Dopo l’uno c’è sempre il due: ed eccoci al secondo appuntamento WAVES, la rassegna organizzata da PROPAGANDA e SMAV. Noi ci siamo andati, ora tocca a voi leggerci nella nostra consueta rubrica settimanale.
Effetto novità, WAVES non ti teme!
Se avete cominciato a leggerci adesso allora avete fatto male visto che i nostri articoli sono i migliori al mondo; poiché siamo molto buoni e perdoniamo con facilità, vi ricordiamo che potete leggere qui in cosa consista il progetto WAVES di PROPAGANDA e SMAV e qui di come tutto sia nato in febbraio dalla serata Slow Magic.
Per i più pigri, però, è necessaria una piccola ripetizione. WAVES è uno dei progetti più ambiziosi dell’ultimo periodo in Campania, nonché il salto di qualità annunciato di un percorso iniziato ormai due anni fa: quello di creare uno spazio vitale per l’elettronica di qualità in un moto armonico che va dalla dimensione clubbing – Clap! Clap! al Mono vi dice qualcosa? – a quella più spaziosamente live e capace di fondere influenze musicali moderne e di vario profilo, partendo però da una base concettuale ed un pensiero comune come riscontrabile nell’ottima line-up presentata fino ad ora. Ed ecco il perché di questo punto di arrivo, e punto di partenza allo stesso tempo, verso una crescita inesorabilmente progressiva: un vero e proprio festival in cinque date con gli YOUAREHERE ad aprire, Yakamoto Kotzuga a chiudere e con in mezzo i Drink To Me, Go Dugong ed un nome ad ora sconosciuto per il due maggio che possiede fin da adesso i crismi della piacevole sorpresa.
Ovviamente più si avanza più si complica la faccenda; se il passaggio da un basement ad uno spazio più simile ad una concert hall per caratteristiche, dimensioni e suonato come lo SMAV poteva accattivare incontrando un grande nome quale quello di Slow Magic ed incuriosire poi nel primo appuntamento di WAVES, è il secondo step ad essere il più complesso: confermarsi ma allo stesso tempo migliorarsi per affermarsi. Per diventare non più un sogno di una notte di mezza estate, la neopromossa che stupisce sui campi di Serie A ma una concreta realtà musicale capace di confrontarsi con le prime in classifica e, contemporaneamente, matura abbastanza da affrontare e vincere la sfida della consequenzialità.
Queste erano le magagne all’orizzonte, l’attesa massima: ma le aspettative sono state soddisfatte?
Con le onde vittorie rotonde: WAVES fa rima con successo.
A nostro avviso sì, le aspettative sono state soddisfatte grazie ai tre protagonisti: TALPA, Drink To Me e Francesco Farro, in rigoroso ordine di comparsa sulla scena. Iniziando dal primo, il giovane Christian Gravante − che tra l’altro aveva già aperto la serata con LOUISAHHH!!! di inizio anno, organizzata proprio da PROPAGANDA − ha elaborato un discorso elettronico particolare e graffiante, tra il trap ed il breakbeat, forte della sua prima uscita discografica − l’EP Need This.
Poi loro, i Drink To Me: atmosfera sognante tra nebbia, sperimentazione e flash fotografici, indietronica alla massima potenza. Più di un’ora tra ruggenti segnali elettronici e contaminazione tradizionale proveniente anche ma non solo dall’ultimo lavoro dei ragazzi piemontesi, Bright White Light, in uno spettacolo A/V veramente “Wild“.
A chiudere la serata, ed il nostro articolo, la selezione musicale di FAR, Francesco Farro.
Ci vediamo con Go Dugong per il nostro momento #3. See ya, be COOL.
Alfredo Amedeo Savy