Tricotillomania: perdita dei capelli ossessiva

Ossessioni e manie sono comuni tra le persone, ma alcune sono particolari e pericolose. Una di queste è la tricotillomania, ovvero la mania di strapparsi i capelli dal cuoio capelluto ma anche ciglia, sopracciglia e peli da altre parti del corpo.

Che cos’è la tricotillomania?

Tricotillomania

 

Il termine tricotillomania deriva dal greco e letteralmente vuol dire mania di tirarsi i capelli: infatti riguarda l’abitudine compulsiva di strapparsi i capelli, creando delle aree di alopecia sul cuoio capelluto. Secondo il Manuale Diagnostico degli Psichiatri (DMS VI) la tricotillomania fa parte dei Disturbi del Controllo degli Impulsi ed è quindi una vera e propria ossessione mentale che sfocia nel patologico. Inoltre l’atto compulsivo viene orientato anche ad estirpare sopracciglia, ciglia, barba e peli da varie parti del corpo. Il soggetto affetto si strappa i capelli per rispondere ad uno stato di tensione emotiva: chi soffre di tricotillomania è colto da un forte senso di tensione ed eccitazione che si placa solo dopo l’atto, generando sensi di colpa e disagio. Il principale sintomo della tricotillomania è l’alopecia (perdita dei capelli). Ecco gli altri segni e sintomi:

  • torcere i capelli fino a tirarli;
  • aspetto irregolare e non uniforme della chioma;
  • ciglia e sopracciglia rade e mancanti;
  • mordere e mangiare i capelli.
Tricotillomania
Bulbi piliferi danneggiati

La tricotillomania comporta:

  • danni al cuoio capelluto (infatti, se protratta nel tempo, causa problemi al bulbi piliferi che si atrofizzano, anche se in alcuni casi la funzionalità può essere ripristinata);
  • danni alla pelle (tirare continuamente i capelli provoca dermatiti e infezioni al cuoio capelluto);
  • boli di peli e capelli (la loro ingestione determina la formazione nel tratto gastrointestinale del tricobezoario, ovvero una massa indigeribile solida e intrecciata che si localizza nello stomaco e nell’intestino tenue. Il bezoario favorisce l’insorgenza di indigestionecarenze alimentari, perdita di peso, vomito e nei casi più gravi occlusione intestinale. Il tratto gastrointestinale non è in grado di digerire i capelli e per asportare il bolo è necessario un’intervento chirurgico);
  • stress emotivo (molte persone affette da tricotilomania provano vergogna, imbarazzo e umiliazione per cui soffrono anche di depressione e ansia);
  • problemi sociali (a causa della perdita di peli e capelli chi ne soffre ha l’abitudine di indossare parrucche, cappelli e ciglia finte; inoltre si tende a evitare i momenti di intimità per celare questa condizione.

Come si diagnostica la tricotillomania?

Tricotillomania
Alopecia causata dalla tricotillomania

Effettuare la diagnosi di questo disturbo non è sempre facile, perché inizialmente i pazienti nascondono il problema, ma in seguito il disagio si manifesta ed è cosi più semplice effettuare una cura. Inoltre in alcuni casi il paziente non ammette di strapparsi i capelli e perciò il medico deve considerare altri disturbi simili alla tricotillomania. La diagnosi differenziale comprende la valutazione di alopecia areatatinea capitis, follicolite e sindrome dell’anagen lasso. Si effettua, dunque, un’analisi approfondita della pelle, dei capelli e del cuoio capelluto e viene eseguita una biopsia, prelevando un campione di tessuto per ricercare altre cause che possono giustificare la perdita dei capelli. La biopsia consiste di rilevare traumi dei follicoli, causati da emorragie perifollicolari; tuttavia in alternativa è possibile radere la zona di interesse e valutarne la ricrescita.

Come curare la tricotillomania

La cura varia a seconda dei casi, ma in generale si effettua una terapia cognito-comportamentale, a volte accompagnata da un trattamento farmacologico. La terapia psicologica individua lo stimolo causale della tricotillomania, permettendo così di aiutare il paziente a riconoscere i pensieri e i sentimenti che lo hanno portato  ad essere ossessionato. In questo modo chi ne è affetto diventa consapevole di un comportamento errato per sostituirlo con azioni positive. Solo nei casi più gravi la terapia psicologica viene accompagnata a quella farmacologica: il terapeuta somministra farmaci tipici per curare anche ansia e depressione come gli Inibitori  Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI). Una volta guariti è possibile ricorrere a specifici trattamenti tricologici che agiscono sui follicoli ancora prolifici per far ricrescere i capelli caduti; se, invece, i bulbi piliferi sono tutti atrofizzati e danneggiati si ricorre all’autotrapianto (chirurgia tricologica).

Tricotillomania

Combattere contro un’ossessione è come fronteggiare un nemico invisibile, di cui è difficile prevedere le sue mosse… ma distruggerlo significa aver vinto una grande battaglia con se stessi.

Roberta Miele

Bibliografia

E. Giusti, A. Chiacchio –  Ossessioni e Compulsioni: Valutazione e trattamento della psicoterapia pluralistica integrata – Collana di Edoardo Giusti

A. Tosti, B.M. Piraccini – Tricologia Ambulatoriale: malattie dei capelli e del cuoio capelluto – Springer Editore