Rodriguez: la storia del cantautore da Detroit

Rodriguez è un signore di settantatré anni molto dolce che vive in un piccolo sobborgo a Detroit. Porta dei lunghi capelli neri e il suo volto indossa delle rughe tanto scavate da donargli l’aspetto di un placido apache, che però sa il fatto suo. Nato da padre messicano e da madre di origine nativo-americana, Rodriguez è quello che potremmo definire un miracolo, qualcosa di inspiegabile. La sua storia, resa poi in un documentario del 2013, farà vincere un oscar a quella pellicola: Searching for Sugar Man. Alcuni dicono, addirittura, che Sixto Rodriguez sia il più grande cantautore di tutti i tempi, più di sua maestà Bob Dylan.

Per chi non lo conoscesse, questo è l’articolo che fa per voi.

Da Sixto Diaz Rodriguez a Rodriguez:

Nel 1970, a Detroit, un signore di nome Clarence Avant cerca musicisti di talento da mettere sotto contratto con la sua neonata etichetta discografica, la Sussex Records. Dall’altra parte della città, un mezzo ispanico, un ragazzo, di nome Sixto Diaz Rodriguez, gira di bar in bar facendo ascoltare le sue canzoni. Sono canzoni essenziali, chitarra e voce. Quando Rodriguez riesce a entrare in contatto con Avant, decide di fare di tutto per farsi ingaggiare. E alla fine ci riesce! Nel 1970 esce Cold Fact, e Sixto Diaz Rodriguez diventa Rodriguez’. Dodici canzoni di nostalgia, sobborghi e speranza. La voce di Rodriguez è unica: quasi stonato, la sua emissione non ha alcun tipo di equilibrio… eppure colpisce fin dentro l’anima.

Rodriguez ha la voce di un uomo stanco anche se giovane. La prima traccia, Sugar Man, è la canzone della vita: arrabbiata e delicata. Strano a dirsi, ma l’ album vende pochissimo, e Rodriguez, invece di concentrarsi sui live come consigliato da Clarence Avant per la promozione dell’album, decide di mettersi a scriverne un altro. Nel 1971 esce Coming from Reality, album meno grezzo e più smielato. Nonostante anche quest’ultimo fosse un lavoro pregiato, Rodriguez continua a non vendere. E per un’etichetta discografica non esiste il non vendere. Così Rodriguez finisce licenziato dalla Sussex Records, e si ritrova in mezzo a una strada: ancora una volta. La sua vita riprende lentamente, allorché decide di abbandonare completamente la musica. Lavorerà come operaio e come muratore per trentacinque anni.

Rodriguez
Copertina di Cold Fact, primo album di Rodriguez

Nel frattempo, dall’altra parte del mondo..

L’altra parte della storia si svolge nel continente nero, in Africa. Principalmente in Sudafrica, dove all’insaputa di tutti la voce di Rodriguez in Cold Fact accompagna le varie proteste contro l’apartheid. Diventa l’idolo dei ragazzi che portano avanti le lotte di classe, di quei giovani che si buscano i pugni pur di combattere il sistema. Ma, di tutto questo, Sixto Rodriguez non sa nulla. Il suo disco diventa addirittura disco di platino e Clarence Avant, nel frattempo, si intasca tutti i diritti non dicendo nulla a Rodriguez. La gente comincia a chiedersi dove sia il cantautore ma nessuno lo sa. In molti giurano di aver assistito al suo ultimo concerto, durante il quale Rodriguez si sarebbe suicidato con un colpo di pistola alla testa. Il suo album capolavoro va in ristampa nel ’91, travolgendo un’altra generazione di ammiratori. Un gruppetto di questi ragazzi decide di indagare sulle misteriose circostanze della morte di Rodriguez. Presto scopriranno che l’ormai vecchio cantautore è ancora vivo e vegeto, e che vive la sua vita da operaio in pensione nella sua piccola casa di Detroit. Da tutta questa storia viene tratto un documentario chiamato Searching for Sugar Man, di Malik Bendjelloul, che vincerà l’oscar nel 2013.

Rodriguez e la sua poetica:

Sixto Diaz Rodriguez ha donato al mondo poche canzoni, ma tanti capolavori. ‘Sugar man’, il primo di tutti! Il brano che apre Cold Fact resta infatti la canzone che fa da cartolina alla poetica del cantautore di Detroit. In questo brano, il protagonista chiede disperatamente al suo Sugar Man − per intenderci, il suo spacciatore − una dose. Sarebbe pronto a vendere anche la sua dignità per avere quella dose, affinché possa fuggire di nuovo da quella realtà che lo opprime. Gli arrangiamenti di Dennis Coffey e Mike Theodore hanno di sicuro aiutato a rafforzare il valore artistico di quest’album. Un esempio è I Wonder, canzone allegretta ma non meno profonda. Un particolare importante del lavoro dei due arrangiatori è che sono riusciti, spesso e volentieri, ad aggiungere sezioni di archi e fiati senza però far perdere il particolare groove che vi è nel lavoro di Rodriguez. Il secondo album, in parte, riprende i valori e le tematiche, innovando però lo stile. Sicuramente meno groove di Cold Fact, Coming From Reality è più dolce, più delicato. Le sezioni d’archi e fiati vi sono ancora, usati anche qui in modo molto interessante. La canzone più significativa di Coming From Reality è It Started Out So Nice, struggente ballata con momenti molto emozionanti.

Rodriguez
Rodriguez in una foto recente.

Rodriguez oggi conta una trentina di milioni di visualizzazioni dei suoi brani, e i suoi concerti sono perennemente sold out. La sua storia è molto famosa in tutto il mondo tranne che in Europa, dove questo saggio signore resta pressoché uno sconosciuto ai più. Ma Rodriguez è molto più di un cantautore. Rodriguez è la dimostrazione che quando si è grandi, lo si può essere anche facendo l’operaio e vivendo in una piccola casa in un sobborgo proletario di Detroit.

Raffaele Cars