Lo Stato del Qàtar (in arabo: قطر Qaṭar) è un emirato del Vicino Oriente. Esso ricopre una piccola parte della penisola arabica e confina a sud con l’Arabia Saudita. Il Qàtar è suddiviso in 10 municipalità (in arabo: baladiyya, termine traducibile come governatorato o provincia):
1. Ad Dawhah
2. Al Ghuwariyah
3. Al Jumaliyah
4. Al Khawr
5. Al Wakrah
6. Ar Rayyan
7. Jariyan al Batnah
8. Ash Shamal
9. Umm Salal
10. Mesaieed
Il Qàtar e la sua storia
Questo stato si legò alla Gran Bretagna con un trattato nel 1916 e intorno agli anni trenta sul territorio vennero rilevati importanti giacimenti di petrolio i quali furono sfruttati dal 1949 in poi.
Nell’aprile 1970 fu ratificata e promulgata una Costituzione provvisoria che prevedeva l’unione con la Federazione degli Emirati Arabi ma quando giunse la scadenza di tale contratto, nel settembre 1971, fu successivamente proclamata l’indipendenza del paese il quale fu riconosciuto dalla Lega Araba e dalle Nazioni Unite.
A vestire i panni dell’emiro fu lo sceicco Ahmad Ben Alì Al Thani, ma, dato il suo scarso interesse per l’andamento del Paese, nel febbraio del 1972 fu deposto dal cugino Kalifah B Hamad Al Thani e tale atto provocò disordini e manifestazioni contrarie, sicché si decise di istituire un Consiglio consultivo di 20 membri, divenuti poi 30 nel 1975, il quale si occupava dell’approvazione di tutti i provvedimenti legislativi decisi dal Consiglio dei Ministri.
Dato che il petrolio rappresenta la maggiore forma di ricchezza del paese, il Qatar dovette far fronte all’altalenante andamento della produzione e dei processi di smercio in tutto il mondo. Inoltre, essendo situato sul Golfo Arabico, dal 1980, inziando le ostilità fra Iraq ed Iran, si trovò investito dall’onda distruttiva del conflitto.
Il 1986 rappresentò fu per il Qatar un anno di ribasso per il ribasso del prezzo mondiale del petrolio. Con la mediazione di una vertenza composta da Oman, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, il paese poté tornare alla costruzione di grandi opere pubbliche anche grazie agli accordi stipulati con imprese francesi ed americane.
Successivamente con la Francia stipulò due contratti: il primo nel 1987 per un rifornimento in campo bellico ed il secondo nel 1991 per lo sfruttamento di nuovi bacini petroliferi. Il suo rapido “rise” economico fu reso possibile dai guadagni della abbondante produzione del petrolio, in continuo progresso.
Nel 1995 lo sceicco fu deposto con un colpo di stato, voluto e capeggiato dal figlio, erede al trono, Sayh Hamad ibn Halifa Al Tani.
Quest’ultimo, come Presidente del Consiglio Supremo per la Pianificazione, aveva svolto un’opera per diversificare la produttività, in modo che la situazione economica non dipendesse esclusivamente dal petrolio. Poi volle modernizzare anche la politica del Paese e a tale scopo, nel luglio del 1999, istituì una Commissione che aveva il compito di emendare la Costituzione, di modo che i poteri della monarchia assoluta fossero rivisitati e diminuiti.
In politica estera il Qatar fu autore, fra il 1992 ed il 1994, di accordi difensivi con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia, mentre ci tenne a sottolineare la sua indipendenza dall’Arabia Saudita anche se questo contrasto fu poi eliminato con un trattato stipulato nell’aprile del 1996. Anche con il Bahrein esisteva un contenzioso relativo ai confini marittimi. Ma per sanare questa controversia fu decretato un piano di negoziati solo a partire dai primi mesi del 1997.
Il 27 giugno 1995 l’erede al trono, Hamad bin Khalifa Al Thani, depose suo padre Khalifa bin Hamad Al Thani, e avviò una politica di apertura verso l’Iran, l’Iraq e Palestina. In ultima analisi nel 2013 l’emiro abdicaò in favore del figlio primogenito Tamin.
Fabrizio Consiglio