La disidratazione è una condizione patologica generata da una carenza di acqua a causa di diversi fattori, come vomito, diarrea, ma anche abitudini dietetiche scorrette o per insufficiente idratazione.
Come è bene noto,l’acqua è il principale componente del corpo umano, costituendone il 70%; essa viene eliminata dall’organismo attraverso la sudorazione e la minzione e queste perdite devono essere assolutamente reintegrate altrimenti l’individuo muore. Basti considerare che un uomo in condizioni di riposo e alla temperatura di 20°C perde circa 1 ml di acqua, durante l’attività fisica o quando la temperatura è molto alta la sudorazione è maggiore e la disidratazione aumenta vertiginosamente.
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Tipi di disidratazione, sintomi e conseguenze
Ci sono tre tipi di disidratazione:
- ipertonica;
- isotonica;
- ipotonica.
La disidratazione ipertonica si ha quando l’introito dei liquidi non riesce a reintegrare le perdite per cui l’eliminazione di acqua è maggiore rispetto a quella dei sali minerali. La disidratazione isotonica si ha quando la perdita di acqua e sali minerali e equilibrata ed è dovuta a diarrea, vomito e sudorazione intensa. La disidratazione ipotonica si ha quando si perdono più sali minerali rispetto all’acqua. I sintomi che portano a questo fenomeno variano da soggetto a soggetto e sono ansia, astenia, palpitazioni, vertigini e sete. La disidratazione può avere delle complicazioni maggiori bloccando o limitando il meccanismo della sudorazione: questa è una risposta protettiva che porta problemi di termoregolazione causando il cosiddetto colpo di calore. Un’altra conseguenza molto seria è l’ipovolemia, ovvero la riduzione del volume di sangue: in questo caso la circolazione sanguigna risulta alterata e si ha affaticamento cardiaco che porta, nei casi più gravi, al collasso.
Risposta renale alla disidratazione
Questo stato, se presente, viene avvertito dagli osmorecettori e dai recettori da stiramento dell’atrio che determinano un rilascio vasopressina (ADH o antidiuretic hormone) da parte della neuroipofisi; inoltre gli osmorecettori ipotalamici stimolano la sensazione della sete. Una volta che l’acqua è stata ingerita si ha una diminuzione del rilascio di vasopressina da parte della neuroipofisi.
Soggetti a rischio
Gli individui più esposti alla disidratazione sono i bambini perché il loro organismo da una percentuale di acqua mediamente maggiore di quella degli adulti; i soggetti che sono più sottoposti al rischio di una seria disidratazione sono i neonati in quanto più soggetti a gastroenteriti virali;
gli anziani sono soggetti a rischio perché in essi lo stimolo della sete diminuisce e l’introito di liquidi è limitato per gestire l’incontinenza urinaria; infine gli sportivi sono a rischio perché perdono liquidi con l’eccessiva sudorazione.
Rimedi contro la disidratazione
In caso di disidratazione ipertonica è necessario somministrare (per bocca o per infusione) soluzioni con un basso contenuto di sali. È decisamente sconsigliata la somministrazione di acqua pura perché ciò potrebbe portare a squilibri osmotici molto seri. In caso di disidratazione isotonica si dovranno somministrare soluzioni contenenti elettroliti (sodio, potassio ecc.) affinchè l’osmolarità torni a essere normale. La semplice somministrazione di acqua avrebbe il solo effetto di diluire il plasma, ma non apporterebbe i sali che sono andati perduti. In caso di disidratazione ipotonica è consigliabile somministrare una soluzione salina ipertonica al 3%.
Inoltre per gestire questo fenomeno bisogna idratarsi per compensare la perdita di acqua, ma si possono assumere anche cibi freschi che la contengono. Ecco i principali rimedi:
- Cetriolo;
- Frutta (in modo particolare fragole);
- Banana (aiuta ad aumentare i livelli di acqua e a reintegrare sali minerali in modo particolare potassio);
- Succhi di frutta (forniscono anche molte vitamine);
- Thé;
- Cibi salati;
- Ghiaccio;
- Cibi digeribili,
- Yogurt.
Per questo è importante bere e mangiare cibi che contengono acqua in abbondanza, ma in estate bere è ancora più importante a causa del forte caldo per evitare malessere generale, collassi e svenimenti.
Roberta Miele
Bibliografia
C. Vasey – L’acqua fonte di salute: i danni della disidratazione – L’età dell’acquario