In questa puntata di Pop Gems ci occuperemo di una band inglese sperimentale, precorritrice di un genere che fonde sapientemente l’Hip Hop, il Soul e la musica elettronica. Una band che riuscirà a imporre sonorità inusuali nell’ambiente mainstream, collezionando successi nel corso degli anni ’90 e oltre: I Massive Attack.
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Premessa
I Massive Attack nascono nel 1988 dalle ceneri del collettivo musicale The Wild Bunch, formatosi nella scena underground di Bristol. La band si fa portatrice di un sound spettrale, decadente, che prenderà il nome di Trip Hop. Il termine deriva dall’unione di un Hip Hop cupo e rallentato con elementi Jazz, Funk, Soul, Electro e Dub, connubio che dà vita ad atmosfere inquietanti, talvolta deprimenti, al limite dell’onirico (il trip mentale, per intenderci). I Massive Attack destano l’attenzione generale grazie al sodalizio artistico con Neneh Cherry, che finanzierà anche i loro primi progetti, e con il singolo di debutto, Any Love; pezzo insolitamente solare che differirà nettamente dalla successiva produzione. Nel 1990 firmeranno con la Circa Records, ottenendo un successo planetario.
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Massive Attack – Unfinished Sympathy (1991)
Secondo estratto dall’album Blue Lines, Unfinished Sympathy viene considerato uno dei manifesti del Trip Hop; opera imprescindibile per chi vuole approcciarsi al malinconico mondo dei Massive Attack. Il pezzo, impreziosito dal contributo vocale di Shara Nelson, è un’amara e ferita riflessione sull’amore e di come sia doloroso e frustrante non veder ricambiati i propri sentimenti. I campionamenti vocali e strumentali e la presenza di un’orchestra d’archi contribuiscono ad esercitare nell’ascoltatore un forte impatto emotivo; l’originalità delle soluzioni stilistiche, mai azzardate prima, e le straordinarie potenzialità vocali della Nelson mettono d’accordo pubblico e critica: non solo viene tuttora considerata una delle canzoni più innovative e ispirate degli anni ’90 ma raggiunge anche la posizione tredicesima della Uk Single Chart, segnando l’inizio di una nuova era. Menzione speciale per l’iconico videoclip: l’atteggiamento assorto di Shara Nelson nel passeggiare per le strade di Los Angeles, noncurante di ciò che la circonda, diverrà fonte d’ispirazione per diversi registi negli anni a seguire. Un esempio pratico lo riscontriamo in Bitter Sweet Symphony dei Verve.
Massive Attack – Protection (1995)
Passano alcuni anni e anche lo stile dei Massive Attack subisce un’inversione di rotta, abbracciando ritmi suadenti e ipnotici, che sconfinano maggiormente nel Dub e nel Chill-Out. Nasce così Protection, definito da Rolling Stone il disco perfetto per girare in città alle 4 del mattino, dal quale viene estratto l’omonimo singolo. Il pezzo è una sofisticata e malinconica ballata, in punta di piedi tra seduzione a angoscia, che mette a nudo tutta la fragilità di una donna che si sente abbandonata dalla persona amata. Il successo della traccia (quattordicesima in Inghilterra) contribuisce a rilanciare la carriera della vocalist Tracey Thorn e della sua band, gli Everything But The Girl, che nel biennio 95-96 otterrà proficui riscontri in tutto il mondo. Nuovamente degno di nota il suggestivo videoclip diretto da Michel Gondry, alle prese con un surreale condominio.
Massive Attack – Teadrop (1998)
Con l’approssimarsi della fine del millennio esce il terzo album della band di Bristol, Mezzanine. Il sound dei Massive Attack diventa ancora più oscuro e distorto, quasi opprimente. Paradossalmente la voglia di sperimentare verrà premiata e Mezzanine diverrà il loro più grande successo commerciale. Come singolo di punta viene scelto Teardrop, funerea ed enigmatica ballata. Il pezzo avrebbe dovuto avvalersi della prestigiosa collaborazione di Madonna nella registrazione delle parti vocali, ma successivamente si è optato per la voce eterea e fiabesca di Elizabeth Fraser, leader della band Shoegaze dei Cocteau Twins; scelta azzardata ma efficace dal momento che l’inquietante melodia porterà la traccia al decimo posto della classifica inglese, entrando nell’immaginario collettivo. Da sottolineare la particolarità del videoclip, raffigurante un feto in attesa (non è ben chiaro se della propria nascita o della propria morte).
Raggiunto l’apice i Massive Attack affronteranno una fase calante, tuttora continuano a incidere e pubblicare rimanendo fedeli al proprio stile, ma l’epoca del successo commerciale è ormai ben lontana…
Anche per questa settimana è tutto, vi do appuntamento alla prossima puntata di Pop Gems!
Alfredo Gabriele Galassi
http://www.massiveattack.co.uk/