Tim Roth è nato a Londra nel 1961, e qui vi ha trascorso la giovinezza, benché molti, a causa della sua capacità nell’imitare gli accenti, lo ritengano americano. Ha sviluppato questa sua capacità a scuola per sfuggire alle angherie dei compagni, che lo tormentavano per le sue origini benestanti rivelate, appunto, dal suo modo di parlare.
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Il passato da artista
Prima di intraprendere la carriera di attore, per cui non ha alcuna formazione, ha studiato scultura al Camberwell College of Arts, considerato uno dei migliori della categoria in Gran Bretagna e, addirittura, nel mondo. Nel 1990 è stato scelto per interpretare Vincent Van Gogh in Vincent & Theo, film biografico del pittore, forse proprio per la sua vena artistica giovanile. Nello stesso anno interpreta anche Guildenstern in Rosencrantz e Guildenstern sono morti, al fianco di Gary Oldman, suo amico sin dai tempi in cui entrambi lavoravano in ambito teatrale.
Tim Roth, il villain dei registi
La notorietà arriva nel 1992 con il film Le Iene (Reservoir Dogs), in cui Tim Roth interpreta Mr. Orange, ruolo per cui il pubblico lo ha sempre ricordato. Inizialmente Quentin Tarantino, regista del film, voleva che interpretasse Mr. Pink o Mr. Blonde, ma l’attore londinese, leggendo il copione, ha preferito il ruolo di Mr. Orange, «un bugiardo» per cui è necessario essere «un inglese che si finge un americano che si finge un poliziotto che si finge un cattivo».
Dopo il terzo e ultimo film con Tarantino, Four Rooms, nel 1995, Tim Roth collabora con altri registi di talento, come Woody Allen e Tim Burton. È del 1998 una delle performance migliori dell’attore londinese, che veste i panni di Novecento, l’innocente e talentuoso pianista de La leggenda del pianista sull’oceano (The legend of 1900), di Giuseppe Tornatore. Il film è tratto dal monologo teatrale Novecento di Alessandro Baricco.
Tuttavia, Tim Roth sembra essere particolarmente predisposto per interpretare i “cattivi“, infatti Tim Burton lo sceglie nel ruolo di antagonista in Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie nel 2001. A causa del film di Burton, Roth è costretto a rifiutare il ruolo di Severus Piton per la saga di Harry Potter, affidato poi ad Alan Rickman.
L’esperienza in Romania
Nel 2007 Tim Roth protagonista di Un’altra giovinezza (Youth without youth) di Francis Ford Coppola, il primo film del regista dopo ben dieci anni di pausa: l’ultima pellicola era stata, infatti, L’uomo della pioggia nel 1997.
Per girare Un’altra giovinezza, Tim Roth ha trascorso novanta giorni in Romania, un’esperienza da egli stesso ha definito «molto, molto difficile ma incredibilmente preziosa», e che non ha consentito nemmeno un giorno di riposo probabilmente anche per il basso budget concesso.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Mircea Eliade, uno studioso rumeno dai mille interessi e talenti: studioso di religioni, antropologo, filosofo, in grado di parlare otto lingue, fra cui il persiano e il sanscrito.
Dal grande al piccolo schermo
Dal 2009 al 2011, Tim Roth ha interpretato Cal Lightman nella serie televisiva statunitense Lie to me, premiata nel 2011 un People Choice’s award come miglior serie TV sul crimine dell’anno. Nello stesso anno, per la categoria di migliore attore televisivo è stato premiato Tim Roth grazie alla serie.
Lightman è uno studioso di microespressioni facciali, del linguaggio del corpo, che riesce a riconoscere le menzogne, aiutando sia le istituzioni che i privati cittadini. Lightman ha una personalità controversa, è quasi un sociopatico, mente e inganna senza troppi scrupoli. L’interesse di Roth per i bugiardi torna, dopo Mr. Orange.
Per la prima volta Tim Roth si trova in una serie televisiva, un’esperienza per lui nuova e gratificante, un esperimento nel mondo della televisione americana, per Roth una delle migliori del momento, «un mondo molto strano, di cui è molto bello far parte», che inevitabilmente accompagna la vita quotidiana di tutti gli americani, soprattutto dei più giovani.
La serie è ispirata al lavoro dello psicologo del comportamento umano Paul Ekman, di cui gli autori di Lie to me hanno rappresentato idee e risultati, intrecciando studi di psicologia e criminologia con, ovviamente, le vite dei protagonisti.
Francesca Santoro
Fonti
Fox TV – Lie to me
Internet Movie Database – Tim Roth