In queste giornate calde e afose si ricerca un po’ di frescura e refrigerio stando in casa e accendendo un climatizzatore che genera aria condizionata. Essa dà sollievo, ma deve essere utilizzata con cautela perché rappresenta un pericolo per la salute.
Indice dell'articolo
Storia dell’aria condizionata
L’invenzione dell’aria condizionata è di sicuro una delle più geniali, ma chi è stato l’artefice di ciò? L’ideatore fu l’ingegnere statunitense Willis Carrier, il quale sfruttò la trasformazione dei gas per ottenere una differenza dello stato termico in un ambiente, in modo da innalzare o abbassare la temperatura.
In realtà egli aveva capito come generare aria calda o fredda a seconda delle esigenze, ma il vero inventore dell’aria condizionata fu Stuart W. Cramer, che si dedicò allo studio dell’umidità e delle tecniche di climatizzazione. In Italia i primi climatizzatori giunsero verso la fine della Seconda Guerra Mondiale: essi erano molto grandi, ingombranti, rumorosi e costosi.
Una svolta si ebbe solo vent’anni dopo, quando i giapponesi introdussero il “sistema split”, ovvero un sistema composto da due elementi staccati tra loro; uno interno che attrae calore dall’ambiente da climatizzare e uno esterno che disperde il calore. Questa scoperta rilevò tanti vantaggi: notevole riduzione dell’aria trattata, innovazione degli impianti e semplificazione della regolazione della temperatura.
Aria condizionata: consigli per l’uso
Se utilizzata con criterio l’aria condizionata rappresenta un beneficio per contrastare il caldo e l’afa degli ultimi giorni. Per prima cosa bisogna evitare gli sbalzi di temperatura che possono provocare sindromi da raffreddamento improvvise; quindi, il getto di aria condizionata non deve essere mai diretto verso se stessi quando si entra in un ambiente climatizzato, bisogna dare al proprio corpo il tempo di acclimatarsi evitando di restare nei punti più freddi.
Inoltre il vero problema dei climatizzatori è legato alla pulizia dei filtri dell’aria che devono essere cambiati periodicamente e devono essere sottoposti a specifici controlli. All’interno dei filtri crescono numerosi microrganismi e si depositano sostanze irritanti. Tra i germi che possono annidarsi in questi filtri si trova il batterio Legionella pneumophila che causa la febbre Pontiac e la malattia del legionario.
Quali rischi comporta per la salute l’uso di aria condizionata?
L’aria condizionata provoca numerosi danni alla salute se usata in maniera scorretta, causando mal di gola, tosse e nei casi più gravi anche polmonite; in alcuni soggetti provoca sinusite che si manifesta mediante mal di testa frequenti e congiuntivite, che genera bruciore agli occhi, prurito, arrossamento e aumento delle secrezioni oculari. Provoca danni anche ad altri apparati come quello gastrointestinale, causando dissenteria e crampi allo stomaco e determinando all’apparato scheletrico mal di testa, torcicollo e dolori osteoartcolari.
Talvolta negli ambienti di lavoro sono frequenti i casi di Sick Building Syndrome, ovvero “sindrome dell’edificio malato”, causata dalla contaminazione degli impianti e da una climatizzazione inadeguata in termini termo-igrometrici e con scarsi ricambi d’aria. La SBS si manifesta quando almeno il 20-30% degli occupanti soffre di una serie di sintomi quali emicrania, sonnolenza, ostruzione nasale, prurito, irritazione e bruciore agli occhi e disturbi respiratori.
La manutenzione igienica degli impianti di condizionamento degli uffici deve essere effettuata non solo pulendo o sostituendo i filtri dei condizionatori, ma procedendo anche alla disinfezione dell’interno dei canali. Questo tipo di manutenzione va effettuata tra i 3 e i 5, a seconda dell’attività svolta nell’ambiente e nell’ubicazione dell’edificio.
In casa, a lavoro o in auto è necessario un buon uso di questo strumento che dà tanti benefici dal caldo torrido ma è anche deleterio; in più, è preferibile usare il climatizzatore rispetto al condizionatore perché, oltre a rinfrescare, ha azione deumidificante.
Roberta Miele
Bibliografia
H. Miller – Incubo ad aria condizionata – Feltrinelli, 2013