1980: La Premessa
Benvenuti alla prima puntata di un nuovo progetto che si occuperà di analizzare brevemente i maggiori successi musicali degli ultimi anni, presentati seguendo la classifica ufficiale delle vendite di fine anno. Si parte da un anno rappresentativo, il 1980. Un anno di transizione tra due epoche: le classifiche mondiali sono ancora dominate dal fenomeno Disco, che si dimostra un genere imperituro nonostante stia divenendo anacronistico. Nella terra d’Albione si afferma invece un sound prevalentemente cupo e asettico, i cui principali rappresentanti amano truccarsi e ostentare una provocatoria e lussuriosa apatia: Si tratta della New Wave. In Italia il tempo sembra essersi fermato più che negli altri paesi. Sono poche le proposte interessanti, le classifiche sono perlopiù appannaggio di volti noti; le poche nuove proposte (pur salvando qualcuno) si dimostrano vuote e inconsistenti, dei fenomeni passeggeri. Ma procediamo con ordine…
1980: La Classifica
20) The Police – Don’t Stand So Close To Me
A differenza di tante altre (ottime) band inglesi del tutto ignorate in Italia, i Police han sempre goduto di un certo seguito, non dovuto peraltro al classico revisionismo storico che si attua nei confronti di determinati stili e correnti musicali. Lo dimostra l’ottimo piazzamento di un classico dei poliziotti: un professore che cerca di ignorare le evidenti attenzioni di una sua allieva per preservare la propria integrità morale, un piacevole reggae che legittima il ruolo di Sting come sex symbol.
19) Pupo – Su Di Noi
Enzo Ghinazzi si conferma idolo delle teenagers (sic!) dopo l’exploit dell’anno precedente con Gelato Al Cioccolato. La melensa ballata, che si sviluppa in un crescendo d’intensità ed esasperazione, è diventata col passare del tempo un vero e proprio must grazie alla sua vena parossistica. Un inaspettato terzo posto a Sanremo e il culmine della carriera artistica di Pupo.
18) Toto Cutugno – Solo Noi
Altro singolo proveniente da Sanremo, in questo caso la canzone vincitrice di quell’edizione. Altro classico pomposo e magniloquente, che darà il via a una carriera particolarmente (e inspiegabilmente) fortunata, che pur resta quasi sempre circoscritta al contesto sanremese.
17) Lucio Battisti – Una Giornata Uggiosa
Uno degli ultimi successi di un Battisti che era stato letteralmente dominatore delle classifiche negli anni ’70. Una canzone dal piglio inconsuetamente rock. Al passo coi tempi ma allo stesso tempo cupa e aggressiva, riuscirà a imporsi; ma forse non come ci si sarebbe aspettato.
16) Sheila and B.Devotion – Spacer
Primo pezzo disco (a tema fantascientifico) che incontriamo in classifica. Singolo tutto sommato leggero e divertente, inconfondibile dal punto di vista musicale. Sarà oggetto di svariati campionamenti, il più famoso presente in Crying At The Discotheque degli Alcazar.
https://www.youtube.com/watch?v=IuMNApRuWHo
15) Pooh – Canterò Per Te
Il titolo può suonare vagamente una minaccia. Un impasto disomogeneo e disarmonico di vocioni che si dispiegano a tutto spiano per realizzare questo tormentone estivo ante-litteram che sa di sigla di cartone animato giapponese con i robottoni. Hanno fatto di meglio.
14) The Knack – My Sharona
Ed ecco i salvatori della patria! Coloro che sembravano essere destinati a risollevare le sorti della musica commerciale, ormai, sulle soglie del decennio del 1980, impantanata in un delirio disco music. Un piacevole pezzo power-pop che avrà successo ma non successori, restando un esempio isolato in un panorama troppo occupato nella continua ricerca di nuove sonorità. Proprio per la sua natura di one-hit wonder, e grazie al cult movie Giovani, Carini e Disoccupati, diverrà una pietra miliare della storia del rock.
13) Donatella Rettore – Kobra
La prima proposta italiana realmente interessante e innovativa del 1980. Questa, neanche troppo, velata ode al membro virile, ha l’innegabile merito di importare in Italia i primi assaggi di new wave. Stravagante, lasciva e indubbiamente sopra le righe, risulta tuttora una delle cose più originali e moderne prodotte in Italia.
12) Pink Floyd – Another Brick In The Wall Part 2
Anche l’Italia, nel 1980, si accorge dei Pink Floyd, e come potrebbe essere altrimenti? Uno dei pezzi più innovativi e al contempo fruibili della band londinese. Rabbiosa canzone di protesta diviso in tre parti, ognuna più forte ed esasperata della precedente. In particolare la seconda si impernia sulla critica al sistema scolastico inglese e affronta il tema dell’omologazione dell’individuo all’interno di una distopica società spersonalizzante.
11) Heather Parisi – Disco Bambina
A metà tra un trip di acidi e il più infido bubblegum pop, un incubo in chiave disco music degno del miglior David Lynch. Pezzo che segna il debutto di Heather Parisi nel mondo dello spettacolo, utilizzato come sigla del fortunato programmata televisivo Fantastico, condotto dalla soubrette statunitense con Loretta Goggi e Beppe Grillo. Perle di saggezza snocciolate in un irritante accento americano, insomma, divertitevi…
Per questa settimana è tutto, alla prossima per la seconda parte dell’articolo sulle hit 1980!
Alfredo Gabriele Galassi