“Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse Napoletane o no.” (Luciano De Crescenzo)
Parafrasando Giuseppe Garibaldi, il Professore Massimiliano Verde esprime la sua linea di pensiero riguardo la napolitanità. Sulla stessa lunghezza d’onda di De Crescenzo, egli ritiene che “Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana”
Napoletano DOC, il Professor Verde si trova da circa un anno in Provenza, “in virtù di un contributo che la cultura e la lingua provenzale ha dato alla lingua e cultura napoletana, e come fecondo esempio d’ interculturalità tra civiltà del Mediterraneo, la Napoletana e la Provenzale”.
Un vera e propria “battaglia culturale” di napoletanità condotta mediante la fondazione di un’associazione, Notre Napule’a Visionaire , che con il video virale del professore napoletano che insegna agli alunni della scuola elementare di Saint Étienne di Arles ha fatto il giro del web.
La scelta della Provenza, infatti, da cui promanarsi per ogni tipo d’interscambio tra Napoli e le civiltà del Mediterraneo e non solo, nasce dalla volontà di riscoprire comuni origini le quali sorgono non soltanto dal discorso linguistico, poetico, più ampiamente culturale provenzale, che ha dato un grande contributo alla nascita della lingua ed influenzato decisamente la cultura napoletana, ma essa ha anche una comune radice, ben più antica, che è quella greca insita nella città di Marsiglia, per esempio, che potremmo quasi definire la capitale della Provenza.
L’ellenismo, l’umanesimo e la filosofia del Mediterraneo hanno fatto da traino ad un’associazione fra Napoli, Marsiglia e la Provenza per la creazione di una cultura pacifica e di interscambio verso tutti i popoli del Mediterraneo; valore aggiunto alla storia della stessa città di Napoli, capitale della Napoletanità, del Mediterraneo, che oggi giorno può davvero costituire un faro universale come in realtà lo è sempre stato, per l’Umanità!
Interfacciandosi alla cultura provenzale, grazie al sostegno della Dottoressa Veronique Autheman, Massimiliano sta riuscendo nel suo intento di creare un gemellaggio tra le mura greche di Napoli e quelle di Marsiglia.
Massimiliano e Veronique stanno curando dei progetti didattico-culturali e sociali internazionali che hanno come interesse la città di Napoli, la sua cultura e storia millenaria come capitale del Mediterraneo e ponte di dialogo pacifico tra i popoli, nello specifico, attualmente in Provenza.
Al momento, stanno lavorando ad un metodo d’insegnamento del Napoletano e stanno educando alla Napoletanità, secondo gli standard riconosciuti in sede UE, ovvero quello base, A1, con l’ausilio di docenti ed esperti linguisti in Napoli ed attraverso la produzione di libri per ragazzi e bambini ad hoc appunto in Lingua Napoletana e rigorosamente ambientati a Napoli ed in relazione storica e letteraria con Napoli, con contestuale traduzione in inglese, francese, provenzale, spagnolo, italiano e, probabilmente, arabo attraverso corsi ad hoc ed attività didattico-sociali già in fieri anche a Napoli oltre che in Provenza, dove curano un progetto di sensibilizzazione alla lingua, cultura e storia napoletane presso alcune scuole elementari e medie, come si può vedere nei video e dai quotidiani locali e nazionali, con lo scopo ultimo, anche in virtù del ruolo di Massimiliano di vice presidente dell’A.E.L.R., della creazione dell’abilitazione all’insegnamento della Lingua Napoletana e della diffusione della Napoletanità.
Identikit dei fautori del progetto
Massimiliano Verde, ricercatore storico, formatore, Vice Presidente e responsabile delle relazioni internazionali dell’Alliance Européenne des Langues Régionales, in rappresentanza della Lingua, Cultura ed Identità Napoletane, Presidente dell’Associazione Notre Napule ‘a Visionaire, di cui sono soci onorari tra gli altri il Professore, avvocato, esperto e docente di Diritti Umani, Pietro Nardella Dellova, con il quale Verde collabora per l’interscambio con le comunità napoletane nel continente latino americano, il Prof. Giuseppe Maggi ed il Poeta Nazario Bruno, quest’ultimo anche vice presidente onorario della Notre Napule.
