La meditazione è una pratica antichissima atta all’identificazione e alla conoscenza di se stessi mediante la riflessione.
Oggigiorno l’uomo moderno vive con l’inconsapevolezza di dover necessariamente conoscere e sperimentare per affrontare la monotonia della quotidianità. Da sempre ci si è chiesti quale fosse il senso del proprio essere e come rendere spettacolare e meravigliosa la propria esistenza. In sostanza, il desiderio di conoscenza è un fardello che ci trasciniamo dietro fin dalla nascita e che ci rende perennemente dubbiosi ed insoddisfatti.
Ma cosa significa davvero il termine conoscenza?
In ambito filosofico la conoscenza allude all’apprendere e ritenere nella mente una nozione.
Cari lettori, siete davvero in grado di conoscere ciò che vi circonda? o semplicemente, vi illudete pensando che ciò avvenga?
L’Oriente ha individuato una duplice differenza tra conoscenza e sapere. Quando è la mente a conoscere l’uomo sà. Quando invece è l’essere a conoscere, l’uomo medita e dinanzi alla meditazione il sapere diventa stupido perché è, in realtà, ignoranza mascherata da conoscenza.
La vera conoscenza autentica indica uno status di consapevolezza ove l’uomo, cosciente di se stesso, è in grado di abbandonare pensieri, scritture, dogmi e grandi teorie che lo plagiano e lo confondono. Conoscere significa avere consapevolezza. È necessario abbandonare il sapere, smetterla di fare paragoni e lasciar perdere le false identità. È necessario abbandonare lo stereotipo di tutto ciò che ci circonda, una cosa dopo l’altra finché non resterà più nulla e solo allora, nella purezza, si percepirà la consapevolezza.
Un famoso filosofo occidentale, David Hume, avendo sentito i mistici ripetere in continuazione Conosci te stesso ha scritto:
«Un giorno anch’io ho cercato di conoscere me stesso. Ho chiuso gli occhi e sono entrato in me. Ho trovato desideri, pensieri, ricordi, sogni, fantasie e cose del genere; ma non sono riuscito a trovare nessun altro. Non ho trovato me stesso.»
La mente umana non può essere in uno stato di quiete, ha perennemente bisogno di pensare, preoccuparsi. Non a caso il termine mente vuol dire correre e non appena ci si ferma, la mente scompare.
Secondo gli antichi indiani, ogni conoscenza che abbiamo del mondo avviene in realtà per identità. Non riusciamo a percepirla a causa dell’azione della mente separatrice dunque necessitiamo dello sviluppo degli organi di senso che ci permettono di avere una rappresentazione delle cose molto meno perfetta di quanto la conoscenza per identità possa fare.
La meditazione: meditare per conoscere
La meditazione è una pratica antichissima atta all’identificazione e alla conoscenza di se stessi mediante la riflessione. Meditare significa andare oltre la mente per immergersi in un oceano di silenzi che rigenera e illumina i pensieri combattendo le illusioni. L’intento è quello di riuscire ad osservare ogni pensiero che scorre nella mente per poter poi affrontare le proprie imperfezioni naturali con gioia e pazienza, sviluppando la calma e l’accettazione necessaria per riconoscersi e migliorarsi.
Ogni essere umano è un universo, è un mondo e va scoperto. È importante comprendere che per tale motivo, ogni individuo è semplicemente unico ma non speciale poiché il definirsi speciali alimenta una futile illusione.
Differenze fra Concentrazione e Meditazione
La concentrazione è una tipologia di allenamento controllato volontariamente. La Meditazione, invece, ha un contenuto spirituale, più elevato, ma anche maggiormente impegnativo.
Le tecniche di concentrazione possono essere oggetto di studi ed insegnamenti retribuiti, fare parte di corsi veri e propri per una maggiore efficienza e resa dell’individuo, mentre la vera Meditazione fa parte di una sfera diversa, soggetta a leggi diverse.
Ulteriori informazioni: Come praticare la Meditazione – Guru
Sabrina Mautone