Marco Gervasio è una delle “matite” di punta di Topolino Magazine. Noi de La Cooltura abbiamo chiacchierato con lui per sapere qualcosa in più del meraviglioso mondo fumettistico Disney… Ecco a voi la nostra intervista esclusiva!
Indice dell'articolo
1) Ciao, Marco! Iniziamo questa intervista lasciandoti campo libero: presentati ai nostri lettori! Marco Gervasio
Mi chiamo Marco Gervasio, sono un autore di fumetti romano laureato in Economia e Commercio. Lavoro per Topolino dal lontano 1997, anno in cui ho conseguito il Diploma all’Accademia Disney. Da quel momento ho scritto e disegnato storie con topi e paperi senza interruzioni, fino ad arrivare alla serie che attualmente sto portando avanti sul settimanale, cioè “Le strabilianti imprese di Fantomius – ladro gentiluomo”, ristampata cronologicamente in volumi. Recentemente ho iniziato a collaborare anche con la Rovio Entertainment come autore dei fumetti degli Angry Birds. Infine (ma non per importanza) insegno fumetto umoristico alla Scuola Romana dei Fumetti. Marco Gervasio
2) Come nasce la tua passione per il mondo del fumetto?
Nasce insieme a me! Infatti, fin da piccolo, alle elementari, leggevo e disegnavo fumetti. Ho cominciato leggendo Il Corriere dei Piccoli, Asterix e Topolino e disegnando i miei fumetti sul Diario e sui quaderni a Scuola. E i fumetti mi accompagnavano anche in vacanza: ricordo che talvolta quando gli amici andavano al mare, io invece mi attardavo per finire i miei disegni. Poi pian piano sono passato ai fumetti Bonelli e Marvel ma Topolino non mi ha mai abbandonato, anche quando dai banchi di scuola sono passato alle aule universitarie. Marco Gervasio
3) Il tuo nome è legato al personaggio di Fantomius: cosa ti affascina di più del ladro gentiluomo?
Io ho sempre amato Paperinik, nella sua versione originale di “diabolico vendicatore” e Fantomius (com’è noto) è proprio l’ispiratore di quella figura. Il ladro gentiluomo è contorniato da un alone di mistero e di segreti che da sempre mi hanno attratto, infatti nulla si sapeva di questo papero mascherato. Mistero e segreti che ho avuto l’onore e l’onere di svelare e portare avanti nella mia saga ambientata negli anni 20, in cui Fantomius diviene il simbolo della rivalsa sull’aristocrazia ipocrita e corrotta dell’epoca, un papero che è più gentiluomo dei nobili a cui ruba. Inoltre il fascino di Fantomius è lo stesso che rende affascinante Arsene Lupin: frequenta a pieno titolo ambienti di lusso, ma nello stesso tempo se ne fa beffe. Ha una doppia identità come i supereroi, ma non è un paladino della giustizia, è un ladro, che segue le regole solo quando le regole sono le sue. Marco Gervasio
4) Com’è stata la tua esperienza per PKNA?
Sono arrivato a PKNA quando la prima serie era iniziata già da molto ed io invece ero ancora acerbo. E ne ho realizzato soli due numeri. Poi ho avuto molte più presenze nelle due serie successive. È stata una bella esperienza, che mi ha insegnato molto e mi ha dato punti di vista differenti per sceneggiare e disegnare una tavola. Era qualcosa che in Disney non era ancora mai stato fatto. Ne ho un ricordo positivo, anche se il lavoro era molto duro. Marco Gervasio
5) Come mai preferisci concentrati sul mondo dei paperi piuttosto che su quello dei topi?
In realtà amo allo stesso modo paperi e topi. Ho realizzato storie di Topolino cui sono molto legato, come l’ultima “The Top Ranger”, la mia parodia di Lone Ranger. Ma il mio personaggio preferito è sempre stato Paperinik. Questo ha fatto si che nel mio ruolo di sceneggiatore fossi indotto a scrivere storie con il diabolico vendicatore come protagonista. E quando poi sono arrivato proprio a lavorare su Fantomius, il personaggio che ho creato (partendo ovviamente dallo spunto del grande Martina), diciamo che mi sono soffermato su di lui e sulla sua serie perché ho tanto da raccontare e il ladro gentiluomo me lo permette. Ma non dimentico certo Topolino da cui presto tornerò. Marco Gervasio
6) Lavorare per Topolino Magazine rappresenta per te un punto d’arrivo o hai in mente nuove idee e progetti da sviluppare?
