Il percorso artistico della PFM è iniziato oltre cinquant’anni fa nel complesso beat I Quelli per poi proseguire, sei anni dopo, col cambio di nome e di stile – sarebbero presto divenuti una progressive rock band di ineguagliato e internazionale successo. Celebriamo il gruppo con una selezione di alcune delle più belle canzoni della PFM. Godetevele!
Indice dell'articolo
1 – Impressioni di Settembre
La canzone più famosa della PFM, un grande classico della musica italiana ed internazionale riproposto negli anni da tantissimi artisti in tutto il mondo tra cui i Marlene Kuntz, Francesco Renga, Franco Battiato e Patti Smith, fu composta da Franco Mussida a cui in seguito si aggiunse il memorabile tema del ritornello composto da Mauro Pagani ed il testo uscito dalla penna di Mogol.
2 – Dolcissima Maria
Una delicata e tenera ballata in cui traspare appieno tutta la poesia della voce e della chitarra di Mussida…
3 – È Festa (Celebration)
Altro pezzo celebre della PFM, potente ed energico, in cui la band riesce a coniugare il rock anglosassone coi ritmi mediterranei della tarantella. Qui abbiamo scelto la versione tratta dall’ultimo progetto del gruppo, PFM in Classic, eseguita dal vivo a Lugano insieme all’Orchestra della Svizzera Italiana.
4 – Andare per Andare
Meraviglioso brano tratto dal concept-album Ulisse del 1997, realizzato a dieci anni di distanza dal lavoro precedente Miss Baker e che ha segnato il ritorno sulle scene della band milanese, basato sul tema del viaggio in tutte le sue forme e con i testi del poeta Vincenzo Incenzo.
5 – La Carrozza di Hans
Altro brano storico della PFM, il loro primo in assoluto, con cui vinsero l’edizione 1971 del Festival di Avanguardia e Nuove Tendenze a pari merito con Mia Martini ed i napoletani Osanna.
6 – Altaloma 5 till 9
Brano articolato dal vivo in una lunghissima jam-session improvvisata e risalente al periodo ‘americano’ della band a metà degli anni Settanta, in cui la PFM ha condiviso il palco con i più grandi artisti della scena del periodo e riesce a far entrare l’album Photos of Ghost nella Billboard Chart statunitense, prima e, finora, unica band italiana ad esserci riuscita.
7 – Amico Fragile
Uno dei lavori più famosi della PFM in Italia è indubbiamente il doppio disco dal vivo insieme a Fabrizio De André tratto dalla tourneé del 1978 in cui riarrangiarono i brani del cantautore genovese, e Mussida in questo brano inserisce quello che forse è il suo assolo più bello e celebre.
8 – Rain Birth/River of Life
Altro celebre brano puramente progressive risalente al periodo ‘internazionale’ della band e tratto dall’album Photos of Ghost del 1973, qui nella versione suonata alla reunion della formazione originale nel 2003 a Siena.
9 – Cyber Alpha 3.1
Brano strumentale tratto dall’ultimo album di inediti della PFM e dalle influenze progressive metal in cui Mussida dà sfoggio di virtuosismi mozzafiato caratterizzati dal timbro unico della sua chitarra.
10 – Peninsula
Per chiudere non potevamo non scegliere Il capolavoro di Franco Mussida. Questo brano, interamente per chitarra classica, fu composto dal musicista all’epoca delle lunghe tournée negli Stati Uniti in preda alla nostalgia verso il Bel Paese – da cui il titolo –, e qui ve lo riproponiamo nella versione ampliata ed arricchita suonata dal vivo e tratta dal disco Live in Japan del 2002.
https://www.youtube.com/watch?v=ZA-PMSQAQTM
Mussida lascia la PFM
«Chiedo scusa ai fan e ai miei compagni», ha dichiarato Franco Mussida in una lettera pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale della band, «ma i progetti artistici ed educativi in atto e le ricerche sulla comunicazione musicale iniziate trent’anni fa assorbono completamente tempo e pensieri».
In un’intervista uscita sul sito del Corriere della Sera, poi, ha rivelato ulteriori dettagli sulla sua decisione, motivata anche da stanchezza fisica e da problemi di stress dovuti all’attività dal vivo, che spesso facevano a pugni con gli altri impegni del sessantottenne chitarrista meneghino, da anni presidente del CPM Music Institute, una delle più prestigiose accademie musicali italiane. Ha aggiunto inoltre che dopo il progetto PFM in Classic, in cui hanno riarrangiato insieme ad un’orchestra alcuni grandi brani del repertorio classico sentiva una carenza di stimoli. «Ci vogliono anche idee nuove», ha dichiarato, «e mi sono chiesto: quali possono essere oggi queste idee nuove? E non ho trovato risposte da condividere».
La separazione è stata condotta in modo assolutamente pacifico e senza polemiche né attacchi di alcun tipo verso gli altri due membri della PFM, il batterista e cantante Franz Di Cioccio e il bassista Patrick Djivas, i quali in passato hanno già superato l’abbandono di altri membri storici come il tastierista Flavio Premoli ed i polistrumentisti Mauro Pagani e Lucio Fabbri, che hanno così commentato i suoi saluti affettuosi: «Auguriamo a Franco di realizzare i suoi progetti. Da parte nostra confermiamo di proseguire il percorso artistico di PFM con la curiosità, gli stimoli e il rinnovato entusiasmo che un cambiamento porta sempre con sé».
Giacomo Tarkus Sannino