Dottore magistrale in Scienze Politiche all’Orientale di Napoli, – relatore l’illustre storico, Prof. Luigi Mascilli Migliorini – Massimiliano Verde è inoltre promotore internazionale dell’associazione Corpo di Napoli, centro storico della città di Napoli, dell’IISS Caselli di Capodimonte e della Cooperativa sociale Resistenza anticamorra di Scampia, occupandosi in quest’ultimo caso di divulgazione della c.d. pedagogia della resistenza, come forma di lotta al fenomeno ed alla cultura mafiosa, altresì membro associato dell’Association des historiens de l’art italien (A.H.A.I.) dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e della Yale University Art Gallery del New Haven (USA) e referente Marketing&Communications della DFX di Buenos Aires per l’Italia, società di marketing internazionale e promozione turistica con sedi anche in Italia.
La Prof.ssa Véronique Autheman, docente, ricercatrice e scrittrice storica, dottorata presso la Sorbonne con il Prof. Vovelle, due Masters in Storia ed uno in Management ambientale, alcuni suoi testi fanno bella mostra nella nuova Biblioteca di Alessandria d’Egitto, Presidente dell’Associazione Kleio en Provence e responsabile da anni di progetti di archeologia sperimentale sia in Francia che Italia, unica socia fondatrice non napoletana della IOCISTO di Napoli, dove tutti la conoscono come la mitica Kleio.
Progetti della route Napoli-Marsiglia
I punti salienti sono i seguenti. Oltre ai progetti didattici per l’insegnamento della lingua, storia e cultura napoletana, la creazione internazionale della cattedra di lingua napoletana e relativa abilitazione all’insegnamento da diffondere in Campania, Italia, mondo, ovunque ci siano comunità napoletane o d’origine meridionale:
- a – marriage, sodalizio simbolico tra monumenti, realtà archeologiche, storico-artistiche-cuturali-sociali ed ambientali di pertinenza, emanazione, collaborazione della Città Metropolitana di Napoli, provenzali e napoletani che hanno una storia in comune od origini e-o problematiche similari, contiamo sulla straordinaria immaginazione ed eclettismo del Dott.De Magistris sul tema, caso specifico Palazzetto Del Balzo-Castello Des Baux, Mura greche di Marsiglia con quelle di Napoli, reperti porto antico di Napoli con quelli di Beaucaire, Provenza, ecc.
- b – realizzazione evento Natale Made in Naples in Provenza, autunno 2015, evento artigianale, artistico, musicale, eno-gastronomico, delle eccellenze napoletane e campane in occasione di un Salone espositivo di lunga tradizione storica di Provenza
- c – realizzazione mostra fotografica subacquea del comandante della guardia personale del principe Alberto di Monaco – storicamente facente parte della Provenza – nonché fotografo ufficiale, Monsieur Jude – il Sig.Sindaco il giorno 4 maggio 2015 ha prospettato Castel dell’Ovo come sede – mostra già realizzata dal Comune di Les Baux presso la medesima cittadina ed attualmente all’EXPO ed a Barcellona. Data, qualora possibile, autunno-inverno 2015-2016
- d – Adesione delle rappresentanza istituzionali della Provenza interessate, al progetto di accordo internazionale del 41 parallelo in fase di realizzazione da parte del Dott.De Magistris e di Mr.De Blasio, dato che il 41 parallelo cade tra l’altro, nel bacino del Mediterraneo su cui si affaccia la Provenza
- e – Interventi didattici culturali e sociali per le scuole, istituti scolastici professionali, comunità, realtà associative negli aspetti di pertinenza e competenza della Città Metropolitana di Napoli con entità similari provenzali e napoletani, specie per quanto riguarda progetti ed attività, incluse conferenze internazionali, sul tema della c.d. pedagogia della resistenza, a tal fine di promuovere internazionalmente i pdt e le azioni della Cooperativa Resistenza Anticamorra di Napoli e dell’Officina delle Culture, con Gelsomina Verde e l’Osservatorio della Laicità di Aix-en Provence, presieduto dal Dott.De Cesare Gilbert
- f – Mostra di arte presepiale napoletana al Salon International des Santonniers di Arles – Provenza per il 2016
- g – Collaborazione tra l’IISS Caselli di Capodimonte e la Citè de la Ceramique ad Aubagne, Provenza.
