Il panismo è una percezione molto profonda del mondo naturale e come atteggiamento artistico o letterario esprime il senso di compenetrazione gioiosa dell’uomo con la natura. Tipico nei Decadenti, è famoso il panismo di Gabriele D’Annunzio, che unisce uomo e natura che si incontrano ed entrano in contatto nella famosa poesia “La pioggia nel pinetoâ€. Nel romanzo breve del 1952, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, il panismo svolge una funzione fondamentale per esprimere l’idea di natura dello scrittore americano e del rapporto dell’uomo con la forza che governa e regola l’universo.
“Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità , sul mareâ€
Indice dell'articolo
La trama de Il vecchio e il mare
“E immersi noi siam nello spirito Silvestre,
d’arborea vita viventiâ€
Il vecchio e il mare, ambientato a Cuba, narra l’avventura del vecchio pescatore Santiago che pescava da solo su una barca a vela nella corrente del Golfo: erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Per i primi quaranta giorni era stato accompagnato da un ragazzo di nome Manolin, ma vedendo gli scarsi risultati del pescatore, i genitori reputano inutile il tempo passato ad aiutare Santiago. Ma il vecchio da solo trova comunque la forza di riprendere il mare e riesce a prendere un pesce vela lungo mezzo metro in più della sua imbarcazione.
“Sono rimorchiato da un pesce e io faccio da bitta. Potrei fermare la lenza. Ma allora lui potrebbe spezzarla. Bisogna che lo tenga più che posso e che gli dia lenza quando la vuole. Grazie a Dio sta andando avanti, non in giù.â€
Il pesce, un marlin enorme, lo trascina per tre giorni e tre notti, durante i quali Santiago si mantiene mangiando altri pesci pescati e fa molte riflessioni sulla vita e sulla pesca. Il vecchio riesce ad uccidere e legare il pesce tenendolo in acqua ma il suo rientro al porto è tormentato dagli squali che, ingolositi dal sangue che il marlin perde lungo il tragitto, tentano continui attacchi: dalla lotta quasi a mani nude con gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, si salva ben poco: solo lo scheletro, vanificando la sua perseveranza. Nonostante tutto riesce a stabilire una fratellanza con le forze incontenibili della natura.
“Mezzo pesce- disse- tu che sei stato un pesce. Perdonami di essere andato troppo al largo. Ho mandato in malora tutti e due. Ma abbiamo ucciso molti squali, tu e io, e ne abbiamo mandati in malora molti altri. Quanti ne hai uccisi tu, vecchio pesce? Non hai certo quella spada sulla testa per niente.â€
Santiago torna in porto con il solo simbolo della vittoria e della maledizione sconfitta. Giunto alla sua capanna, Manolin corre subito a prestargli soccorso e a prendergli un caffè; dichiara inoltre che d’ora in avanti torneranno a pescare insieme, risollevando il morale a Santiago. Il vecchio pescatore trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta un vita.
I personaggi

Santiago si mostra in tutta la sua vita dura e piena di sacrifici. In lui tutto sembrava vecchio, a parte gli occhi che mantengono il colore del mare. La lotta in mare ci dimostra la sua forza e il suo coraggio nonostante ne esca sconfitto e demoralizzato.
Manolin, anche se allontanato dal vecchio, non smette di fargli visita risultano un personaggio importante perché sarà la speranza e il conforto del vecchio nei suoi momenti di solitudine. Manolin rappresenta il coraggio, la speranza e la fiducia.
Il pesce catturato è un marlin enorme, in cui Santiago intravede una certa nobiltà d’animo per la leale lotta ingaggiata: Sembra addirittura sapere che, con i suoi movimenti, potrebbe uccidere il marinaio ma che poi sarebbe comunque morto anch’esso, a causa della lenza conficcata nel cuore; decide perciò di combattere fino alla fine, giocando nel modo in cui può: d’astuzia. Si arrende a Santiago, come a dimostrare che preferisce lasciare il suo corpo a chi lo abbia meritato piuttosto che ai pescecani.
Il panismo di Hemingway
Il linguaggio usato e la descrizione precisa dei gesti del pescatore dimostrano la passione dello stesso Hemingway per la pesca e la conoscenza pratica di quest’ultima. Il panismo, la fusione tra uomo e natura, è espresso attraverso il vecchio pescatore che è animato da un rispetto profondissimo per quel pesce che, nobile e immenso, lottava contro la determinazione del pescatore.
Hemingway riprende anche ne Il vecchio e il mare, con cui vinse il Nobel nel 1954, un discorso mai interrotto nella sua lunga carriera di scrittore: il rapporto dell’uomo con la natura che si rivela “invincibileâ€. L’uomo si può forse opporre ad essa con tutto il suo coraggio, ma alla fine deve soccombere di fronte alla sua enorme potenza.
Così si sceglie un atteggiamento di titanismo: l’uomo è sempre indifeso di fronte alla potente natura ma tuttavia è più grande della medesima, nella misura in cui la sua parte spirituale può sfidarla e accettare eroicamente e dignitosamente il proprio destino. Hemingway ci insegna ad avere rispetto del nostro avversario, se si batte con onore, anche se si tratta di un pesce: al di là dell’istinto che porta un animale a reagire, ci sarà sempre qualcosa da imparare da chi ci sta di fronte e riesce a tenerci testa.
Santiago incarna l’atteggiamento ideale per Hemingway, che ha sempre esaltato la vigoria e la forza degli uomini d’azione, come i toreri o i marinai, o come i “selvaggi†indiani, che sanno lottare indomiti contro una natura insuperabile, e dalla quale vengono sconfitti, ma non domati: lo spirito “guerriero†degli uomini forti infatti non si fiacca.
Inoltre il mare ha la sua importanza simbolica: nella sua potenza, rappresenta tutta la natura e la sua forza, e con le debite proporzioni, rispecchia in sé anche l’uomo forte e indomito, perché l’uomo potente e mai domo è a sua volta “simbolo†dell’invincibile natura.
“L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto.â€
Maurizio Marchese
Bibliografia
Ernest Hemingway, “Il vecchio e il mareâ€, traduzione di Fernanda Pivano, Mondadori, 2002