I RUSSKAJA sono un band un po’ folle, forse un po’ trash, ma a suo modo geniale: un sound sovietico che si sposa con una vivacità energica.
Peccato che i RUSSKAJA siano destinati a una nicchia di pochi fortunati. Ogni tanto la musica deve essere presa alla leggera, con allegria e simpatia, ed i RUSSKAJA sono ottimo esempio del bontà di questa massima.
Arrivati al loro quarto album con Peace, Love and Russian Roll, uscito il 31 luglio, la band è composta da russi e austriaci, guidati dal genio di Georgij Aleksandrovich Makazaria, chiamato l’orso russo, nato a Mosca ma residente a Vienna dal 1992, dove conosce gli altri membri del gruppo. I RUSSKAJA si definiscono una band da “turbo-polka russa” e nonostante siano poco conosciuti, ai festival di musica si rivelano sempre un’arma vincente con il loro mix di folk metal, polka, reggae e country. Come è possibile unire questa babele sonora? Grazie all’abilità incredibile dei componenti della band, esecutori, tra le altre cose, ai violini, a trombette e alle potete (un particolare ibrido tra tromba e trombone). C’è chi li considera trash, chi invece li osanna non solo per la loro simpatia, ma anche per l’innovazione postmoderna del folklore sovietico, un po’ come i Gogol Bordello (band di New York) europei. Innegabile, pareri negativi o meno, la dose di energia che rilasciano sia in live sia in studio.
RUSSKAJA: cosa aspettarsi da loro?
Nel nuovo CD non c’è solo l’ovvio richiamo alla Russia (con canzoni in russo) ma, oltre alle canzoni in inglese − ottimo metodo per farsi conoscere fuori dai piccoli confini austriaci − c’è il divertente tentativo di cantare in spagnolo, coprendo (o almeno provando a coprire) il forte accento dell’est:
Scavando nel loro archivio su YouTube si trovano geniali cover di get Lucky dei Daft Punk, Wake Me Up di Avicii, Roar di Katy Perry, tutte in chiave metal/folk sovietico con un americano molto forzato, che rende ancora più divertente la performance:
http://https://www.youtube.com/watch?v=SVjwkOBUV-w
Questa band è ormai all’attivo da dieci anni ma è talmente sconosciuta che digitando “Russkaja” su Google il primo risultato è il fiume che attraversa la Russia Siberiana Nordoccidentale. Poco importa, perché anche i loro lavori sono dei fiumi ghiacciati che vivacizzano le estati roventi (loro caratteristica è far uscire gli album esclusivamente in estate) con il loro ritmo travolgente.
Rock’n Roll Today è la prova di un suono contagioso, così come la già citata El Pueblo Unido, con video delle canzoni entrambi coloratissimi e vivacissimi. Si consiglia l’ascolto anche dei loro “cugini” musicali, i RotFront, altrettanto poco conosciuti eppure in grado di vantare un grande successo ai festival dal vivo. Meno rock dei RUSSKAJA e più folk, formata da russi, ucraini, tedeschi ed ungheresi, la band abbraccia la musica popolare dei relativi paesi. Nel 2012 fecero un live allo Sziget Festival da definirsi storico: presentati nell’anonimato generale finirono con contagiare tutti i presenti con sfrenati balli sovietici.
Non saranno certo gruppi da hit parade, mai li sentirete in radio, ma sono gruppi che arricchiscono il bagaglio della nostra cultura musicale, nonostante l’assenza di testi impegnati o di temi seri da affrontare, ma anche con la semplicità e con la capacità di strappare un sorriso. Anche questa è musica.
Diego Sbriglia