In Europa circa 10 milioni di persone hanno un’infezione da epatice B o C, ma molti non lo sanno. Lo afferma l’European Center for Diseases Control and Prevention (Ecdc) alla vigilia del World Hepatitis Day. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’istituto, in Europa ci sono stati nel 2013 circa 20mila casi di epatite B, la cui incidenza è dimezzata tra il 2006 e il 2013, e 32mila di epatite C, che invece è in aumento, mentre l’epatite A ha colpito duramente nel 2014 e nel 2015 con più di 1500 casi.
Epatite: lo studio
Il problema dell’epatite ha però un raggio d’azione più ampio, spiega Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc, affermando:“In Europa si stima che 10 milioni di persone siano infette da epatite B e C cronica, ma la maggior parte di questi individui non sa di avere l’infezione. Un test del sangue rapido può stabilire se si ha il virus o no. Soprattutto chi è più a rischio dovrebbe avere un accesso facile al test, ad esempio gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini o chi fa uso di droghe iniettabili”.
Dopo la diagnosi sono infatti possibili varie terapie, anche se, spiega Ammon, la prevenzione rimane l’arma migliore, sottolineando che la vaccinazione è la misura individuale più efficace per proteggersi dalle epatiti A e B. L’epatite C può essere curata, soprattutto se trovata e trattata precocemente.
Epatite: cos’è?
L’epatite è una patologia causata da virus, farmaci e alcool, che determina un processo infiammatorio ai danni del fegato. In Italia e nei paesi industrializzati, le epatiti sono causate soprattutto dall’abuso di alcool. Tuttavia, esiste un altro fattore di rischio emergente, rappresentato dalla cosiddetta steatosi epatica, comunemente conosciuta come fegato grasso, che determina, a causa degli eccessi alimentari, della sedentarietà e del sovrappeso, l’accumulo di ingenti quantità di grasso nel fegato, che portano all’ingrossamento e all’infiammazione della ghiandola.
La trasmissione dell’infezione può avvenire in vari modi: primo tra tutti l’aver usato aghi o siringhe già utilizzati per la somministrazione di droghe, ma anche di farmaci, l’essersi sottoposti a sedute dentistiche, di agopuntura, body piercing o body painting in locali non puliti, gestiti da personale non qualificato. E’ anche possibile contrarla durante un rapporto sessuale a rischio non protetto dopo aver subito tagli o lesioni che mettono in comunicazione il sangue di due persone.
Non trasmettono l’epatite C: l’uso comune del gabinetto, l’uso delle stesse posate o bicchieri, tossire, starnutire, baciare o abbracciare, le piscine, punture di zanzare o di altri insetti.
Christian Nardelli