La Repubblica Araba della Siria (in arabo: الجمهورية العربية السورية, al-Jumhūriyya al-ʿArabiyya al-Sūriyya ) è uno Stato del vicino Oriente con capitale a Damasco.
La lingua ufficiale è l’arabo e la sua forma politica è una repubblica presidenziale, geograficamente confinante con la Turchia a Nord, con l’Iraq a Est, con la Giordania a Sud e con Israele a Ovest. La struttura storica del Paese è stata attraversata da molte dominazioni di origine straniera.
Siria: dall’antichità all’età contemporanea
La Siria è la terra che tra i vari paesi arabi, ha conservato ingenti tracce dell’Arabia pre-islamica in quanto conoscitrice di tutte le esperienze culturali fondanti della cultura araba. Inoltre ha subito grandi dominazioni straniere da popolazioni come Fenici, Greci e Romani, per un intenso intreccio di culture.
L’influenza ellenica si manifestò a partire dal IV secolo a.C. determinando la biplanarità del greco, utilizzato dalle classi dirigenti, e siriaco, ovvero il dialetto dell’aramaico utilizzato invece nelle zone rurali. Inoltre con la dominazione romana, che ne fece di questa un centro fiorente del commercio internazionale, diventa la regione natale di molti letterati, storici e filosofi e di origine greca e di origine romana (in minore frequenza).
Nel VII secolo iniziativa in Siria la dominazione araba, con riferimento amministrativo al califfato omayyade, il quale stabilì a Damasco la capitale, la quale è, per l’appunto, l’attuale capitale siriana. I successori degli Omayyadi furono gli Abbasidi, e in tale periodo il Paese si trovò coinvolto nelle Crociate, cadendo successivamente sotto il dominio dei mongoli.
Scorrendo il suo passato storico, si giunge al 1517 e alla relativa dominazione ottomana, prolungatasi fino al 1920, conclusasi poi con la ribellione della Siria allo scopo di proclamare la sua indipendenza.
Successivamente, per un periodo che va dal 1920 al 1945, si è avuta la dominazione francese e all’interno di tale periodo nacquero lotte, rivolte e negoziati per l’indipendenza. Infine, dopo giorni di lotte e bombardamenti, il 1 gennaio 1946 fu riconosciuta loro l’indipendenza e il 17 Marzo dello stesso anno le ultime truppe straniere lasciarono la Siria.
Successivamente si ebbe un periodo di instabilità, costellato da numerosi cambi di governo e da tredici colpi di Stato, il primo dei quali nel 1949 a seguito della sconfitta nella guerra-arabo israeliana del 1948, cui fece seguito l’unione con l’Egitto nella Repubblica Araba Unita (1 febbraio 1958 – 28 settembre 1961).
Caduta l’unione per un colpo di Stato, l’8 marzo 1963 s’impadronì del potere il partito panarabo Ba’th, che, con un nuovo golpe militare, guidato da Salah Jadid. il 23 febbraio 1966 abbandonò la linea panaraba per una socialista e filo-sovietica. Infine. dopo la sconfitta nella guerra dei sei giorni, con il secondo colpo di Stato interno al partito Baʿth, il 13 novembre 1970 prese la guida del paese Hāfiẓ al-Asad, a cui è succeduto il 17 luglio 2000 il figlio, Bashār al-Asad .
Nel giugno 2014 si sono tenute le elezioni presidenziali, che hanno riconfermato il suo incarico. Secondo alcuni capi di Stato occidentali ed organizzazioni internazionali, le elezioni siriane sono state una farsa con lo scopo di dare ad al-Asad una parvenza di legalità, sebbene gli osservatori internazionali (provenienti da paesi vicini al governo in carica, come Russia e Iran) ne abbiano confermato la regolarità.
Fabrizio Consiglio