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Federico Barbarossa
Federico Barbarossa (1122 – 1190), comunemente conosciuto con questo nome per via della sua capigliatura e barba dal color vermiglio, è noto essenzialmente per esser stato imperatore del Sacro Romano Impero.
Dotto, valoroso, carismatico e dotato di una forte personalità, Federico è ricordato come un uomo leggendario e decisamente accattivante.
Oltre ad essere conosciuto per queste sue straordinarie doti, il suo nome è legato anche ad alcune credenze popolari che vengono ancora oggi tramandate nella nostra penisola.
Nello specifico, a Lagopesole, piccolo centro del comune di Avigliano nella selvaggia e verdeggiante regione della Basilicata, si narra una curiosa leggenda riguardante questo valoroso imperatore…
Federico e le “orecchie d’asino”
La leggenda narra che Federico Barbarossa probabilmente fosse afflitto da una malattia congenita che col tempo gli deformò le orecchie, rendendole simili a quelle di un asino. A causa di questo spiacevole avvenimento, Federico, che si vergognava molto di tale difetto, decise di trascorrere la sua vecchiaia nella rocca di Lagopesole, lontano da occhi indiscreti. Oltre alla più totale e completa solitudine, l’imperatore, per cercare di celare al meglio le sue orecchie appuntite, che mortificavano enormemente il suo ego, si fece crescere dei lunghi e folti capelli.
I barbieri ed il trabocchetto della torre
Affinché nulla potesse trapelare al di fuori delle mura della rocca di Lagopesole, i barbieri incaricati di dare una sistemata al taglio di Federico e di occuparsi dei suoi capelli, una volta finito il lavoro e dopo aver giurato di mantenere nascosto l’indicibile segreto, venivano indirizzati in un lungo corridoio al termine del quale cadevano inevitabilmente in un trabocchetto approntato in una delle torri.
Ma un giorno il destino, a volte beffardo e a volte favorevole, volle che un giovane barbiere, forse più astuto e meno sprovveduto dei suoi predecessori, riuscì a non incappare nell’agguato mortale.
Sbalordito da quanto aveva appreso, Federico decise di dargli salva la vita, ovviamente a patto che, una volta lasciato il castello alle sue spalle, non avesse proferito parola con nessuno riguardo quanto accaduto e soprattutto visto all’interno delle mura della rocca di Lagopesole.
Il ragazzo mantenne solo in parte la parola data, infrangendo la promessa fatta al Barbarossa. Il desiderio di rivelare al mondo intero il segreto dell’imperatore era così grande e forte, che un giorno il giovane, per potersi liberare di quel peso, scappò in un luogo appartato e lontano dalle terre di Lagopesole; dopo aver scavato una buca profonda, si accovacciò e gridò al suo interno simili parole: “Federico Barbarossa ha le orecchie d’asino!”.
Dopo un po’ di tempo, in quel luogo, iniziarono a germogliare delle canne che, mosse dal vento, sembravano ripetere le parole del giovane barbiere. Ancora oggi gli abitanti di quelle terre sono soliti cantare delle canzoni popolari il cui ritornello è composto da queste stesse parole.
La rocca di Lagopesole
Sul torrione del castello di Lagopesole è possibile ammirare, ai lati dell’ingresso, degli ornamenti architettonici, una specie di mensole ornate con due sculture raffiguranti delle teste umane. A destra vi è il volto di Beatrice, la seconda moglie di Federico Barbarossa, mentre a sinistra viene rappresentato lo stesso imperatore con le sue immancabili orecchie d’asino nel ricordo della particolare leggenda del luogo.
Luna Scotti
Sitografia