Roma, dal set di Cinecittà alla serie tv omonima

I luoghi della Roma antica hanno sempre esercitato un certo fascino sugli scenografi, e di conseguenza sui registi – si pensi naturalmente a Il Gladiatore, ai film su Asterix e Obelix, Spartaco o anche un più vecchiotto Totò e Cleopatra – i quali hanno dato vita ogni volta a edifici, case, domus e grandi piazze sulla base delle ricostruzioni di siti archeologici esistenti. In Italia, dove peraltro si consumano i resti dell’antica civiltà romana, negli oltre quaranta ettari degli studios di Cinecittà si erge ancora imponente la ricostruzione dei fori imperiali, che la HBO ordinò nel 2004 per le riprese della serie tv Rome.

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Si tratta di un set permanente, che non ha subito alcuna modifica, cioè, da quando la serie fu interrotta solo dopo due stagioni nel 2007; anzi è stato sede di eventi e tutt’ora è visitabile con l’accompagnamento di una guida specializzata. Sorti in epoca fascista e ben presto diventati una bandiera per il nostro paese, nonché per il cinema mondiale, negli studios di Cinecittà sono stati girati migliaia di film, dal Neorealismo italiano – divennero la ‘casa’ di Federico Fellini – agli spaghetti western (Django), fino ad arrivare ai più recenti lungometraggi di un certo Martin Scorsese (Gangs of New York).

Realizzato completamente in polistirolo ricoperto da vetro resina (VTR), dietro la Roma antica il set prende le sembianze della Firenze del Quattrocento (set di Amici miei – Come tutto ebbe inizio di Neri Parenti), oppure del Tempio di Gerusalemme, opportunamente progettato e ricostruito per il film in uscita nel 2016 Christ the Lord, di Cyrus Nowrasteh.

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Una parte del set ancora nascosto di Christ the Lord, nella fattispecie lo spiazzale antistante al Tempio di Gerusalemme.

Roma, serie tv (2005-2007)

Ritornando a Roma, la serie in questione non è stata certamente la sola a dispiegarsi tra gli scenari dei fasti dell’antica città; ricordiamo Spartacus, serie statunitense andata in onda fra il 2010 e il 2013 per un totale di tre stagioni e trentatré episodi, che racconta le gesta del trace Spartaco, diventato gladiatore e protagonista della rivolta romana del 73 a.C, o anche la miniserie Empire del 2005, che si destreggia negli anni durante e subito dopo l’assassinio di Giulio Cesare, in sole sei puntate da quarantacinque minuti ognuna.

Farsi carico della realizzazione di un set così impegnativo e soprattutto costoso, come per Roma, non ha dato tutti i suoi frutti, anzi ha praticamente costretto la produzione a limitare il numero di episodi delle due stagioni. Rome, o Roma che dir si voglia, prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction proviene da un’idea di Bruno Heller e racconta la storia del centurione Lucio Voreno e del legionario Tito Pullo. I due personaggi, realmente esistiti e addirittura citati nel De Bello Gallico, vengono calati nel contesto delle guerre civili del I secolo a.C, dove sono anche ripercorsi gli ultimi anni della vita di Giulio Cesare, la celebre resa di Vercingetorige o i primi anni al potere di Ottaviano Augusto. Come consueto, poi, per ogni serie HBO che si rispetti, Roma ha dovuto subire alcuni riadattamenti per la televisione italiana (è stata trasmessa su Rai 2 e Rai 4), eliminando diverse scene di sesso e dialoghi scurrili e ritenuti troppo volgari. Siamo liberi, a tal proposito, di riaprire la stessa questione di cui parlavamo qualche articolo fa riguardo a True Detective, Game of Thrones e, in generale, alla censura nelle serie tv.

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Immediatamente dietro alla ricostruzione dei fori, ecco una tipica strada romana. Caratteristiche le case, che come sappiamo, arrivavano ad ergersi anche su più di un piano nell’antica Roma.

Fatto sta che, se si vuole investire su una rivisitazione in chiave telefilmica di un estratto della storia romana, bisognerebbe partire da solidi presupposti, come inizialmente fu per Rome. Le difficoltà, soprattutto per quanto riguarda l’adattamento al piccolo schermo, nella fattispecie diventa arduo mantenere ritmi alti anche solo per una stagione, sono parecchie. L’auspicio è che possa nascere un “Gladiatore” anche per noi seriofili.

 

Nicola Puca

Fonte immagine in evidenza: movieplayer.it