Conferenza di presentazione sulla Napoletanità
Per l’illustrazione di tutte queste attività e per spiegare il perché del loro progetto di re-overture della route Provenza-Napoli, per cui hanno ricevuto il patrocinio del dott. Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli, Massimiliano e Veronique terranno una conferenza il 13 luglio alle ore 19,00 presso il Consolato Generale di Francia a Napoli, Istituto Francese Grenoble, cui hanno già aderito numerose associazioni culturali e sociali napoletane e che vedrà la presenza di una delegazione istituzionale e rappresentativa delle tradizioni e cultura Provenzale.
Lasciando la parola al Professor Verde:
“La conferenza, sinteticamente, desidera dimostrare la potenza culturale anticipatrice ed appunto “visionnaire” di Napoli, in tutti i settori, la sua capacità di rielaborazione e perfezionamento del contributo multidisciplinare in questo caso provenzale per via angioina, infatti questo tipo di iniziative, quale la conferenza per esempio, è propedeutico ad ogni sorta di recupero e di rispetto che bisogna avere per la nostra amatissima città di Napoli a cominciare se mi si passa il termine dalla famosa «carta sporca» cantata dal compianto Pino Daniele, che non a caso ha espresso il meglio di sé in napoletano, secondo i valori della lingua e di tutto ciò che essa stessa rappresenta come anima dalla cultura partenopea. E difatti proprio attraverso l’insegnamento ai bambini provenzali della celeberrima canzone capolavoro Napul’è si è partiti per il progetto di diffusione della lingua e della cultura napoletana in Francia ed ancor di più vorremmo portare avanti anche in Campania, ma non solo, in quanto abbiamo contatti anche la comunità napoletana degli USA.
Cosa ci ha voluto dire lo stesso Pino Daniele con quel «nisciuno se ne importa»? Che, per importarcene di questa carta sporca, dobbiamo capire che il motivo per cui noi stessi buttiamo la carta sporca a terra è perché non abbiamo rispetto della nostra città e di noi stessi poiché non sappiamo chi siamo, che lingua parliamo e da dove veniamo nè l’importanza, il valore universale appunto della nostra trimillenaria civiltà, che nel caso provenzale ha ricevuto ma anche dato in ogni forma magnifica, nelle arti poetiche come musicali che infine del linguaggio appunto.
Difatti, ed in questo la battaglia storica dei provenzali contro certa omologazione cui anch’essi sono sottoposti, può darci una mano, al fine di recuperare un minimo del rispetto che dobbiamo a noi stessi e alla nostra terra onde capirne il valore.
Perché, per esempio, la canzone napoletana è famosa in tutto il mondo? Perché è in lingua napoletana. Chi è che sa cantare veramente le canzoni napoletane? Quasi nessuno. Gli stessi napoletani, me compreso, non sono esperti della loro lingua, perché le nostre mamme, inserite in un determinato contesto e sistema, ci hanno ‘imparato’ a parlare bene quando cercavamo di esprimerci in napoletano, che in quanto napoletani può essere detta nostra lingua madre. Quando togli una lingua ad un popolo, ad un bambino in questo caso specifico, sradichi la sua identità. Si avvia quindi un processo di dis-identificazione per cui il bambino non saprà mai chi è e dove vive e continuerà a buttare la carta sporca a terra.
Indi la conferenza del 13 luglio a cui tutta la cittadinanza è invitata, vuole offrire uno spunto, partendo da una breve illustrazione del contesto interculturale tra la civiltà provenzale e quella napoletana, dal fecondo mélange, per dimostrare quanto sia improcrastinabile non solo per noi napoletani, riprendere coscienza di noi stessi e di quanto noi insieme agli altri popoli e direi di più per tutti gli altri abbiamo il dovere morale d’indicare la route, proprio in virtù di esperienze consolidate nell’incredibile ed unica storia napoletana, di una serena confraternità per e tra tutti i popoli del mondo, a partire da quello Mediterraneo…riscoprendo che, come lo striscione dei piccoli allievi provenzali hanno elaborato, ESSERE NAPOLITANI È MERAVIGLIOSO!”
Anna Cioffi