KAKEJIKU – Giovedì 2 Luglio 2015 si è conclusa l’esposizione d’Arte Contemporanea Giapponese presso le terrazze del Castel dell’Ovo – Napoli. Tale evento è stato curato dalla International Calligraphy and Painting Association con il patrocinio del Comune di Napoli e ha riscontrato un enorme successo anche in città come Verona, Shangai, Taipei, Dresda, Hanoi, Guilin, Salamanca Nancy ed Ulan Bator con circa 80 opere di calligrafia giapponese contemporanea, disegni e pitture ad inchiostro d’arte giapponese moderna.
Una bella occasione per sensibilizzare la cittadinanza alla multiculturalità e al cosmopolitismo affinché ci si possa avvicinare al patrimonio artistico, storico e culturale del Giappone. Scopriamo insieme quali sono le tecniche artistiche rappresentate:
KAKEJIKU, SHO e l’arte del disegno ad inchiostro
Il kakejiku (掛軸) è un antico dipinto giapponese caratteristico per la sua raffigurazione su carta, cotone o seta creato a guisa di rotolo e destinato ad essere affisso in quanto decorazione murale per abitazioni. Esso si apre in verticale e spesso viene esposto nel tokonoma, piccole alcove presenti nelle abitazioni tradizionali giapponesi. Tale tipologia di decorazione è molto dinamica ed è solita essere cambiata in seguito ai mutamenti delle stagioni dell’anno o in base a periodi specifici ed occasioni particolari poiché può essere arrotolata, riposta e conservata in scatole apposite. Le famiglie Giapponesi legate a tale tradizione ne posseggono addirittura centinaia. Tra le maggiori raffigurazioni ritroviamo:
- le foglie d’acero che simbolicamente rappresentano l’autunno;
- il ramo fiorito di ciliegio per la primavera;
- stampe femminili del periodo Taisho;
- stampe Hukusai come la grande onda;
- stampe che raffigurano il periodo Meiji.
Tutto ciò viene disegnato ad inchiostro (sumi) attraverso l’arte del suminagashi nata in Giappone come tecnica per decorare la carta tramite inchiostro che fluttua (nagashi) galleggiando sull’acqua. Le tracce dell’inchiostro formano disegni astratti che vengono poi impressi nell’acqua su un foglio di carta di riso. Durante il periodo Heian, periodo di maggiore splendore artistico giapponese, la calligrafia ad inchiostro prenderà il nome di shodoo, ossia la via della scrittura. La scrittura ad ideogrammi era infatti arrivata in Giappone intorno al ‘600 dopo Cristo dalla Cina insieme al Buddismo e al segreto della fabbricazione della carta e proprio dalla calligrafia nascerà l’arte del suminagashi.
Come curare un Kakejiku
In primis bisogna allontanare lo scoll dall’umidità quando è appeso e anche quando è nella sua scatola; senza arrotolarlo in maniera troppo stretta. Il segreto è far sì che sia morbido infatti non bisogna lasciare il rotolo in esposizione per lungo tempo bensì arrotolarlo ogni tanto e conservarlo nell’apposito contenitore magari alternando con altri scoll in base alle stagioni. Qualora non lo si usasse o, addirittura, non lo si aprisse, è preferibile tenerlo al sicuro in un posto ombreggiato evitando che i raggi solari possano rovinare il contenuto del rotolo.
Sabrina Mautone
Fonti
Curiosità Tutto Giappo: La Mitologia Giapponese, Filosofia Giapponese
Ulteriori Informazioni: Tattoo Giapponesi, Shintoismo
Fonti articolo ed immagini: The Cambridge Companion to Modern Japanese Culture, Google
Fonte video: Niko Kitsakis