Lavorare per Topolino rappresenta per me un sogno che si è realizzato. Questo da piccolo (ma anche da grande mentre studiavo Economia) volevo fare e questo sto facendo. È naturale che la mia mente (molto fantasiosa) elabori continuamente nuove idee e nuovi progetti e molti di questi li realizzo o li posso realizzare sempre sul mio amato settimanale con le orecchie. Quando invento storie, i protagonisti sono topi e paperi. Poi ho anche un progetto che non riguarda i personaggi Disney, ma è presto per parlarne.
7) Puoi darci qualche anticipazione su nuove storie in arrivo?
A giugno su Topolino uscirà una storia di Fantomius molto importante perché ne svelerà le origini. Finalmente sapremo perché Lord Quackett ha scelto di diventare un ladro mascherato e come abbia conosciuto Copernico Pitagorico. Nello stesso mese uscirà il secondo volume della Fantomius Definitive Collection, che raccoglie cronologicamente in un formato “de luxe” tutte le storie della saga uscite su Topolino. Poi dopo l’estate arriverà (sempre sul Topo) la nuova serie (la quarta) delle “strabilianti imprese” del ladro gentiluomo, in cui saranno approfonditi aspetti del suo passato e della sua famiglia e inoltre verrà svelata l’identità del suo misterioso nemico.
8) Qual è la storia del mondo disneyano che preferisci?
Ovviamente, la mia storia di paperi preferita è quella che ha dato origine a Paperinik (e tutto sommato anche a Fantomius) “Paperinik il diabolico vendicatore” scritta da Guido Martina (su un’idea di Elisa Penna) e disegnata dal Maestro G.B.Carpi. Invece per i topi adoro la bellissima e misteriosa storia scritta sempre dal grande Martina e disegnata da Romano Scarpa “Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera”, con il ritorno del diabolico criminale. Marco Gervasio
9) Qual è, secondo te, la magia del mondo Disney? Perchè ha così successo?
Forse la risposta sta già nella domanda: il mondo Disney ha successo perché è magico. È un mondo da favola ma nello stesso tempo segue la realtà e l’attualità. Un mondo dove si può scappare per un po’ di relax e di divertimento, ma che ha anche un valore educativo e culturale importante. Infatti, sono proposti modelli positivi, viene studiata la società e trasmesse nozioni anche scientifiche e lessicali. I protagonisti sono topi e paperi, ma rispecchiano le caratteristiche di tutti, e tutti ci si possono riconoscere e confrontare. Ma soprattutto, e questo è fondamentale, il mondo Disney fa ridere e una risata è ciò a cui nessuno potrà mai rinunciare. Marco Gervasio
10) La scuola italiana ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita e/o lo sviluppo di vecchi e nuovi personaggi Disney: a cosa si deve, secondo te, la forza della tradizione nostrana?
La forza della “Scuola Italiana”, iniziata con Maestri come Scarpa, Carpi e Bottaro e proseguita e portata ai vertici col grandissimo Giorgio Cavazzano (mio Maestro e amico), sta secondo me nell’innovazione. Infatti, gli autori italiani non si limitano a raccontare storie intorno a un personaggio Disney, ma muovono il contesto stesso in cui il personaggio opera. Il protagonista viene preso dal suo solito ambiente e inserito in nuove realtà (per es. con le famose Parodie Disney), ma sempre (importantissimo!) senza mutare le sue caratteristiche basilari. Le storie diventano più lunghe e più articolate rispetto a quelle americane e gli autori italiani inventano personaggi e universi nuovi. Paperinik ne è il più fulgido esempio. Marco Gervasio
11) Al di fuori del mondo disneyano, quali fumettisti e/o fumetti preferisci?
Rimanendo nel campo umoristico, i miei riferimenti per i disegni sono Giorgio Cavazzano, Albert Uderzo, Fabrice Parme e Munuera. Per le sceneggiature, Faraci, Goscinny, Trondheim e Morvan. Riguardo i fumetti, oltre a Topolino (che non smetto mai di leggere), adoro Asterix e il Rat-Man del bravissimo Leo Ortolani.
12) Qual è la funzione che dovrebbe avere il medium-fumetto, secondo te?
Come ho già sottolineato, il fumetto secondo me dovrebbe divertire, concedendo al lettore un attimo di tregua dalla “fatica” quotidiana” (scolastica o lavorativa che sia), ma nello stesso tempo educarlo culturalmente e socialmente. Un compito sicuramente difficile e con una forte responsabilità, ma che, mi sento di dire, Topolino svolge nel migliore dei modi. Marco Gervasio
13) Un’ultima domanda: hai un messaggio da lasciare ai nostri lettori?
Non mi sento in grado di lanciare messaggi, quindi rimanendo nel mio campo di fumettista umoristico posso solo consigliare di non smettere mai di ridere, perché quando manca la risata qualsiasi cosa diventa più buia. E leggere Topolino provoca sane risate. Marco Gervasio
Davide Esposito