L’individuo è spesso nascosto dalle lance e dagli scudi. Si combatte per la patria, si vince per l’onore, si uccide per il talamo. Ma questi uomini, venuti all’agone in nome di alti principi, godono di un’anima e di un fuoco; la stessa fiamma che brucia nel nome di Troilo, duca del sentimento nel Filostrato di Giovanni Boccaccio.
Il Filostrato: trama e struttura
FILOSTRATO È IL TITOLO DI QUESTO LIBRO, E LA CAGIONE È QUESTA: PER CIÒ CHE OTTIMAMENTE SI CONFÀ CON L’EFFETTO DEL LIBRO. FILOSTRATO TANTO VIENE A DIRE QUANTO UOMO VINTO E ABBATTUTO D’AMORE; COME VEDER SI PUÒ CHE FU TROIOLO DALL’AMOR VINTO SÌ FERVEMENTE AMANDO CRISEIDA E SÌ ANCORA NELLA SUA PARTITA.
Di erronea etimologia, Filostrato dovrebbe indicare “colui che è vinto d’amore”. Nonostante i significati adducibili a tale epiteto spazino dal campo amoroso a quello bellico, in entrambi i casi, va detto, il solo gusto del termine evoca tragedia. Composto da nove parti a loro volta suddivise in due tempi, il poema è basato sulle vicende di Troilo, un principe di Ilio, e Criseida, figlia dell’indovino Calcante. Grazie al Filostrato, Boccaccio verrà poi indicato come inventore dell’ottava, metro epico per eccellenza.
Da una prima educazione sentimentale si giunge al compimento dell’esperienza. Sottile l’analisi di Boccaccio circa la profondità e le ansie del guerriero; ancora più sottile la chiusa di trama. Criseida, consegnata al campione acheo Diomede, langue al nuovo ardore. Una spilla più sincera del famoso fazzoletto shakespeariano, porterà Troilo al tragico duello contro il semidio Achille.
Eros e Thanatos come nucleo epico
Che Boccaccio abbia un magnifico talento nel coniugare Eros e Thanatos, si evince da ogni singola frase, qui e nel Decameron. Saranno gli episodi di sangue a cadere in secondo piano. Il Filostrato è un poema di amore, ma non si tratta di un sentimento fine a se stesso. Il sentimento viene levigato, svuotato, riempito; esso ricorda un cristallo che s’alzi dal fango della mischia.
Vedi come questi è del senno uscito,
che ‘n questi tempi noiosi e dolenti,
sì nuovamente d’amore è ‘nretito!
Dove in la guerra dovria esser fiero,
egli in amar consuma il suo pensiero.
Amassero dunque i soldati dei giorni nostri, amassero anche le vedove e a guisa di fucili venga posto il fragore di un bacio. Le uniche grida degne d’ascolto sono quelle del giovane che si consuma a forza di sospiri. E la corsa di Troilo alle mani d’Achille, emana un tale eroismo da far scadere pure la vittoria. Arde la giustizia nel sacrificio d’amore, nella disperazione innocente, una disperazione che ricorda quasi l’utopia.
Oltre i confini della nazione
La materia narrativa del Filostrato è tratta dal Roman de Troie, un romanzo francese di Benoit de Sainte-Maure, risalente al XII secolo. Possiamo dire che questo inno al sentire tragga le sue radici dal mondo nella sua completezza e che sporga i rami oltre la nazione. Dalla Francia all’Italia e all’Inghilterra, il poema di Boccaccio verrà ripreso sia da Chaucer che da Shakespeare.
Ciascun altro pensier s’era fuggito
della gran guerra e della sua salute,
e sol nel petto suo era sentito
quel che parlasse dell’alta virtute
della sua donna; e, così impedito,
sol di curar l’amorose ferute
sollicito era, e quivi ogni intelletto
avea posto, e l’affanno e ‘l diletto.
Torna lo sfumare dell’utopia. Quell’Amore, che Boccaccio elabora nei suoi racconti ed eleva nei suoi poemi, risulta essere l’unico motore del bene, il sentimento vincente oltre gli enigmi di Troia.
Silvia Tortiglione
Citazioni: Filostrato; Giovanni Boccaccio