Marvel’s Daredevil o, se volete, più semplicemente Daredevil, è una serie televisiva realizzata grazie alla collaborazione tra Marvel e il provider di servizi on demand Netflix, che verrà rilasciata per intero dal prossimo 10 aprile.
Ancora un’altra conquista, dunque, per il mondo della serialità americana, che in questo 2015 sembra essere più prolifico che mai, soprattutto se parliamo di supereroi. Da alcuni mesi a questa parte, infatti, tra le altre cose, sono aumentate anche le voci a riguardo di Krypton, serie che sarà incentrata sul passato di Superman e prodotta, invece, dal canale satellitare Syfy. Non è certo tutto, se consideriamo il successo prorompente della prima stagione di Gotham o del seguito delle avventure di Freccia Verde, in Arrow. Insomma, il mondo dei supereroi, che siano Marvel o Dc Comics a noi poco cambia, si sta pian piano calando nel piccolo schermo e sembra non senza ottimi risultati.
Il binomio perfetto, poi, è completato dall’unione da un lato della Marvel Television, divisione del noto studio cinematografico Marvel Studios che si occupa esclusivamente della realizzazione di serie televisive live-action o di animazione, e dall’altro di Netflix, grazie al quale i tredici episodi di Daredevil saranno disponibili in men che non si dica agli abbonati. Inutile ricordare che, al momento, in Italia questo, che a tutti gli effetti è un grosso vantaggio, non dà ancora tutti i suoi frutti, con i fan che al massimo possono sperare solo che gli streaming vengano caricati più velocemente.
Il progetto della Marvel
Marvel’s Daredevil è stata pensata fin dal novembre 2013, quando fu annunciato un accordo per la trasmissione di quattro serie tv e una miniserie, per un totale di 60 episodi, basate su alcuni personaggi della Marvel del calibro di Daredevil, Jessica Jones, Pugno d’acciaio e Luke Cage, che saranno i protagonisti di quattro diversi lavori e si uniranno poi in una miniserie conclusiva sui Difensori. Cosa c’entrano, direte, i Difensori? Assolutamente un bel niente, perché si tratterà di un vero e proprio crossover dove verranno, cioè, unite due ambientazioni completamente diverse che, in questo caso, avvicineranno figure come il già nominato Daredevil e altre come Hulk, Silver Surfer, Namor il Sub-Mariner. Questo è quello che si spera: per il momento, infatti, si sa solo che le quattro serie in programma saranno tutte di 13 episodi ciascuno. Per il resto, ci affidiamo alle parole del production manager di Marvel’s Daredevil Loren Week, che ha parlato del serial e ha detto: “Siamo più dalle parti di The Wire che degli altri film Marvel. Non c’è la roba che vedete in Agents of S.H.I.E.L.D., c’è roba che potete vedere ogni giorno. Le abilità fisiche di Murdock sono superbe, ma cerchiamo di renderle comunque il più umane possibile”.
Indubbio, dunque, che forse le prerogative di Netflix e l’esperienza acquisita con gli altri ‘super’ serial abbiano indotto lo showrunner Steven S. DeKnight, insieme al consulente creativo Drew Goddard, a calare Daredevil in un contesto un po’ meno convenzionale, con la sicurezza che, secondo lo stesso DeKnight “sarà meglio della pellicola del 2003”.
Daredevil, la vicenda
La storia è, naturalmente, incentrata sul personaggio di Matt Murdock (alias Daredevil), un giovane studente che, in seguito a un incidente radioattivo, ha perso la vista e sviluppato così gli altri sensi. Non ha, quindi, dei reali superpoteri e ciò lo rende paradossalmente una persona comune, cosa che effettivamente rimarrà finché un evento – di cui il parlarne potrebbe essere già un piccolo spoiler per i non-fans del fumetto – non lo sconvolgerà e farà nascere in lui un profondo senso della giustizia. Devil ha diverse abilità, tra cui una grande intelligenza, telepatia ed empatia, agilità, riflessi, equilibrio o sensori a mo’ di radar, che gli permettono di battere astutamente i suoi principali nemici.
Nella serie in arrivo su Netflix, il personaggio principale sarà interpretato da Charlie Cox (ultima apparizione ne La Teoria del Tutto), che a proposito dell’erore ha detto: “Daredevil non sarà un uomo senza paura, perché un uomo che non ha paura, che letteralmente non prova paura, non è interessante”.
Che il mondo della fumettistica si stia di nuovo riavvicinando al grande schermo non fa tanta notizia (vedi Batman v Superman, Dawn of Justice), quanto piuttosto la crea il fatto che sarà la televisione, dal prossimo futuro in poi, a narrare questo genere di storie. Insieme al cinema, naturalmente, che l’abitudine di spulciare le pagine dei fumetti non se l’è ancora tolta.
Nicola Puca
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