Jack White è uno dei personaggi più eccentrici nel mondo del rock, senza perciò non avere larghissimo seguito. Quello che fa desta sempre interesse, specialmente quando si parla di musica, come in questo caso. Il nostro Jack White ha dato, infatti, una bella notizia: un nuovo album! Dovrebbe uscire a settembre la nuova creatura dei The Dead Weather, dove alla chitarra troviamo proprio l’ex membro dei White Stripes. L’album sarà prodotto dalla casa discografica di proprietà dello stesso Jack White, la Third Man Records, e si chiamerà Dodge & Burn.
Chi è Jack White ormai lo sappiamo bene. Meno mainstream sono invece i vari progetti ai quali ha preso parte in tutti questi anni di carriera. Conosciamo meglio, quindi, i tre gruppi di Jack White.
Jack White e i The White Stripes
Decisamente il gruppo più famoso del chitarrista, Jack White lo fonda a Detroit nel 1997, che era poco più di un ragazzino, a circa ventidue anni, con la batterista Meg White. La struttura base delle loro canzoni è composta essenzialmente da due strumenti: chitarra, di cui si occupa lo stesso Jack White, e batteria. La voce è quasi sempre quella di Jack, anche se in alcuni casi, circa un paio di brani, anche Meg si è cimentata nel canto. I White Stripes avranno un bel po’ di successo. Il loro primo album, eponimo, non sarà un successo di critica ma resta uno degli album più incazzati degli ultimi venti anni. Il successo internazionale arriva però solo nel 2003, al quarto lavoro, Elephant, contenente la famosa hit dei mondiali di calcio in Germania, Seven Nation Army. L’album venderà cinque milioni di copie ma non solo: vincerà un Grammy ed entrerà nella classifica di Rolling Stones degli album più belli di sempre, al 390° posto. Nonostante il grande successo, i The White Stripes si scioglieranno nel 2011.
The Raconteurs
Jack White, parallelamente con i The White Stripes, nel 2004 crea un altro progetto, i The Racounters. Il gruppo è formato da Jack White alla chitarra, alla voce e alle tastiere; Brendan Benson, chitarra e voce; Jack Lawrence al basso e Patrick Keeler alla batteria. Il primo album è Broken Boy Soldier, che esce nel 2006. 33 minuti di rock ‘n’roll anni ’70. Forte, appassionato, dark, in pieno stile Jack White, insomma. La track di apertura, As She Goes, avrà un bel po’ di successo, diventando una underground hit di quell’anno. Il secondo album, Consolers of Lonely, non ripeterà i fasti del primo, ma i The Racounters restano una band che fa principalmente live, tanti live.
The Dead Weather
Ed eccoci all’unico progetto che ad ora Jack White tiene in piedi, i The Dead Weather. Fondato nel 2009 a Nashville, questo è quello che chiameremmo super-gruppo. Troviamo la cantante Alison Mosshart dei The Kills, il bassista Jack Lawrence dei The Racounters, il chitarrista Dean Fertita dei Queens of the Stone Age e per l’appunto Jack White. Il gruppo esordisce nel 2009 con il brano Hang You from the Heavens, prodotto dall’etichetta di White, inserito poi nell’album di debutto Horehound. L’album è duro e cupo, con alcuni tratti blues, e si fa ben apprezzare dalla critica. Non molto diverso sia come sonorità che come riscontro il secondo album di Jack White e soci: Sea of Cowards. Sea Of Cowards uscì nell’ormai lontano 2010.
Jack White non ci ha mai deluso, anzi: è uno di quelli che difficilmente è sceso sotto un certo standard qualitativo. E poi lo sappiamo benissimo: nel blues, nel rock, non esiste solo la qualità della musica che fai, ma anche che tipo di personalità sei, e su questo Jack White non ha mai lasciato nessuno indifferente. Il suo personaggio resterebbe interessante anche se non facesse musica per cinquant’anni ma, dato che questo pare più che improbabile, attendiamo con ansia settembre, con la speranza che Jack ci regali qualche altra perla di Dark Blues.
Raffaele Cars