I simboli sono da sempre utilizzati come veicoli di significati, rivolti ad una determinata cerchia in grado di percepirne i messaggi. Il linguaggio dei simboli è un codice rivolto allo spirito, quasi come se appartenesse alla sfera dell’inconscio. I simboli sono parte integrante di molte culture: popoli diversi si sono serviti di raffigurazioni per comunicare significati segreti e nasconderli ai non iniziati.
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Simboli di Napoli: alla scoperta dei significati nascosti
Napoli, si sa, è una città nella quale il mistero si assapora in ogni vicolo che la caratterizza. I simboli sono parte integrante della sua realtà, nascosti nei vicoli ombrosi o sotto gli occhi di tutti i passanti, ancora oggi rivolti a coloro che hanno la possibilità di conoscerli.
La pianta della città
Napoli è costruita secondo uno schema ippodameo, detto così dal nome di Ippodamo da Mileto, architetto dell’antica Grecia, che per primo utilizzò schemi planimetrici nella pianificazione delle città, soprattutto per quelle di nuova fondazione.
Gli assi longitudinali (plateiai) si incrociano con quelli perpendicolari (stenopoi), cioè i decumani, orientati sull’asse Est-Ovest, si intersecano con i cardi, sulla direttiva Nord-Sud. L’impianto va a costituire una scacchiera, che è il risultato della legge delle proporzioni, della corrispondenza dei numeri, della tetraktys, formulata da Pitagora, alla cui scuola Ippodamo faceva riferimento.
La planimetria di Napoli è la realizzazione di una città ideale, una proiezione sulla Terra del Kòsmos. Di questo progetto ideale ne sono visibili tutt’oggi i segni, soprattutto in rapporto al posizionamento dei luoghi sacri dell’antichità: la plateia centrale, riservata al dominio del dio Apollo, corrisponde oggi a via dei Tribunali; nel punto centrale di quest’arteria era disposta l’agorà, oggi corrispondente a Piazza San Gaetano. L’edificio sacro ai Dioscuri, in cui avvenivano le funzioni religiose, è occupato dalla Basilica di San Paolo Maggiore, mentre verso la Basilica di San Lorenzo Maggiore, vi era il mercato, l’aerarium, i cui resti sono emersi dagli scavi della medesima chiesa.
Il tracciato ortogonale disegnato da Ippodamo da Mileto si baserebbe sugli insegnamenti esoterici della scuola pitagorica: la sola formula del tetraktys (1+2+3+4=10), che geometricamente è composta da dieci punti in modo da formare un triangolo, era anche una formula di giuramento per i discepoli di Pitagora. Non solo per il numero 10 considerato “perfetto”, in quanto rappresenta l’Unità, il tetraktys ha assunto il significato simbolico degli elementi della natura: fuoco, aria, acqua, terra.
Alcuni studiosi hanno insistito sul carattere esoterico della scuola pitagorica, che in effetti aveva il carattere di una società segreta, i cui adepti venivano ammessi solo dopo una vera e propria prova di selezione. Sempre rimanendo nel campo del simbolismo, la “setta” pitagorica sarebbe stata considerata una antenata della massoneria, probabilmente per le sue pratiche occulte.
Il triangolo
Senza incappare volontariamente in assurde congetture, la “selva oscura” nella quale ci stiamo addentrando, guidati dalla bussola della pura e semplice curiosità, non impedisce di abbandonarci a delle osservazioni.
Il Triangolo si ricollega alle varie simbologie del ternario. Esprimeva sia l’idea della divinità, riscontrabile nel simbologia della trinità, sia l’idea dell’ascesi dell’uomo verso la trascendenza divina, l’Universale. Come già detto, nella tradizione pitagorica il triangolo simboleggia l’Unità.
