Disneyland, da 60 anni la favola più bella

“Se puoi sognarlo, puoi farlo” una frase di Walt Disney che lui stesso cercò in ogni modo di trasformare in realtà. Una realtà che per gli U.S.A degli anni ’20 era impossibile da realizzare, in un mondo dove era necessario diventare adulti molto presto per portare avanti la famiglia.

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Walt Disney

Questo Walter Elias Disney Junior lo sapeva molto bene, essendo stato uno di quei bambini. Nato a Chicago il 5 Dicembre del 1901, quarto di cinque figli, dopo aver vissuto la sua prima infanzia nella spensierata vita di campagna grazie all’acquisto del padre Elias di una fattoria a Marceline nel Missouri.

Nel 1909 il padre di Walt, per problemi di salute, fu costretto a vendere la fattoria e a trasferirsi a Kansas City con tutta la famiglia. Nella nuova città Walt Disney inevitabilmente mise da parte i sogni dell’infanzia per aiutare il padre a vendere i giornali per strada sopportando il freddo ed il caldo, o anche a produrre gelatina di frutta.

Non dimenticò, però, mai l’infanzia trascorsa a Marceline dai giochi con i fratelli, al treno che passava in città, sino allo spettacolo di Peter Pan che poté assistere rompendo il suo salvadanaio. Fu proprio per dare ai più piccoli la possibilità di vivere a pieno la loro infanzia, come avvenne per lui solo nei primi anni d’età, che Disney ebbe l’idea, a partire dagli anni ’20, di costruire un parco a tema.

Il primo Disneyland

Prima di allora i parchi gioco erano solo meccanizzati, cioè un insieme di giostre però mancanti di spazi tematici. Walt Disney volle creare diversi paesaggi intorno alle giostre ispirati ai cartoni Disney e ai luoghi della sua infanzia nei quali dovevano anche muoversi gli stessi personaggi dei film d’animazione.

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Disneyland Park in California

Questo sogno, per motivi principalmente economici, poté realizzarsi solo nel 1955. Per raggiungere la cifra di 17 milioni di dollari necessari per la realizzazione del parco Disney, usò i soldi dei successi dei film come “Biancaneve e i Sette Nani”, “Le Avventure di Peter Pan”, “Fantasia” e “Lilly e il Vagabondo” (che uscì proprio nel 1955) e ipotecò le sue case e proprietà.

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Il Parco nel 1956

Disneyland fu il nome scelto ed era composto da parco tematico, da un hotel ed un parcheggio, tutti insieme distribuiti su 1,5 Km² di terreno ad Anheim in California, a soli 30 Km di distanza da Los Angeles. Cinque erano le aree tematiche: Main Street, Adventureland, Frontierland, Fantasyland e Tomorrowland, che sono solo una piccola parte del parco oggi chiamato Disneyland Park.

L’inaugurazione si svolse il 17 Luglio del 1955. I lavori iniziarono l’anno prima e Disney riuscì a pubblicizzare il parco raccontando ogni settimana in TV, nei mesi che anticiparono l’apertura, le fasi di costruzione. Anche la cerimonia d’apertura fu trasmessa in Tv sulla Abc dalle ore 14:00, eper la per la diretta si alternarono nella conduzione il futuro presidente degli U.S.A Ronald Reagan e Frank Sinatra.

L’apertura al pubblico avvenne il giorno seguente, e il primo biglietto fu acquistato dal fratello di Walt, Roy Disney. Da lontano si poteva vedere il Castello della “Bella Addormentata nel Bosco”, film d’animazione ancora in lavorazione negli Studios visto che sarebbe uscito solo nel 1959, ma Disney ne volle dare un’anticipazione attraverso il Castello che diventò, poi, il simbolo del parco. Alcune aree del parco come Main Street erano una ricostruzione dal punto di vista di Disney bambino di Marceline, il luogo d’infanzia di Walt.

I problemi dell’inizio: il “Black Sunday”

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Cartellone di entrata del parco

Anche se il parco fu costruito nel dettaglio, alcune parti doveva ancora essere rifinite, dato che i lavori furono compiuti in meno di un anno. Spesso le giostre funzionavano male, come accadde per la “Mr. Toad’s Wild Ride” dove saltò la corrente, alcuni i tubi dell’acqua presentavano delle perdite, le vernici erano ancora fresche e il cibo era scarso per il numero di “ospiti” (Walt Disney amava così chiamare i visitatori del parco) che entrò il primo giorno, circa 28 mila.

Si crearono anche delle file enormi sia all’ingresso che per le toilette del parco. Quel giorno fu ribattezzato “Black Sunday”, una domenica nera proprio per questi problemi che Disney risistemò negli anni seguenti.

Quest’anno il Disneyland Park in California compie 60 anni ed è diventato un modello d’ispirazione per tutti i parchi divertimento del mondo. Con più di 700 milioni di ospiti ed i suoi 5 parchi, California (1955), Florida (1971), Tokyo (1983), Parigi (1992) e Hong Kong (2005), la Disney inaugurerà nel 2016 il sesto parco, quello di Shanghai.

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Disneyland Park in California oggi

Fonte:

Francesco Benedetto Belfiore, Walt Disney:L’uomo che trasformò la sua fantasia in realtà, Area 51

Sitografia:

http://www.ilpost.it/2015/07/17/disneyland-60-anni-primo-giorno/