Expo 2015: parla Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi, intervistato da La Cooltura, dice la sua sull’Expo di Milano.

Abbiamo raggiunto il professore e critico d’arte, nonché politico italiano nominato Ambasciatore per i beni artistici dell’esposizione meneghina, durante un suo intervento a Telese Terme (BN) lo scorso 21 dicembre, in cui era presente per inaugurare il nuovo parco dedicato alla Torre medievale costruito nella cittadina termale sannita.

Il binomio Sgarbi-Expo è saltato agli onori della cronaca proprio di recente a causa della richiesta del critico d’arte di portare a Milano i Bronzi di Riace. Richiesta che è stata poi bocciata da una commissione appositamente costituita dal Ministero.

Professor Sgarbi, quanto è importante la rivalorizzazione del patrimonio artistico e culturale dei piccoli centri di provincia? 

Ѐ ovvio rispondere che è necessario. Di fronte al degrado attuale è evidente che abbiamo vissuto anni di cecità in cui è stato impedito che queste cose assumessero il rilievo il quale devono avere. La riappropriazione della consapevolezza verso il patrimonio storico servirà a dare nuove attrattive, e sarà un processo lento e sviluppabile attraverso quello che già c’è sul territorio. Esplicativo è l’esempio di Telese, cittadina termale, in cui chi verrà per le terme non vedrà soltanto baracconi e pompe di benzina, ma una splendida torre medievale. Quindi il suo restauro significa riappropriarsi di una coscienza che è stata messa da parte.

A breve partirà l’Expo. Cosa porterà quest’evento alle realtà locali?

Expo
Vittorio Sgarbi durante l’intervista

Niente. L’Expo è centripeta, non centrifuga. Il processo rovesciato che si è innescato con i Bronzi di Riace è un’idiozia, cioè nessuno che va all’Expo di Milano già che c’è va anche a Telese. Invece io porterò un’opera di Massimo Rao celebrato artista contemporaneo sannita-, nel padiglione più importante dell’Expo e lì si vedrà. Quindi io credo che il processo debba essere quello, cioè usare l’Expo come vetrina del resto d’Italia. Questi della commissione sullo spostamento dei Bronzi di Riace si sono inventati che i turisti in arrivo a Milano, dovendo vedere Venezia, Roma, Firenze o Napoli, secondo loro andrebbero a Reggio a vedere i Bronzi. Che cazzo di discorso è? Sono dei pazzi. Però ovviamente mostrare le bellezze dei vari luoghi può determinare curiosità, quindi non escludo che se io vado al’Expo o alla BIT, la Borsa del Turismo di Milano, ed apprendo dell’esistenza di una Torre medievale a Telese o di un anfiteatro a Sepino magari mi viene voglia di andarlo a vedere, quindi bisogna approfittare della vetrina per mettere in mostra le cose migliori. Io lo faccio, in parte, e volevo farlo coi Bronzi non soltanto per la Calabria e per il Sud, ma per l’intera Italia. Non l’han capito, peggio per loro, che devo fare?
L’Esposizione Universale è un luogo dove esponi delle cose ed è giusto che si espongano lì.  Ho cercato di spiegarlo ma non ci sono riuscito, il Ministro si è fatto fregare da una commissione di falsari i quali gli hanno detto che i Bronzi sono troppo fragili, una cosa falsa. Le due statue in realtà sono tranquillamente trasportabili, ma alla fine di tutto vedremo chi avrà avuto ragione vedendo quale sarà stato l’incremento delle visite ai Bronzi in contemporanea all’Expo, e ci accorgeremo che sarà stato minimo, perché non è logico.

Quindi io credo che ci possa essere per l’Italia una promozione di cui anche le aree della Campania potranno avere vantaggio, ma non immediato. Bisogna costruirsi le attrattive, approfittare dell’Expo per esporle e saper aspettare. 

Giacomo Sannino