La ragazza con l’orecchino di perla è un dipinto, un olio su tela, del pittore fiammingo Johannes Vermeer, dipinto che è ricordato anche come La ragazza col turbante. Il quadro è stato realizzato dall’artista tra il 1665 e il 1666 (non sappiamo con precisione); fino al 1676, anno della morte di Vermeer, rimane nel suo studio, quando poi se ne perdono le tracce.
Ricompare sulla scena nel 1881 durante una vendita all’asta. Durante l’asta, che si tenne nel 1881 presso L’Aia, lo storico dell’arte Victor de Stuers riconobbe la qualità del dipinto e chiese all’amico Arnoldus des Tombe di acquistarlo. Quest’ultimo riuscì ad aggiudicarsi La ragazza con l’orecchino di perla del Vermeer. Des Tombe, in questo modo, potè “arredare” con un altro dipinto la sua residenza che ormai era diventata un vero e proprio museo aperto anche ai visitatori!
Nel 1902 Des Tombe morì lasciando alcune sue opere, tra cui La ragazza con l’orecchino di perla, al Mauritshuis all’Aia.
Negli ultimi annil’opera di Vermeer è stata fonte di ispirazione per il cinema: nel 2003 esce nelle sale La ragazza con l’orecchino di perla, interpretato dall’attrice Scarlett Johansson ed ispirato all’omonimo romanzo della scrittrice Tracy Chevalier del 1999.
La ragazza con l’orecchino di perla: l’opera
Intorno al 1665, Vermeer dipinse diverse “tronie”, un genere caratteristico della pittura olandese del Seicento, che consiste nel rappresentare soggetti con costumi storici o esotici. Nel corso degli anni si è cercato di dare un’identità alla fanciulla ritratta nel quadro, alcuni ritengono fosse stata un’amante del pittore, altri, invece, ad esempio lo scrittore francese Andrè Malraux, ritengono che il soggetto sia la figlia maggiore di Vermeer, Maria, nata nel 1654 o il 1655.
Il tempo sembra essersi fermato: la fanciulla sembra voltarsi improvvisamente verso lo spettatore,il suo viso è leggermente inclinato e ripreso di tre quarti; giochi chiaroscurali si alternano mentre la giacca e il turbante della fanciulla sono realizzati con una pennellata libera ed espressiva.
La luce proviene da sinistra, mettendo in risalto il volto e l’orecchino di perla, che non solo dà il nome al dipinto, ma costituisce anche il centro della composizione. Inoltre piccoli accenni di luce illuminato il labbro inferiore della bocca gli angoli di essa conferendo al dipinto quella carica di sensualità che si rispecchia anche negli occhi della ragazza che richiamano l’attenzione dello spettatore.
Vermeer nella realizzazione del copricapo, blu oltremare, utilizza la tecnica pittorica del bagnato su bagnato (tecnica che si svilupperà maggiormente durante l’Ottocento, soprattutto con Manet) che consiste nel mescolare i colori prima della loro essicazione.
Anna Cuomo
Bibliografia: Quentin Buvelot e Ariane Suchtelen, La ragazza con l’orecchino di perla di Johannes Vermeer.