Mancano due settimane al Comicon 2015, la fiera del fumetto (e non solo) più importante della Campania che, come le recenti edizioni, avrà luogo alla Mostra d’oltremare di Fuorigrotta il prossimo 30 aprile. Ma il Comicon, lungi dall’essere una semplice fiera, è amato soprattutto per lo spettacolo che regala ai migliaia di appassionati, e anche quest’anno, oltre alla celeberrima sfilata di Cosplay, sarà possibile ad assistere alle esibizioni dal vivo di alcune band emergenti. Noi de La Cooltura abbiamo intervistato una delle più interessanti e travolgenti, che si esibirà proprio il 30 aprile alle 15.30 sul paco principale: I RALPH.
La band, composta da Fabrizio Starkey Laborano (batterista e Videomaker), Raffaele Vitiello (voce e tastiera), Alessandro Colantonio (chitarra solista), Luca Tandurella (basso), proveniente da Torre del Greco, è riuscita in poco tempo, grazie alle complesse sonorità e ai loro live travolgenti − impreziositi dai bellissimi Visual Effect di Fabrizio − ad uscire dalla piccola realtà della provincia campana e a portare la loro musica fin nella Capitale.
L’anno scorso, infatti, i RAPLH hanno partecipato all‘Emergenza Festival, uno dei contest per band emergenti più importanti a livello internazionale, uscendone vincitori. Il grande successo avrebbe poi condotto i quattro ragazzi a esibirsi al Blackout Rock Club di Roma, importante locale underground dell’Urbe. Proprio nella loro Torre del Greco abbiamo scambiato due chiacchiere con il fondatore del gruppo, Fabrizio Starkey.
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Fabrizio, come nascono i RALPH?
Circa 2-3 anni fa volevo creare, dopo alcuni buchi nell’acqua, un progetto serio: contattai subito Raffaele, il nostro leader, che è stato subito disponibile. Inizialmente ci mettemmo in contatto con altri ragazzi ma non erano molto ‘entusiasti’ del progetto: così, tramite degli amici, ho contattato Alessandro il nostro attuale chitarrista, che a sua volta contattò Luca, suo cugino, ovvero il nostro bassista. Riassumendo: I RALPH manco dovevano nascere, semplicemente sono stati tutti incontri casuali. Destino? Possibile
Per rimanere in tema Comicon, il nome che avete scelto potrebbe essere quello di un personaggio dei fumetti, da dove viene in realtà?
Esattamente questa casualità di cui ti parlavo è stata artefice anche del nostro nome: senza i membri giusti non sarebbe mai nato “RALPH” che deriva dalle nostre iniziali: Raffaele, Alessandro, Luca e PHabrizio (che abbiamo scelto per dare uno stile un po’ più accattivante).
Visto un incontro così casuale deve essere stato difficile creare un sound così compatto. Quali sono le vostre influenze principali?
Come si suol dire: gli opposti si attraggono. Al livello di generi ognuno ha preferenze totalmente diverse, generi che vanno dal rock al pop, al classico all’elettronica ma questo ci ha aiutato a crescere, mescolando le nostre preferenze e incominciando a creare uno stile unico e personale.
Sarete sicuramente orgogliosi di esibirvi per un pubblico numeroso come quello del Comicon, ma avete già altri concerti in programma o vi dedicherete ad altro?
Oltre al Comicon abbiamo deciso di dedicarci esclusivamente all’EP, abbiamo molte idee in cantiere e le vogliamo sviluppare molto bene, per fare un lavoro perfetto. Ovviamente ci vuole tempo!
Come affronterete questa esperienza? Oltre ai vostri brani suonerete anche Sigle degli anime, com’è di tradizione qui al Comicon?
L’esperienza del Comicon è molto particolare, la stiamo vivendo come “bambini”, qualcosa di nuovo da scoprire; non è una manifestazione che ci rappresenta al livello musicale, ma noi la prendiamo come una sfida, come un divertimento. Sarà sicuramente un’esperienza fantastica e non vediamo l’ora! Sia perché presenteremo il nostro nuovo singolo Neve e anche perché saremo in Cosplay! (Non possiamo dire ancora come ci vestiremo, è una sorpresa). Sì, porteremo alcune cover a tema, ma per scoprirlo dovete venire il 30 aprile al Comicon!
Vi siete già esibiti su un palco importante come quello di Roma, ora al Comicon: è stato difficile uscire da una realtà, spesso asfissiante, come quella provinciale?
Non c’è difficoltà nell’uscire, ci vuole solo determinazione, abbiamo solo aperto una piccola porta, ora non ci resta che aprire “portoni“.
Come è nata l’idea dei visual effect?
Ho sempre unito le mie passioni, tra cui il videomaking, con la musica. Tutto ciò a cui mi dedico e che studio lo faccio prevalentemente per la Band. Questo mi ha fatto capire che, con pazienza e tanto lavoro, puoi dare una spinta in più alla band! sono sempre convinto che la musica in un progetto musicale non è tutto, soprattutto in questo periodo: ci vuole anche originalità e cose fatte bene!