Gli studiosi dello Scripps Research Institute hanno scoperto il nuovo vaccino che salverà tantissime persone dalla dipendenza da cocaina. La notizia è stata annunciata sul Journal of Medicinal Chemistry da Kim Janda, professore di chimica e membro del The Scripps Research Institute (TSRI). Il TSRI è una delle ONLUS indipendenti con centri in California (La Jolla) e in Florida (Jupiter).
Janda, impegnato nella ricerca di un vaccino contro la nicotina, ha affermato infatti che questa ricerca sarà essenziale anche per lo sviluppo di vaccini contro altre sostanze d’abuso come per l’appunto la cocaina e l’eroina giacché la risposta dell’organismo è la stessa.
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La dipendenza da cocaina e le cure
L’uso di cocaina, nella maggioranza dei casi si trasforma in dipendenza. Ovvero nell’impossibilità del consumatore di frenarne l’uso, fino alla totale devastazione del corpo e della mente. Fino ad ora i trattamenti previsti per la dipendenza da cocaina riguardano maggiormente la sfera psichica, la quale è notevolmente colpita nel periodo di astinenza dalla sostanza. Le cure dunque consistono in terapie di gruppo, recupero delle attività sociali.
Un altro metodo per il controllo dell’astinenza è l’agopuntura mediante Acudetox. L’Acudetox consiste nell’inserimento di cinque aghi in precisi punti del padiglione auricolare con azione riflessa su specifiche funzioni dell’organismo. Alcuni studi ne hanno evidenziato una certa efficacia, sebbene le metanalisi non abbiano confermato questa validità terapeutica.
Un nuovo metodo: il vaccino
Dopo anni di studi i ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla (California) sono vicini ad una soluzione che attaccherà dall’interno la dipendenza. Si tratterebbe di un vaccino capace di bloccare la risalita al cervello della cocaina e quindi di disattivare le sensazioni di piacere ed euforia che portano alla tossicodipendenza.
Le droghe, tra cui appunto la cocaina, rilasciano una sensazione di benessere e di ebrezza. Finito l’effetto, però, si instaura un quadro depressivo dovuto all’abbassamento del tono dell’umore, e la persona ricorre nuovamente all’uso della sostanza per ripercorrere di nuovo la “via della felicità”.
Il vaccino allena il corpo a riconoscere la cocaina come un invasore. L’organismo reagisce al vaccino con la creazione di anticorpi che si legano in modo specifico alle molecole di cocaina. Quando il paziente assume la sostanza stupefacente, gli anticorpi anti-cocaina fermano le molecole della sostanza impedendone l’entrata nel sistema nervoso centrale e quindi l’arrivo al cervello. La sostanza del vaccino è la flagellina, una proteina batterica capace di scatenare una risposta immunitaria non appena venga introdotta la cocaina nell’organismo.
La cocaina: una piaga sociale
Ciò rappresenta un passo avanti eccezionale, una scoperta senza precedenti che cambierà totalmente la società dei prossimi decenni. Non è solo la lotta contro l’uso e abuso della cocaina: è la lotta contro l’uso delle droghe, contro la delinquenza che troverà sempre meno acquirenti, è la lotta contro una “malattia mondiale” che colpisce sempre i più deboli e soli. Sono infatti numerosi i giovani che cercano rifugio in sostanze che alterano lo stato d’animo, perché incapaci di affrontare le difficoltà della vita. Questo vaccino rappresenterebbe dunque la salvezza delle prossime generazioni e stando ai dati potrebbe non essere molto lontana.
I primi risultati
Il vaccino infatti è stato testato sui topi con eccellenti risultati, pubblicati sulla rivista American Chemical Society Molecular Pharmaceutics. Lo studio clinico effettuato invece dalla Yale University School of Medicine (New Haven) su 115 cocainomani afferma che il 53% di essi avrebbe dimezzato il consumo di droga in risposta appunto ad un alto livello di anticorpi nel sangue. Gli effetti purtroppo non sono a lungo termine, ed inoltre la risposta immunitaria non è la stessa per tutti i pazienti, pertanto sarà necessario svolgere ulteriori test e studi per arrivare ad una soluzione concreta.
Nunzia Langella