Cenerentola, una favola senza tempo
Ogni bambina del mondo, da piccola, sogna di divenire una splendida principessa e sposare un bellissimo principe dopo un ballo magico la cui musica avrebbe accompagnato dolcemente il lieto fine di questa fantasia. E, come al solito, dove c’è un desiderio infantile la Disney corre a renderlo reale: è il 4 marzo 1950 quando per la prima volta la favola di Cenerentola (tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault) approda negli Stati Uniti sotto forma del dodicesimo classico della casa di produzione di Mickey Mouse, diretto da Wilfred Jackson, Hamilton Luske e Clyde Geronim.
In realtà per la casa cinematografica erano tempi duri: non si registrava un successo di incassi dal 1941, dopo l’uscita di Biancaneve e i sette nani seguita da Dumbo e Bambi. Disney per gli enormi debiti era sull’orlo del fallimento, ma ancora una volta la fata madrina impugna la bacchetta magica e risolve il problema a suon di “Bidibi bodibi bù“: Cenerentola registra un incasso di ben 85 milioni di dollari, a fronte dei 3 milioni spesi per la sua produzione.
Il successo eclatante di questa pellicola è dato proprio dalla sua atmosfera romantica, dalla dolcezza e dalla bontà della protagonista che riesce a contrastare la perfida matrigna e a non arrabbiarsi mai col pestifero gatto – che, non a caso, si chiama Lucifero – e dal classico lieto fine del principe in carrozza, segno che ogni buona azione non può che essere ricompensato con qualcosa di meglio. Ed è proprio per questo che il nome “Cenerentola” (anche se più spesso non italianizzato e utilizzato nella versione originale Cinderella) è diventato il manifesto di qualsiasi storia a lieto fine, raggiunto attraverso fatica e sacrificio, prestato anche ad attori maschili: da qui il successo di film come Cinderella Man o della pellicola per adolescenti Cinderella Story.
Il film ottenne tre nomination all’Oscar per il miglior sonoro (C.O. Slyfield), migliore colonna sonora e migliore canzone per “Bibbidi bobbidi Bu” (oltre al successo planetario, sebbene non premiato, di “I sogni son desideri“) e al primo Festival internazionale del cinema di Berlino vinse l’Orso d’Oro per il miglior film musicale e il Big Bronze Plate.
E sessantacinque anni dopo la magia si ripete: il regista Kenneth Branagh riporta il classico firmato Disney sul grande schermo, questa volta con un cast d’eccezione.
“Dopo averlo letto ho incontrato i produttori Disney –dichiara Branagh– e la loro visione mi è sembrata interessante. Mi piaceva l’idea di fare un film sul coraggio e la gentilezza. Cenerentola è una fiaba eterna, ha qualcosa di moderno e continua a intrigarci anche oggi. La sfida era quella di trovare un tocco lieve, delicato. Volevamo evitare il cinismo senza diventare troppo sentimentali. In fondo la storia si apre in modo drammatico. La prima esperienza di perdita per un bambino è un evento terribile. Ma Disney uccide genitori da un sacco di tempo“.
Nel cast troviamo Lily James ad interpretare Cenerentola, Helena Bonham Carter nei panni della Fata madrina ed un’elegantissima Cate Blanchett nei panni della perfida matrigna più bella di sempre, calamitando tutta l’attenzione sulla sua figura, oscurando la timida e graziosa James.
“Quando hanno visto il mio nome in Cenerentola, a molti è venuto il dubbio che fossi io a interpretare la protagonista. Ma ormai sono troppo vecchia per essere Cenerentola. E’ qualcosa che mi conservo per gli show drag di Disney” ha dichiarato l’attrice, a cui fa eco la stessa James, affermando che “Sul set la gentilezza abbondava. Kenneth è estremamente generoso e mi ha aiutato a entrare in sintonia con la storia“.
Il film uscirà nelle sale il 12 marzo.
Camilla Ruffo