Abbiamo letto in anteprima il primo episodio de Gli Argini del Tempo, il nuovo capitolo della saga di PK scritto da Alessandro Sisti, disegnato da Claudio Sciarrone e colorato da Max Monteduro in uscita in edicola ed in fumetteria il 6 maggio. Ecco le nostre impressioni a caldo.
Innanzitutto salta all’occhio che la Panini sta continuando sulla strada delle copertine variant anche per Topolino, tradizione inaugurata proprio col primo numero a gestione Panini, eccetto qualche sporadico caso avuto in precedenza. In questo caso abbiamo una copertina componibile composta da due metà: una dedicata a Lyla e l’altra a PK. Scorrendo il volume all’interno dei redazionali scopriamo poi che sarà così anche per i tre numeri successivi contenenti il prosieguo de Gli Argini del Tempo: tutte le copertine saranno componibili e dedicate ognuna a PK e Lyla e ci vengono anche presentati i bozzetti di esse: quelle del 3013 come impostazioni sono simili a quelle del primo mentre le successive se ne discostano notevolmente presentandoci quelli che potranno essere degli sviluppi della trama.
ATTENZIONE: Abbiamo voluto limitare al minimo gli spoiler, ma inevitabilmente qualche anticipazione ci sarà. Tuttavia ci siamo regolati in base a quello che già era trapelato nei giorni scorsi.
Apriamo il Topo, iniziamo a leggere Gli Argini del Tempo e subito ci balza all’occhio Lyla Lay, grande protagonista della storia qui disegnata dall’autore che meglio ha saputo valorizzarla nel corso della saga, ovvero Claudio Sciarrone. La sensualissima papera-robot torna in contatto con Paperinik dopo anni, e qui abbiamo una grande rivelazione sulla quale i pkers hanno dibattuto molto specialmente dopo l’uscita di Potere e Potenza, il capitolo precedente della saga della coppia autorale Artibani/Pastrovicchio uscito la scorsa estate e che ha ripreso la narrazione lì dove si era interrotta dodici anni prima. A quanto pare Paperino dopo la fine di PK² non ha appeso al chiodo il mantello ed il costume, ma è semplicemente tornato ad essere il vecchio Diabolico Vendicatore di prima dismettendo per motivi ancora ignoti lo Scudo Extransformer e la Pkar e tornando alla vecchia 313-X.
Subito dopo si ritrovano a respingere un assalto, già anticipato nel trailer dei giorni scorsi, e si arriva al nucleo della storia: un paradosso temporale di dimensioni colossali e totalmente ingarbugliato, come mai si era visto prima d’ora sulle pagine di PK che pure ci avevano abituati a paradossi da rompicapo.
All’orizzonte si stagliano nemici ancora oscuri e ci pervade anche la sensazione di vedere qualche storico ritorno nelle pagine degli episodi successivi. La narrazione si collega appieno a Potere e Potenza svolgendosi, almeno all’inizio, nel periodo immediatamente successivo con il panorama del cratere rimasto al posto della Ducklair Tower misteriosamente sparita, e Sisti nell’intervista presente nelle pagine immediatamente successive alla storia anticipa il fatto che alcuni dei cambiamenti introdotti in Potere e Potenza saranno modificati nel corso de Gli Argini del Tempo, senza ovviamente specificare quali.
L’impressione a caldo è quella di essere entrati appieno nel vivo della nuova saga. Potere e Potenza è stato il grande ritorno, con Gli Argini del Tempo si sta andando avanti. In questo primo episodio non ci sono ancora stati grossissimi colpi di scena, ma per essere un introduzione è comunque meritevole, inoltre i cosiddetti “spiegoni” sono decisamente più contenuti rispetto a quelli presenti nel primo episodio di Potere e Potenza. La trama sembra decisamente cervellotica, ma chi conosce bene PK ed in particolar modo la prima serie, verrà pervaso durante la lettura da una vaga sensazione di déjà vu, soprattutto se ci si ricorda bene dell’ultimo episodio, il #49/50.
L’impressione tuttavia è veramente vaga, e soltanto col proseguire della storia scopriremo se è soltanto una sensazione nostalgica o c’è di più.
Durante la lettura inoltre balzano all’occhio le scene d’azione rese spettacolari dalla colorazione di Max Monteduro, che raramente prima di oggi si è amalgamato in questo modo alla matita di Sciarrone, e lo stile di quest’ultimo, come ha già anticipato in alcune interviste, è decisamente molto più maturo. L’inquadratura delle tavole de Gli Argini del Tempo tuttavia è, pur essendo comunque nei canoni di PK, abbastanza tradizionale.
Cosa accadrà adesso? Lo scopriremo soltanto tra due settimane. Nel frattempo invitiamo tutti, anche chi non ha seguito in precedenza la saga di PK, a correre in edicola il 6 maggio!
Giacomo Sannino