Tutti ormai conoscono Iron Man, vendicatore rosso e oro di casa Marvel, soprattutto come un “genio, miliardario, playboy e filantropo” grazie alla celebre risposta data nel cinecomic “The Avengers” alla domanda di Capitan America: “tu cosa sei senza l’armatura?”
La risposta a questa domanda però, come sapranno i lettori più accaniti o semplicemente di vecchia data, è molto più complessa ed abbraccia la vita di un uomo che in principio lottava per mantenere la sua identità segreta, una vita travagliata e piena di ostacoli, in poche parole il tipico modello di Stan Lee ovvero:
Il supereroe con superproblemi
“Il demone nella bottiglia” è una delle storie che, oltre ad aver colpito il pubblico con le sue forti tematiche, rappresenta al meglio le difficoltà che Iron Man si trova ad affrontare quando è senza armatura.
Si tratta di problemi di varia natura, dalle relazioni sentimentali alle scelte economiche, ma a farla da padrone è soprattutto l’alcolismo, “antagonista principale” di questa saga datata 1979.
All’inizio della storia Tony Stark, per quanto possa sembrare un Casanova freddo e calcolatore, soffre a causa del suo rapporto travagliato con Bethany, che lo aiuterà poi ad uscire dal tunnel dell’alcolismo; ma, come ben si sa, nessuna relazion, per quanto intensa, dura con Tony.
Le Stark Industries sono continuamente minacciate dai rivali di Iron Man come Justin Hammer, Obadiah Stane, la Roxxon e lo S.H.I.E.L.D. (del quale però Tony, per un breve periodo, diverrà il capo).
Durante le storie di Iron Man osserviamo sempre lo stoicismo con il quale l’uomo in armatura affronta le difficoltà facendo affidamento sulla sua astuzia ed il suo ingegno per rialzarsi e lottare contro i suoi demoni, come nella saga “I cinque incubi” dove vede la sua tecnologia plagiata ed utilizzata per fare del male alle persone innocenti, proprio lui che volle costruire “Un’armatura intorno al mondo”.
Il rapporto di Iron Man con l’armatura
Finora ci si è soffermati sul rapporto di Tony Stark con se stesso e con i problemi che lo circondano, ma cosa dire del rapporto tra creatore e creatura? Cosa lega il celebre miliardario alla sua armatura?
Il tema viene toccato più volte nel corso della storia ma mai come ne “La maschera di Iron Man”.
In tale storia Tony dovrà affrontare la sua stessa creatura che prende vita; in un primo momento l’inventore resta stupito dall’avvenimento, instaurando un surreale dialogo con l’oggetto animatosi, ma in seguito darà vita con esso ad un vero e proprio conflitto tra due menti brillanti, una di carne e l’altra d’acciaio.
Come in ogni albo a fumetti che si rispetti non manca un momento tragico in cui l’eroe prende coscienza di ciò che sta accadendo; in questo caso Stark si rende conto di dover smantellare quella bellissima quanto pericolosa creatura, ma l’armatura prende piena coscienza attingendo dai ricordi e dalle emozioni di Stark trasformando il conflitto in una vera e propria sfida di Tony contro se stesso.
Dopo un susseguirsi di battaglie e battute forti il creatore diventa preda della sua creazione e riesce a sconfiggerla solo mantenendo il proprio rigore stoico, dando prova di quanto si possa migliorare se stessi combattendo contro i propri demoni.
Luigi Merola