Mascate (in arabo: مسقط) è la capitale del sultanato dell’Oman e si estende per circa 1500 km². La particolarità di questo centro urbano, oltre l’estensione, è quella di avere una suddivisione in tre zone (Mascate Ovest, Mascate Est e Mascate Centro) dove molte parti di quest’ultimi sono state destinate a sviluppi futuri. Di conseguenza vi è un’alta concentrazione di centri residenzali e commerciali, collocati proprio in queste tre zone.
L’Oman ha dietro di sé un patrimonio storico dato dall’essere una delle città più antiche del Medio Oriente, difatti essa è conosciuta sin dal II secolo. Avanti nel tempo, il primo visitatore di origini straniere è Vasco da Gama, il quale giunse nell’Oman sulla via per l’India e al suo ritorno la saccheggiò.
Il possesso da parte dei portoghesi durò dal 1507 al 1649 quando furono cacciati e depredati del loro equipaggiamento navale, grazie al quale gli omaniti poterono estendere il loro potere commerciale fino a Zanzibar e il Pakistan, conoscendo cosi un periodo di prosperità.
Sin dai tempi dei primi commerci l’Oman ha conservato la tradizione di export di franchicenso, ovvero una resina aromatica utilizzata nella produzione di incensi. Difatti i rapporti economici su cui si basa questo sultanato sono di natura commerciale. Oggi, assieme al franchicenso, vengono anche venduti i datteri e prodotti tipici come le madreperla.
Mina Qabus o Mutrah è il porto principale, grazie al quale vengono intrattenuti rapporti commerciali con il Golfo persico, il subcontinente indiano e l’estremo Oriente.
Inoltre questa terra è anche ben collegata con il resto del mondo a livello di trasporti.
Simbolo di questa centralità è l’aeroporto di Seeb, non distante dal distretto finanziario, da dove partono gli aerei della Oman Air, la compagnia principale. Inoltre molte compagnie come British Airways, Lufthansa ed Emirates hanno la possibilità di atterrare a Seeb. I trasporti pubblici a Masqat e in generale nell’Oman lasciano molto a desiderare.
Non ci sono ferrovie o reti di metropolitana in tutto il paese. Le due forme più popolari di trasporto pubblico sono i bus Baiza, che devono il loro nome a quello degli spiccioli del Riyal omanita, i baisa. Sono autobus molto economici, ma ne esistono anche di più costosi, che però non servono le vie più piccole, ma si mantengono sulle arterie principali.
Arte, lingua ed eventi in Oman
Per quanto riguarda l’aspetto linguistico, la lingua ufficiale è quella araba anche se l’inglese è largamente utilizzato in particolare per gli scambi commerciali. Data l’originaria matrice araba anche questo territorio è dominato da usi e costumi che appartengono al mondo islamico, i quali influenzano persino l’abbigliamento maschile e femminile. Oltre al nucleo religioso però musulmano vi sono anche quello induista, cristiano, sunnita e quello buddista. Il meltin culturale di questo Paese è dovuto all’inclusione di altri popoli come europei, indiani ed americani.
Scendendo nel merito della cultura omanica, questo territorio si regge proprio su quest’aspetto e difatti molti ne rimangono affascinati per via del suo aver protetto e preservato la propria identità nazionale. Gli aspetti più vistosi e particolareggianti di questa cultura sono l’arte della musica e la produzione artigianale.
La prima si esplica attraverso l’uso di strumenti e che non viene considerata fine a se stessa ma viene concepita come complemento e completamento della danza. Questo binomio è un vagone di espressione artistico-poetica, capace di esprimere inesprimibili bellezze!
La seconda invece va oltre la solita produzione di bracciali, collane e pendenti ma è una vera e propria forma di arte che include produzioni in ceramica e ornamenti per cammelli, tessuti dalle donne arabe, i quali sono particolarmente colorati.
Imperdibile è il Muscat Festival dove tutti si danno appuntamento per assistere ad una serie di eventi. Esso rappresenta un’occasione per estendere la vostra conoscenza della città, perché la manifestazione si svolge in due sedi principali: il Qurm Park e in un sito semipermanente allestito nel tratto di lungomare tra Athaiba e Seeb.
Vi aspettano artigianato arabo, cucina (come gli halwa, i favolosi dolci della tradizione), esibizioni di acrobati e sportive e, naturalmente, fuochi d’artificio. Il bello di questo festival è che ospita stand di tutti i paesi del Golfo ed è quindi un’ottima occasione per ampliare la prospettiva su quest’area del Medio Oriente.
Come si è detto prima, l’Oman è da visitare per conoscere un’antica tradizione preservata da anni.
Fabrizio Consiglio