The Imitation Game: siamo agli inizi degli anni ’50. Un matematico inglese viene arrestato dalle autorità con l’accusa di atti osceni (accusa che, durante quegli anni, in Gran Bretagna, veniva imputata a chiunque fosse considerato omosessuale e punibile con il carcere o la castrazione chimica). Sottoposto ad un interrogatorio, il matematico racconta la sua storia, rispondendo alla prima domanda che gli viene rivolta dall’agente: “Cosa faceva durante la guerra?”.
Durante la guerra, nel 1939, quello schivo matematico inglese decide di mettere al servizio della Gran Bretagna le sue abilità per porre fine al conflitto. Arruolato insieme ad un gruppo di matematici, campioni di scacchi ed esperti di crittografia, il loro compito è quello di decifrare Enigma, il codice segreto ideato dai nazisti per comunicare le loro operazioni militari. L’impresa è ardua, eppure la risposta a tutti i loro grattacapi risiede in un articolo, da lui pubblicato nel 1936, all’età di 24 anni, ed intitolato On Computable Numbers , with an Application to the Entscheidungsproblem, in cui veniva teorizzata la possibilità di una macchina, dotata di “una capacità di memoria infinita/ottenuta nella forma di un nastro infinito suddiviso in quadrati, su ognuno dei quali può essere stampato un simbolo”, ed in grado di decifrare qualsiasi codice.
Una macchina che simula le capacità di ragionamento dell’uomo, ottimizzandole e velocizzandole.
Così come un uomo che compie un calcolo, trascrive e combina simboli e numeri su di un foglio, tenendo conto di un numero definito regole, la macchina possiede una testina di controllo, contenente un numero definito di informazioni, in base alle quali manipola e trascrive simboli su di un nastro, potenzialmente infinito.
Questa macchina, conosciuta come Macchina di Turing, e grazie alla quale Enigma venne decifrato salvando migliaia di vite, prende il nome dal suo inventore, il matematico Alan Turing, accusato di atti osceni e perseguitato per la sua omosessualità, sottoposto al trattamento della castrazione chimica per ben 2 anni, fino al giorno del suo suicidio, il 7 giugno 1954.
Oggi, ognuno di noi, possiede un computer, un tablet o uno smartphone, li utilizza quotidianamente e senza di essi si sente perduto. Il nostro mondo è cambiato letteralmente grazie alla tecnologia, e molte cose che anni fa erano considerate letteralmente impensabili, oggi sono possibili grazie a questi strumenti.
Ben pochi sanno che tutto questo è divenuto possibile, grazie all’enorme contributo di Alan Turing; le sue macchine e i suoi studi sul calcolo computazionale, sono la base dell’informatica e degli studi sull’Intelligenza Artificiale. Tutto ciò che è digitale, deve la sua esistenza a questo grande visionario.
Ancora una volta, dopo “A beautiful mind”, “Will Hunting – Genio Ribelle” e “La Teoria del Tutto”, i cervelloni possono godersi la loro rivincita.
The Imitation Game è candidato a ben 8 premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regia- Morten Tyldum, Miglior Attore Protagonista- Benedict Cumberbatch, Miglior Attrice non Protagonista- Keira Knightley.
Regia: Morten Tyldum; Sceneggiatura: Graham Moore; Anno:2014; Durata: 113 minuti;
Con: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Charles Dance, Mark Strong
Gabriella Valente