La Pallamaglio è un antico sport praticato all’ aperto che ha dato origine ai moderni giochi del golf, cricket, polo, hockey e croquet. Tutti vi abbiamo giocato almeno uno volta nella vita, ma quali sono le origini della Pallamaglio? Napoletane, ovviamente.
La pallamaglio: origini napoletane
Sembra che già nel XII secolo il gioco fosse ampiamente praticato nell’allora Regno di Napoli. Esso consisteva nel colpire una palla fatta di legno con un’asta anch’essa di legno, terminante con una forma di martello, e far sì che la palla giungesse, nel minor numero di tiri possibile, in una buca o in un archetto posizionato in terra.
Chi tra i primi ha discusso circa le sue origine napoletane è stato Anton Francesco Grazzini, conosciuto come i Lasca, poeta e scrittore di area toscana, vissuto nel XVI secolo. Ma non solo; il gioco compare, infatti, anche nella famosa commedia di Giordano Bruno, il Candelaio, proprio a proposito di un elenco di sport praticati a Napoli in quel tempo. Anche il medico romagnolo Girolamo Mercuriale, il primo a scrivere un trattato di pediatria, ne aveva parlato, coerentemente con la sua visione avanguardista dello sport, e quindi della ginnastica, a suo avviso utilissimo per la salute del corpo e della mente.
La Pallamaglio divenne talmente popolare che si diffuse in tutta Italia, e successivamente estese il suo raggio d’influenza anche ad altre nazioni europee. In Irlanda e in Inghilterra tale sport prese il nome di Pall Mall; in Francia era conosciuto come Palle malle.
La Pallamaglio e la toponomastica
La Pallamaglio influenzò notevolmente la toponomastica di ogni luogo in cui venne praticata, poiché necessitava di grandi spazi all’aperto. Nel XVII secolo Carlo II d’Inghilterra, il quale praticava abitualmente la pallamaglio, aveva riservato come campo – diremmo noi oggi, da golf – uno spazio al’interno della città di Londra, che prese perciò il nome di Pall Mall, ancora oggi esistente e collocata nella via di City of Westminster.
Via Palla Mall è nota principalmente per i suoi club dei gentiluomini, sviluppatisi tra il XIX e il XX secolo. Erano circoli privati, riservati solamente a uomini di estrazione sociale molto elevata. Proprio da questa zona di Londra prende il nome il marchio delle sigarette americane Pall Mall, prodotte dalla British American Tabacco, e introdotte per la prima volta sul mercato nel 1899.
Il suo ‘collega’ francese è il campo di pallamaglio fatto costruire per ordine di Luigi XIV nei giardini delle Tuileries.
I fujénti e la pallamaglio
La pallamaglio ha influenzato anche i nomi di alcune zone di Napoli; parliamo del rione del Pallonetto, comprendente le tre strade di Santa Chiara, San Liborio e Santa Lucia. Anticamente esso era diffuso principalmente tra le classi popolari, solo in un secondo momento è divenuto uno sport nobile.
Secondo la tradizione, è stato un giocatore di pallamaglio a dare origine ai cosiddetti fujénti, ovvero i battenti. La storia narra che nel 1450, un tale, che non aveva digerito la sconfitta al gioco, aveva rotto un’immagine votiva della Madonna (la Madonna dell’ Arco), sita in Sant’Anastasia. La Madonna aveva preso a sanguinare, e il colpevole venne giustiziato.
Dopo quell’evento, si diffuse l’uso dei fujénti, ovvero un gruppo di persone che la mattina del lunedì in albis (pasquetta o lunedì dell’angelo) portano in processione le bandiere della Madonna dell’Arco, cui sono devoti. I fujénti sono caratterizzati da un particolare tipo di vestiario; indossando, infatti, capi totalmente bianchi e una fascia azzurra. Camminano a piedi nudi, e addirittura quando si avvicinano a un edicola votiva della Vergine, proseguono a corponi.
Nonostante le abitudini più fastidiose (il camminare a carponi) stanno pian piano scomparendo, la tradizione dei fujénti è più salda che mai in molti comuni campani e nei quartieri residenziali del Capoluogo partenopeo.
Roberta Fabozzi
Sitografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Pallamaglio
https://angeloxg1.wordpress.com/2015/03/13/pallamaglio_napoli/