Il primo giugno 1967 i Beatles pubblicano Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, spesso considerato come il primo esempio di musica psichedelica inglese, di fatto aprendo la strada a band come i Soft Machine, i Moody Blues e i Pink Floyd, e dando il via ad un sound che resterà indelebilmente legato al movimento hippie, al cosiddetto Flower Power e alle droghe, in particolare l’LSD.
Per una strana ironia, durante la registrazione di Sgt. Pepper, album indissolubilmente connesso con l’LSD, i Beatles non fecero quasi alcun uso di acidi. Persino Lucy in The Sky with Diamonds, bandita dalle radio britanniche perché il suo titolo rimandava alle lettere che compongono il nome della ‘magica’ sostanza, in realtà troverebbe ben più innocente ispirazione nelle opere di un autore amato fin dall’infanzia da John Lennon.
John lennon e la passione per Lewis Carroll
L’esplosione di colori e immagini surreali evocate da John Lennon, in quello che è considerato uno dei suoi massimi capolavori, derivano dalle due opere più famose di Lewis Carroll: “Alice nel paese delle meraviglie” e “Al di là dello specchio“.
Come lo stesso John Lennon avrebbe poi dichiarato, Lucy in the Sky with Diamonds fu ispirata da una particolare scena di “Al di là dello specchio”: Alice entra in una bottega e dietro il bancone trova una pecora parlante impegnata a fare la calza; le due si trovano improvvisamente su una barca trasportata da un fiume usando i ferri per cucire a mo’ di remi. Anche la “barca sotto un cielo assolato/che indugia avanzando sognante” dell’ultimo verso del libro è perfettamente riconoscibile nella “Boat on a river” evocata da John all’inizio del brano, e persino le “Looking-glass ties” (cravatte di vetro) e “marmelade skies” (cieli di marmellata) sono espressioni nel tipico stile di Lewis Carroll.
John lennon, Lewis Carrol and the Warlus
Ma la passione per lo scrittore britannico è riscontrabile, oltre che negli innumerevoli giochi di parole disseminanti praticamente in tutte le sue canzoni, anche in un altro amatissimo brano di John Lennon: I am the Warlus. Il brano, comparso nell’album Magical Mystery Tour, è ispirato ad una delle poesie da lui preferite di Lewis Carroll “The walrus and the carpenter” (“il tricheco e il carpentiere“, quarto capitolo di Al di là dello specchio).
John Lennon scrisse la canzone in seguito alle persecuzioni che molti artisti stavano subendo in quel periodo per abuso di stupefacenti e dopo aver appreso che agli studenti di letteratura venivano fatte leggere e commentare le parole dei brani dei Beatles. il risultato fu quella serie di frasi apparentemente senza senso in cui John, indossata l’ironica maschera del Tricheco, si prende gioco contemporaneamente delle forze dell’ordine britanniche e dei ragazzini in cerca di significati nascosti nelle sue liriche. Come lo stesso John avrebbe poi ricordato:
«Mi accorsi che nella storia il tricheco era cattivo e il carpentiere il buono e pensai Oh merda, ho scelto il tipo sbagliato, ma I am the carpenter non sarebbe andato bene, vero?»
Come in Lucy in the sky with Diamonds anche I am the Warlus è ricca di espressioni nonsense e giochi di parole alla Lewis Carroll: Dai versi di apertura (io sono lui, come tu sei lui e come tu sei me) ai maiali volanti − nel libro uno dei dubbi del tricheco è se i porci hanno le ali − fino al richiamo a quell’Eggman ancora una volta protagonista delle favole di Carroll.
Le droghe e l’LSD avranno sicuramente contribuito a rendere più vivide le immagini e le colorate fantasie partorite dalla mente di John Lennon, ma è evidente l’importanza che ebbero quelle favole, amate fin dall’infanzia, che con tutta probabilità furono scritte ed immaginate da Carroll con l’aiuto non altrettanto potente di qualche tazza di tè.
Juri Accardo