Non è questione di sguazzare nel provincialismo − cosa che, a noi italiani, riesce particolarmente bene −, come non si tratta di un’immotivata venerazione per tutto ciò che è transalpino/mitteleuropeo. Al conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, venerdì 8 maggio, ore 18:00 (18:20 di fatto), abbiamo assistito a uno spettacolo, quello di Raskin & Fleischmann, entusiasmante e mortificante nello stesso momento.
I giovani artisti, per la prima volta a Napoli, si sono esibiti in un programma pericoloso − quale duo pianoforte-violino non ha eseguito almeno una volta la primavera di Beethoven? − con una perizia timbrica e con una qualità esecutiva davvero fuori dal comune. Proprio nella fortunata opera, pur giovanile, del futuro protoromantico, la chiarezza di regia adoperata nello sviluppare, frase dopo frase, movimento dopo movimento, gesto dopo gesto, quel dialogo musicale e quella infinita autocompiacentesi fantasia, che trovavano già un proprio spazio in quell’opera 24, ha rivelato fin da subito il talento del duo austro-belga.
Il duo Raskin & Fleischmann
Philippe Raskin − Bruxelles, classe 1982 − e Johannes Fleischmann − trentaduenne viennese − si sono conosciuti, già affermati come solisti, nell’agosto del 2009, alla cinquantasettesima edizione del Festival Pablo Casales di Prades, storico polo per la musica da camera internazionale. Sin dalla prima performance, tenutasi a Vienna nel novembre dell’anno successivo, il duo Raskin & Fleischmann ha dedicato al vasto mondo del duo pianoforte-violino intense tournée in giro per il pianeta, riscuotendo sempre un grande successo di critica. Com’è d’obbligo per artisti giovani, interessanti ed entusiasti, a immancabile componente del loro repertorio troviamo la musica contemporanea, di artisti in special modo austriaci.
Questo aspetto della loro arte è valso a Raskin & Fleischmann il titolo di ambasciatori, assegnatogli dal Ministero per gli affari esteri, del programma ASOM («New Austrian Sound of Music») per l’anno 2014-2015: e in questa veste i due hanno eseguito, tra la sofisticata − ed eseguitissima − sonata di Brahms, Op. 100, e una meno nota, ma ricca di travolgenti slanci, opera 18 di Richard Strauss, composizioni recenti.
Complice il forum austriaco di cultura – Roma, che ha collaborato per la riproposizione qui a Napoli dello stesso programma eseguito a Roma la sera del 7 maggio, il duo Raskin & Fleischmann ci ha regalato due composizioni da camera di Paul Hertel, presente in sala, musicista austriaco espressamente devoto a cinematografia e teatro e che in patria ha suscitato interesse per le sue creazioni che vedono i ragazzi come protagonisti a trecentosessanta gradi, tanto da esecutori che da spettatori. Preparate da una breve conferenza tenuta proprio da Paul Hertel in conservatorio, il mattino di venerdì, le due composizioni Astoria Lounge, Op. 71, e il Tango da Cafe Ritz, Op. 67/53, sono state corredate di due brevi bozzetti raccontati dallo stesso autore che, da uomo di teatro qual è, vuole interpretare anche la musica strumentale come essenzialmente drammatica e diegetica, degna di narrarci una storia.
La performance − che ha rasentato l’ora e mezza di musica − non poteva non concludersi che in modo speciale: i due, non paghi di aver già estasiato i presenti, si sono lanciati in una breve ma incisiva improvvisazione con cui dare prova definitiva di tutto il loro poliedrico talento.
Qualche lettore attento fin dalle prime battute si starà chiedendo cosa ci possa essere di mortificante in tutto ciò. Alla luce della qualità altissima della serata, resterete sconvolti a sapere che in platea c’erano ben meno di quaranta spettatori, in uno spazio − la Sala Scarlatti − che può ospitarne trecento: gli studenti del conservatorio di Napoli si contavano sulle dita di una mano.
Complice la scarsa pubblicità − il materiale informativo relativo all’evento latitava fino a poco prima dell’inizio della serata e la notizia dell’evento è circolata per l’Istituto soltanto dalla mattina di quello stesso giorno − una serata dal respiro internazionale − per giunta gratuita − è passata su Napoli del tutto in sordina. Si è esaurita in un generale assenteismo la trasferta napoletana di Paul Hertel, che anche quel mattino ha parlato di sé a pochi interessati, e del duo Raskin & Fleischmann, che presto troveremo a calcare ben altri palchi: in pochi a Napoli ricorderanno questo duo formidabile.
Antonio Somma
Fonti delle immagini: immagine in evidenza, I, II