La svastica è un segno simbolico rinvenuto presso innumerevoli popolazioni dalla preistoria fino in età storica. Variamente interpretato nel quadro del simbolismo solare, essa consiste in una croce con quattro braccia di uguali lunghezza che terminano in altrettanti angoli retti volti verso sinistra. Etimologicamente il termine “svastica” deriva dal sanscrito “svastika” che a sua volta è un derivato di “svastì” (prosperità) , composto dal prefisso “su” (equivalente al greco “eu“= bene), da “asti” (verbo “as” = essere) e dal suffisso “ka” con valore diminutivo. La traduzione, dunque, è “benessere”.
In seguito ad una errata interpretazione del suo originario significato, fu adottata come simbolo da vari movimenti antisemiti e dal partito nazionalsocialista tedesco (ma coi prolungamenti dei bracci orientati verso destra). Cambiò così radicalmente connotazione, caricandosi di fosche tinte, che per nulla le appartenevano, e assurgendo a simbolo del male e dello sterminio a partire dal nazismo con Hitler.
Ma vediamo alcuni esempi di svastica nell’arte antica.
Bambola micenea risalente all’Età del bronzo. Su di essa sono raffigurate in maniera stilizzata svastiche, esseri umani e soli, quasi a simboleggiare un connubio tra questi tre elementi. I raggi della svastica infatti sono stati paragonati ai raggi del sole ed il suo andamento allo scorrere del tempo e, quindi, delle stagioni.
Nell’ Antica Grecia la svastica raggiunge la massima diffusione nel tardo geometrico (sul finire del VIII secolo a.C.), quando compare su anfore, kylix, cantari, oinochoi, pelike, crateri, ecc… Essa si presenta o come decorazione a se stante o, nella maggior parte dei casi, come sequenza ripetuta.
Anfora rinvenuta nell’antica Thera, l’odierna Santorini, su cui è raffigurata una colomba con la svastica. I Greci consideravano la colomba l’uccello di Afrodite, un simbolo d’amore ancor prima che i Cristiani la caricassero della valenza di fratellanza che ancora oggi mantiene.
Oinochoe trilobata con coperchio proveniente dalle necropoli geometriche di Maratona raffigurante una svastica isolata sul davanti
Antica ceramica greca, la cui datazione corrisponde al 760 a.C. Anche in questo caso la svastica compare sul davanti intervallata da figure quadripartite, come quattro sono i suoi bracci
Una svastica su uno statere, una moneta greca in argento proveniente da Corinto e risalente al VI secolo a.C. I raggi questa volta sono smussati quasi a riprendere la direzione delle ali di Pegaso, il cavallo alato rappresentato sull’altra faccia del soldo.
Busto femminile in terracotta, acefalo, risalente al 500 circa a.C. e facente parte di una decorazione architettonica. Ripetute sono le svastiche sul petto a mo’ di ornamento.
Simbolo della svastica su un mosaico romano del II secolo d.C, racchiuso in un triangolo i cui lati sono basi di triangoli. In questo mosaico vi è racchiuso un forte simbolismo insito nelle figure geometriche che indicano armonia e proporzione.
Il pavimento della villa romana all’interno del castello di Baia è in cocciopesto decorato con meandro di svastiche alternate a quadrati decrescenti con rosetta centrale. Molto intensa è la suggestione di labirinto fornita dai motivi.
Mosaico della Villa del Casale di Piazza Armerina che ha per protagonisti due venatores (cacciatori), uno dei quali con una svastica sul bordo della tunica.
La Sinagoga di Ostia Antica e il suo pavimento decorato con serie di svastiche
Particolare del pavimento a mosaico “a svastica” delle terme di Frosinone
Castelleone di Suasa (Ancona), Parco archeologico, Domus dei Coiedii: pavimento a mosaico del vano E (II sec. d.C.), particolare dell’ordito geometrico.
Pavimento a mosaico con svastica inscritta in una circonferenza a Sabratha in Libia
Pavimento a mosaico in un’antica villa di epoca roma in Spagna in cui svastiche si alternano a rombi
Terme Stabiane, sezione maschile, apodyterium, prospetto con i dettagli della volta : tra i tanti simboli compare anche una svastica
Tablinium ercolanense con ingresso delimitato da una soglia a mosaico del tipo a meandro con svastiche alternate a quadrati riempiti con semplici disegni. Il mosaico è ottenuto con tessere di colore bianco di calcare, sistemate con un ordito obliquo, incorniciate da una fascia nera che è composta da tessere disposte con un ordito lineare.
Tale tipo di decorazione marca il passaggio tra la decorazione di I stile e quella di II stile. Tuttavia riscosse un certo successo ad Ercolano solo in età repubblicana, come si può notare dalla decorazione della Casa Sannitica. È presente inoltre nella Casa dell’Atrio a Mosaico, nella Casa del Bel Cortile e nella Casa della Gemma.
Elmetto antico di tipo macedone con delle svastiche, datato 350-325 a.C, ritrovato a Ercolano.
Anna Cioffi