Dopo la prima edizione dedicata al 1980, eccoci al:
1981 – La classifica
20) Plastic Bertrand – Hula Hoop
Irritante tormentone estivo che ha il merito di riportare in auge il popolare attrezzo di giocoleria. Interamente cantato in francese da un damerino riccioluto in giacca e cravatta, il pezzo sembra vomitato direttamente dagli anni ’50. Sempre al passo coi tempi, in Italia.
19) Christopher Cross – Arthur’s Theme (Best You Can Do)
Ballata soft-rock, retaggio degli anni ’70, risulta anacronistica già nel 1981. Colonna sonora del film Arthur con Liza Minnelli, il pezzo è stato scritto con la collaborazione di Burt Bacharach, che è quasi sempre sinonimo di garanzia… quasi. Noia a profusione, mancanza di intensità, musica da soap-opera o da film porno di lusso. Inspiegabilmente è diventato un classico.
https://www.youtube.com/watch?v=lfmEFzS7VKs
18) I Ragazzi dai capelli rossi – Anna Dai Capelli Rossi
Oops… l’ho fatto ancora canterà tra qualche anno Britney Spears, ma frase mai così azzeccata si addice al maestro Vince Tempera, che ha trovato nuova linfa artistica scrivendo sigle per i cartoni animati. Peccato che non sia tutta farina del suo sacco. Proprio come con Remì l’anno precedente, il maestro saccheggia neanche troppo velatamente dalla produzione dei Boney M: questa volta è Rivers Of Babylon a far da colonna sonora alle gesta della povera orfanella lentigginosa.
17) Donatella Rettore – Donatella
Dopo aver tessuto le lodi della chirurgia estetica e del pene nei due anni precedenti, è ora dell’autoreferenzialità per Donatella, che rifiuta ironicamente la propria identità per appropriarsi di quella del suo personaggio, Miss Rettore. Pezzo volutamente parossistico, parodia di un punk annacquato per essere servito alle masse, ma comunque divertente e originale.
16) I Pooh – Chi Fermerà La Musica?
Sembra una domanda retorica, ma d’altronde Facchinetti non possiede tutta questa coscienza critica. Pezzo tronfio e gonfio di insopportabile sicumera, anche questi sembra provenire direttamente dagli anni ’70.
15) Robert Palmer – Johnny And Mary
Pezzo interessante. Delicata ed elegante ballata dagli echi New Wave, che finalmente rispetta la tendenza musicale maggiormente in voga in quel 1981. Ironicamente Robert Palmer otterrà successo mondiale solo quando abbandonerà le sonorità synth-pop di questo primo periodo artistico.
14) Alberto Camerini – Rock ‘n’ Roll Robot
Personaggio costruito a tavolino come se fosse una rockstar, ma musicalmente è una versione più trasgressiva di Plastic Bertrand. Colorato e nemmeno troppo irritante, ma del tutto irrilevante.
13) Heather Parisi – Cicale
Tormento(ne) nonsense del 1981, sigla di Fantastico 2 che vede alla conduzione nuovamente Heather Parisi. Tipica canzone da varietà che non ha nulla a che vedere con Esopo, ma sfrutta il dialetto toscano per attuare un gioco di parole tra la cicala (l’animale) e ci cale (ci piace, in toscano).
12) Riccardo Fogli – Malinconia
Decisamente più sobrio dei suoi ex collaboratori, Fogli pubblica un pezzo privo di artifici, molto semplice e diretto, stilisticamente ancorato alle tipiche sonorità del pop italiano di inizio anni ’80, dunque attuale. Un successo inaspettato e in parte meritato.
11) Gianni Togni – Semplice
Non abbandona lo stile teatrale Gianni Togni, che ci riprova con un pezzo simile a quello dell’anno precedente, con esiti ugualmente soddisfacenti. Il risultato finale risulta comunque godibile: il cantautore romano si riconferma un autore accorto e sensibile, meritevole del, seppur effimero, riscontro ottenuto.
Per questa settimana è tutto, alla prossima per la seconda parte dell’articolo sulle hit 1981!
Alfredo Gabriele Galassi