Indice dell'articolo
La persistente crisi economica che ha pesantissime ricadute anche nel mondo universitario, non impedisce il proseguimento della ricerca scientifica, nonostante le difficoltà inerenti all’ottenimento dei fondi. Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II ha tenuto, il 16 giugno nell’Aula Piovani, la Giornata di presentazione dei progetti di ricerca internazionali, per rendere noti al pubblico quei progetti che coinvolgono partner internazionali.
Fra questi, sono tre i progetti di stampo umanistico presentati dal dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II: Enarc, che punta alla digitalizzazione delle fonti storiche europee, inserito nel progetto di Digital Humanities; HintAntAntSI, finalizzato alla restituzione di un’inedita immagine del Mezzogiorno rinascimentale; PLATINUM, studio di un nuovo corpus di papiri latini in grado di svelare, anche grazie al web, aspetti ancora ignoti della società e della storia di Roma.
Enarc: la digitalizzazione delle fonti
Enarc punta alla digitalizzazione delle fonti storiche europee basandosi su una rete di 18 archivi e istituzioni accademiche provenienti da 10 Paesi Europei (Austria, Croazia, Germania, Italia, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Ungheria).
L’obiettivo fondamentale è la stabilizzazione e l’incremento di tale rete, funzionale a digitalizzare, descrivere, studiare e mettere online, in portali di ampio respiro, le fonti documentali della cultura europea. Il progetto si colloca nell’ambito delle Digital Humanities e, per il settore della Paleografia e della Diplomatica, si colloca in Italia tra i progetti di più spiccata avanguardia.
In particolare, si segnala che il gruppo di ricerca federiciano ha avuto la possibilità di collaborare strettamente con il team dell’Università di Colonia, diretto da Manfred Thaller, pioniere e referente indiscusso delle Digital Humanities in Europa.
Il team della Federico II si impegna in tale contesto in più direzioni. In particolare: nella creazione di archivi e di edizioni digitali di documenti destinati al portale Monasterium.Net (http://icar-us.eu/cooperation/online-portals/monasterium-net), coordinato a livello nazionale dalla dott.ssa Antonella Ambrosio; nel coordinamento delle università appartenenti ad ICARus per la realizzazione di progetti scientifici finalizzati a sperimentare l’utilizzo di strumenti informatici (MOMCAtool) per le attività collaborative sia per la ricerca sia per la didattica, riguardanti i documenti storici (tali attività sono destinate soprattutto a studenti, neolaureati e giovani studiosi);
HistAntArtSI: il Rinascimento nel Sud
Il progetto HistAntArtSI studia in maniera sistematica e interdisciplinare il Rinascimento in Italia meridionale continentale, con particolare attenzione verso temi come la memoria storica, la cultura antiquaria e la committenza artistica dei centri urbani tra Quattrocento e Cinquecento.
Attraverso un metodo comparativo a cavallo tra più discipline e un’approfondita indagine sul campo, questo progetto cerca di superare quell’immagine astratta di un Mezzogiorno uniformemente monarchico, baronale e rurale, che ha a lungo relegato l’Italia meridionale ai margini della storiografia sul Rinascimento italiano ed europeo.
Al contempo il progetto cerca di mettere in discussione l’idea monolitica di un Rinascimento che avrebbe avuto come centri privilegiati ed esclusivi Firenze e Roma.
Partendo dalla Campania, e proseguendo poi con Basilicata, Puglia, Calabria, Molise e Abruzzo, la ricerca vuole riportare alla luce la vitalità urbana e la cultura artistica dei centri dell’Italia meridionale continentale, generalmente considerati come centri minori, indagando l’uso strategico da parte dell’élite meridionali dei documenti e dei monumenti, sia antichi che medievali. Tali fonti letterarie e materiali servivano per compilare storie, che celebravano l’antichità e le glorie civili e religiose di una particolare città o famiglia, e per commissionare opere di arte e di architettura che riutilizzavano coscientemente modelli o resti del passato locale.
HistAntArtSI vuole restituire al quadro complessivo della storia europea un importante elemento di confronto che era andato perduto. Al contempo vuole anche rispondere a un obiettivo pratico e concreto, come quello di fornire agli organi di tutela delle varie regioni materiali per elaborare nuovi progetti che promuovano la tutela del patrimonio archivistico, artistico e architettonico dell’Italia meridionale.
PLATINUM: l’analisi dei papiri latini
Scopo di PLATINUM, progetto diretto dalla dott.ssa Maria Chiara Scappaticcio, è un’analisi multiprospettica dei testi in lingua latina trasmessi su papiro, al fine di illustrare il loro essenziale e tuttavia per molti versi ancora ignoto contributo nel quadro della lingua, della letteratura, della storia e della società di Roma, soprattutto all’interno dei contesti plurilingui e multiculturali della parte Orientale dell’Impero tra I a.C. e VIII d.C.
La prima fase del progetto consiste nell’assemblare, aggiornare e pubblicare edizioni critiche: alla comunità scientifica verrà offerto un nuovo corpus dei papiri latini sia in forma cartacea sia grazie ad una banca-dati online. La seconda fase è focalizzata su un inquadramento critico dei testi latini su papiro (letterari, ‘paraletterari’, documentari) attraverso un commento pluridisciplinare. Vista la sua “doppia natura”, PLATINUM si avvarrà del contributo “incrociato” di esperti papirologi/paleografi e latinisti che sapranno valorizzarli e metterne in evidenza la complessità e la ricchezza.
Rispetto a quelli greci, i papiri latini hanno attirato meno i ‘riflettori’ dei filologi, e non soltanto perché il loro numero è considerevolmente inferiore rispetto ai greci stessi. Il censimento di questi testi fatto da PLATINUM permetterà di capire quanti siano i testi latini su papiro (ma anche su frammenti di pergamena e ostraka) di provenienza sia orientale sia occidentale; è questo, infatti, un dato non esattamente calcolabile perché l’unico corpus (quello di Robert Cavenaile) è troppo datato (era il 1958) perché si tenesse conto delle acquisizioni che si sono avute nell’ultimo cinquantennio, ma anche perché le banche dati papirologiche sono difficilmente interrogabili sulla questione.
Rivelare l’ignoto potenziale dei testi latini su papiro permetterà di spingersi verso importanti acquisizioni nella sfera della conoscenza della circolazione e ricezione della lingua latina come motore culturale tra le società del Mediterraneo.
Sitografia
Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II: http://studiumanistici.dip.unina.it/
Monasterium: http://monasterium.net/mom/home
ENArC: http://enarc.icar-us.eu/
HistAntArtSI: http://histantartsi.eu/
PLATINUM: https://platinum-erc.it/
Davide Esposito