«Un Woody Allen di 118 chili», così James Gandolfini definiva se stesso. Una mite personalità, dunque, molto lontana dai ruoli interpretati solitamente da Gandolfini, soprattutto dal boss mafioso italoamericano Tony Soprano, impersonato da Gandolfini dal 1999 al 2007. È stato Tony Soprano a portare l’attore al successo, facendogli vincere, nel corso degli anni, un Golden Globe, tre Emmy Award e cinque SAG Award, tra i più importanti premi per le serie televisive.
Ottimo caratterista di personaggi italoamericani, James Gandolfini è morto a causa di un attacco di cuore proprio in Italia, a Roma, il 19 giugno 2013.
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Il debutto a Broadway
Nato nel 1961 nel New Jersey da genitori di origini italiane, James Gandolfini, dopo essersi laureato in comunicazione, fu spinto dall’amico e attore Roger Bart a frequentare un corso della durata di due anni su una tecnica di improvvisazione che egli stesso aveva imparato al college. Il corso era impegnativo per Gandolfini, rendendolo così nervoso da non riuscire a fare nemmeno le cose più semplici. Durante un esercizio, Gandolfini ebbe uno scoppio di collera tale che distrusse ogni cosa sul palco: l’insegnante, dopo questo episodio, ne intravide il talento e lo incoraggiò ad incanalare il suo temperamento nella recitazione.
James Gandolfini fece il suo debutto nel mondo dello spettacolo a Broadway nel 1992 con un adattamento teatrale di Un tram che si chiama Desiderio, al fianco di Jessica Lange e Alec Baldwin.
L’esordio sul grande schermo
Il suo primo ruolo importante nelle sale cinematografiche fu nel film Una vita al massimo (True Romance, 1993), di Tony Scott, al fianco di attori come Brad Pitt, Samuel L. Jackson, Gary Oldman, Christopher Walken, Chris Penn. Nel 1994 fu preso in considerazione per il ruolo di Vincent Vega in Pulp Fiction di Quentin Tarantino, ruolo che andò, poi, a John Travolta.
Da questo momento, sino all’anno della sua morte, recitò con molte altre star di calibro internazionale: John Travolta, di cui era buon amico, in Get Shorty, Denzel Washington in Allarme rosso (Crimson Tide). Ruoli minori che, tuttavia, portarono David Chase a scritturarlo per il ruolo di Tony Soprano.
Il successo de I Soprano
Con I Soprano (serie televisiva prodotta dall’emittente statunitense HBO e durata dal 1999 al 2007), dunque, la carriera di James Gandolfini decollò grazie alla fama mondiale del programma. Sulla serie, tuttavia, Gandolfini aveva delle riserve, a causa delle scene di violenza e degli stereotipi, fulcro del telefilm, e talvolta era necessario interrompere le riprese poiché l’attore non riusciva a continuare le scene di sparatorie.
Grazie al suo successo ne I Soprano, James Gandolfini interpretò ruoli di maggior rilievo anche nel cinema. Nel 2001 recitò in The Mexican – Amore senza sicura assieme a Julia Roberts e Brad Pitt, in Romance & Cigarettes e Lonely Hearts, quest’ultimo di nuovo con John Travolta. Avrebbe dovuto impersonare Carl Hanratty in Prova a Prendermi (Catch me if you can, 2002) di Steven Spielberg, film sulla vita di Frank Abagnale Jr. – interpretato da Leonardo DiCaprio -, un ragazzo che giovanissimo riesce a guadagnare milioni di dollari facendo il falsario. Gandolfini dovette rinunciare al ruolo a causa de I Soprano, e la parte andò a Tom Hanks.
James Gandolfini era timido, riservato, modesto e per niente a sua agio con la celebrità. «Sono un attore» disse una volta ad un giornalista insistente «Faccio il mio lavoro e vado a casa. Perché sei interessato a me? Non faresti domande sul suo lavoro ad un camionista». Nonostante nel corso della sua vita avesse impersonato personaggi simili a Tony Soprano, duri e brutali, James Gandolfini era conosciuto come un uomo pacifico, gentile nei modi e nella voce, una brava persona sotto tutti i punti di vista.
James Gandolfini nei panni di Tony Soprano
Quando la serie televisiva giunse al termine, James Gandolfini era sollevato all’idea di lasciare il personaggio di Tony Soprano. Non era, infatti, preoccupato per la fine della serie TV. Per l’attore «parte del divertimento della recitazione è la ricerca, fare scoperte su altre persone», e non avrebbe potuto scoprire nient’altro di nuovo su Tony Soprano, dopo quasi dieci anni che lo interpretava. Era dunque il momento di dedicarsi ad altro. Di certo, il boss era stato un personaggio complesso, ricco di sfaccettature, non solo un crudele gangster mafioso, ma un uomo diviso fra il codice etico che avrebbe voluto seguire e la violenza e il materialismo che sua madre e il mondo si aspettavano da lui.
Francesca Santoro
Fonti
Internet Movie Database – James Gandolfini
Observer – The man who brought Gandolfini to acting
Popmatters – The Sopranos is the most influential television drama ever