimurti, Siddharta
Fonte immagine copertina: KamalKapoor.com.