Poco importa se si è ebrei o meno, tutti siamo invitati a prendere posto, anche se virtualmente, alla tavola della famiglia Goodman per una tipica cena ebraica del venerdì sera.
Friday Night Dinner, una miniserie inglese distribuita da Channel 4 a partire dal 2011, è una sit-com in perfetto stile inglese, in cui il British humor si mescola ad un umorismo estroso e bizzarro.
Lungi dall’essere erede della stravaganza e del non-sense di Mister Bean, Friday Night Dinner presenta invece una tra le più normali delle situazioni: una cena tra parenti il venerdì sera, come lo richiede la tradizione ebraica. E anche la famiglia non potrebbe essere più normale… apparentemente, almeno! Padre, madre e due figli ventenni, questi i personaggi ricorrenti, che talvolta vengono raggiunti dalla nonna, allegra vecchietta di ottant’anni con un peculiare amore per lo Sherry.
Iniziamo con le presentazioni
Martin Goodman (Paul Ritter) è il capofamiglia, amante di tutto ciò possa dare qualche risultato scientifico, come il surgelamento nel freezer di casa di una volpe o le ore spese a calcolare da quanti minuti lui e la sua dolce metà si conoscono (molto romantico, non c’è che dire), nascondono in realtà un uomo totalmente incapace dal punto di vista della vita sociale.
Del tutto alieno da qualsiasi manuale di bon-ton, Martin Goodman ha la singolare e disgustosa abitudine di: mangiare dal cassonetto della spazzatura («E’ uno spreco buttarlo»), lavare i piedi nello scarico del water e di girovagare senza maglia perché «Si bolle qui!».
Jackie Goodman (Tamsin Greig), la donna di casa, cuoca provetta, amante dell’ordine e della pulizia, è l’opposto del marito in quanto sa perfettamente adattarsi e districarsi nelle situazioni sociali. Ovviamente con un marito del genere non può non aver sviluppato un sottile filo di ironia e di sarcasmo che cascano a pennello nelle situazioni di imbarazzo generale.
Adam Goodman (Simon Bird) è il figlio maggiore. E’ fondamentalmente sfortunato per questo risulta sempre al centro delle situazioni più assurde che accadono alla famiglia, dall’essere tormentato dal padre con la puntuale domanda del venerdì: «Allora, c’è qualche femmina ?», al risultare una specie di maniaco a causa della bambina ricattatrice figlia dei vicini, a vedere il suo peluche preferito distrutto in mille pezzi dal tosaerba del padre.
Ultimo membro della famiglia è Jonny Goodman (Tom Rosenthal). Perennemente bambino, si bea delle disavventure che capitano al fratello ed anzi, fa di tutto per aggravarne la situazione: versare del sale nel bicchiere, appendere delle foto porno nella vecchia stanza del fratello, rubargli la ragazza dell’appuntamento al buio organizzato dalla madre. Il tutto con un sorriso sulle labbra tipico di un adolescente poco cresciuto.
Sebbene la famiglia sia al completo non possiamo dimenticare un personaggio fondamentale e, a modo suo, sempre presente alle cene del venerdì: Jim Bell (Mark Heap), il vicino di casa. Non un comune vicino, di quelli che portano una torta o che ti prestano gli attrezzi del fai da te, no, questo Jim è più un tipo sui generis, lo definiamo stalker? Psicopatico?
Sicuramente alle normali richieste da vicino ha sostituito quella di utilizzare il bagno più e più volte durante la stessa serata, aver permesso non ad uno ma a ben due ladri di entrare in casa in assenza della famiglia Goodman ed aver rinchiuso la stessa in una stanza perché preso da allucinazioni dovute a seguito dei sedativi per cani da lui ingeriti.
Friday Night Dinner, una sit-com leggera
Ora si ha un quadro completo della situazione! Il regista, Robert Popper, che si era già cimentato nella commedia inglese con la serie Look Around You, dipinge una famiglia alle prese con la quotidinità ma lo fa offrendoci venticinque minuti di scene di ordinaria follia.
Non si è costretti ad essere assidui spettatori di Friday Night Dinner per poter ridere dei loro incidenti in quanto tutto si svolge all’interno della casa e non c’è alcuna evoluzione dal punto di vista delle relazioni o dei sentimenti.
Friday Night Dinner è questo, una sit-com leggera da guardare da soli o in compagnia per potersi estraniare dalla propria routine pur restando all’interno della normalità. Difficile non sentirsi curiosi di sapere a quale altra sventura andranno incontro i due fratelli nel momento in cui bussano alla loro porta di casa!
Celia Manzi