Il triangolo è la rappresentazione grafica dei quattro elementi. Per esempio, il triangolo con la punta verso l’alto simboleggia il fuoco e il sesso maschile, con la punta in basso invece sta a significare l’acqua e il sesso femminile. L’equilibrio dei due triangoli è dato dalla loro unione nella forma dell’esagono stellato, cioè la rappresentazione grafica del sigillo di Salomone, composto dall’incrocio dei due triangoli inversi. Il triangolo è alla base della formazione della piramide. Il Significato del triangolo si esprime soprattutto attraverso il suo relazionarsi con le figure geometriche fondamentali del Centro, del Cerchio, della Croce e del Quadrato.
Cosa ha a che fare questo misterioso simbolo con Napoli?
Ebbene, basta procurarsi una pianta del centro storico di Napoli e un pennarello…
Dopo aver individuato sulla pianta tre punti, che corrispondono alla collocazione del Gesù Nuovo (punto 2 sulla piantina), della Chiesa di S. Lorenzo Maggiore (punto 29), e della Chiesa di S. Maria Maggiore (punto 37), e dopo averli uniti, si noterà che graficamente vanno a formare un triangolo.
Le menti più razionali avrebbero da obiettare: perché proprio queste tre chiese e non altre? Dunque, ormai ci siamo dentro…comune denominatore di questi tre edifici, che vanno a determinare sulla pianta i vertici del nostro triangolo “ideale”, è proprio…il triangolo.
Chiesa del Gesù Nuovo
Il bugnato della facciata della Chiesa del Gesù Nuovo è in blocchi di piperno a forma di piramidi, che ricordano il triangolo egizio. La piramide è costituita da quattro triangoli che partono da una base quadrata e terminano con la sommità, che rappresenta il divino. La piramide è una sorta di costante architettonica che accompagna l’uomo dall’antichità fino quasi ai nostri giorni. Ritenuta, anche erroneamente, la costruzione più facile da realizzare, non si può ignorare il significato simbolico che l’uomo vi ha attribuito, sia come monumento “sacro”, che come elemento architettonico.
Chiesa di San Lorenzo Maggiore
Riprodotto sul dorso della mano guantata della statua dormiente di Leone II è il sigillo Salomonis, noto anche come Esagramma. Il simbolo è formato da due triangoli equilateri incrociati e rappresenta l’unione tra uomo e divino. Il Sigillo di Salomone ha un’origine molto antica e si riscontra in diverse culture, non solo religiose. La stella a sei punte viene spesso ritrovata nei libri magici e negli esorcismi di tradizione popolare, assumendo le sembianze di potente simbolo magico. Si narra che Re Salomone, figlio di David, usò la stella a sei punte per scacciare i demoni in punto di morte.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
La Chiesa sorge sul decumano maggiore, nello stesso luogo dove si ergeva il tempio dedicato alla dea Diana. Interessante è il campanile della Pietrasanta: le effigi di marmo a forma di grugno di maiale che si possono tutt’ora trovare nelle parti più alte ricordano la leggenda del vescovo Pomponio. Inoltre, negli ultimi anni lavori di restauro hanno rinvenuto, nella parte inferiore del campanile, la tavola del gioco romano “ludus latrunculorum”, il gioco dei soldati, un antenato del gioco della dama. Dunque una scacchiera, che richiama la pianta “ippodomea” di Napoli. La scacchiera è uno dei simboli più riconoscibili della Massoneria ed è il pavimento rituale di ogni loggia massonica. Ritroviamo il quadrato, in riferimento alla Tetractys pitagorica ed è considerato il numero della manifestazione Universale nel concetto del quadrato Perfetto.
Il campanile presenta un architrave di spoglio proveniente dal tempio dei Giochi isolimpici di piazza Nicola Amore. I simboli nascondono molteplici significati, che spesso ci conducono in un territorio inesplorato, disorientandoci, lasciando spazio a diverse ipotesi che vanno al di là della conoscenza.
«Simboli sono tutti i nomi del bene e del male: essi non spiegano, accennano soltanto. Stolto chi vuol da loro attingere sapere.» (Friedrich Wilhelm Nietzsche)
Giovannina Molaro
Sitografia:
http://www.cappellaminutolo.it/citta.php
http://www.mitiemisteri.it/esoterismo/geometria/triangolo.html