A Christoph Niemann basta veramente poco per creare le sue opere: fantasia, un po’ di disordine e qualche colore acquerellato. A molti capita, spesso svogliatamente, di dedicare qualche ora per riordinare la propria camera, il proprio armadio o forse i cassetti dell’ufficio, ma gli oggetti che non servono più che fine fanno? Bene, la pattumiera è certamente la destinazione più comune, a cui pensano probabilmente tutti, pur di liberarci di quel fastidioso ingombro.
Christoph Niemann non è proprio della stessa idea. Volete definirlo un ecologista? Un riciclatore compulsivo? Meglio di no, la sua creatività non può che aiutarci a definirlo un vero artista. “Schizzi della domenica” è la definizione che ne ha dato lo stesso autore newyorkese, il perchè è semplice: sono opere che nascono durante il tempo libero. Infatti Christoph Niemann lavora come illustratore per importanti giornali come New York Times Magazine, New Yorker Magazine, Time e Wired e nei momenti in cui non è impegnato con il suo lavoro si dedica alla creazione di queste intriganti opere.
L’intento dell’artista è quello di creare una prospettiva diversa sugli oggetti quotidiani, da sottoporre poi all’osservatore. Rielaborare la condizione e le caratteristiche di un oggetto per determinarne una funzione diversa e alternativa. Dare vita ad una cosa inanimata così da renderla parte integrante di un soggetto ben definitio.
Tutte le opere di Christoph Niemann sono frutto di una commistione tra bidimensionalità e trdimensionalità. La bidimensionalita delle linee guida che scorrono sul foglio, create con colori acquerellati, la tridimensionalità del pettine che diventa un’auto, la forchetta che segna la schiena di una giraffa o la carta da gioco che diventa un tappeto battuto dalla casalinga. Come tutti gli artisti anche nel caso di Christoph Niemann il capolavoro non nasce su due piedi, infatti il percorso creativo è caratterizzato da un lungo periodo di osservazione e riflessione degli oggetti.
Quello che avvicina ancor di più alla realtà ciascuna di queste opere è la fase finale, il fotografarle da vari angolazioni per creare profondità e visone prospettica. All’apparenza si potrebbe definire queste opere semplicistiche, banali, qualcuno potrebbe dire il classico: “lo potevo fare anche io”, ma, attenzione, in questo caso ci si trova dinanzi ad una visione riformatrice della quotidianità.
Spesso non ci si accorge che quanto ci circonda, nel nostro mondo ormai più che materialista, potrebbe celare sotto mentite spoglie un significato ed una identità diversa. Con una visione poetica potremo dire che un messaggio intrinseco ma non a tutti esplicabile si cela dietro queste opere, che ci invitano ad avere una visione più approfondita e meno superficiale di tutto ciò che ci circonda, non unicamente inteso dal punto di vista materiale.
Christoph Niemann, chi è?
Scrittore, illustratore, grafico ed autore di storie per bambini. Dopo gli studi iniziati in Germania, suo paese natale, si trasferisce a New York dove vive e lavora per molti dei più importanti giornali della metropoli americana. Le sue opere sono state in passato esposte in musei e gallerie europee e americane. Recente è la sua retrospettiva presso la Gallery Max Hetzler di Berlino. Nel 2014 ancora al Museum für Konkrete Kunst di Ingolstadt è stato protagonista di una mostra unicamente dedicata a lui in cui sono state esposte serigrafie dal titolo “Menù”.
Vincenzo Morrone
Fonti: Focus.it -lettera43.it- incredibilia.it- bergaurbanmuseum.com-deesignboom.com