La visione della scultura di Nic Joly è completamente diversa dallo stereotipo macrodimensionale diffuso. Statue di dimensioni microscopiche ricche di dettagli, sono questi i soggetti della collezione “Under Foot”, nata senza alcun fine artistico ed economico oggi è invece un vero e prorpio brand, dove le opere vengo vendute a differenti prezzi.
Personaggi e pose paradossali, dall’uomo che in attegiamento particolarmente rilassato appoggia il suo ginocchio su un mozzicone di sigaretta quasi si trattasse di una roccia, di un dosso che debba sostenerlo, all’astronauta che paradossalmente si getta dalla sommità più alta di una lattina di bibita energizzante. Il dislivello tra la finzione e la realtà che ci circonda è davvero lieve, in maniera scherzosa ma allo stesso tempo raziocinante si cerca di aprire una finestra critica nei confronti della società in cui oggi si vive.
Ridotto tutto a dimensioni insignificanti si mette sotto la lente d’ingrandimento: gli stereotipi, le macchinazioni ed i condizionamenti che regolano il mondo di oggi al qule tutti noi apparteniamo ed al quale molto spesso ci confromiamo. Le opere di Nic Joly sono realizzate con materiali molto poveri da stoffe a pezzi d’argilla e filamenti, inoltre si distingue nettamente l’utilizzo di materiali di risulta che molti considerano spazzatura da buttare.
Le sculture spesso vengono esposte in posizioni spregiudicate cercando una sorta di partecipazione da parte dell’osservatore che viene quasi invitato a prendere parte all’opera, diventando membro partecipe del concetto artistico. Il messaggio che Nic Joly cerca di far trapelare dalla sua arte minidimensionale è un richiamo, una sollecitazione nei confronti dell’uomo comune di svegliarsi dal letargo entro il quale quale si è accomodato ormai da tempo, di sbranare i lacci della monotonia e della quotidianità dai quali è legato e di reagire ad un parossisimo schematico al quale è sottomesso.
Si tratta in questo caso di una simil-analisi psico-sociale vista dall’esterno da colui che però vi vive all’interno e cerca di districarsi senza ricadere nella banalità del quotidiano, del giornaliero. Nic Joly in un certo senso lancia una sfida verso l’uomo comune, spronando questo stesso e dimostrandogli che vivendo di apparente illusione, che governa la nostra mente quando non apriamo gli occhi per osservare e non soltanto guardare ciò che ci circonda, siamo schiacciati da quello che non vorremo essere ma purtroppo siamo.
L’occhio della persona comune non riesce ad andare oltre il proprio naso, ci si accontenta di quello che si ha, anche se non è quanto scelto o desiderato, vivendo sempre legati a false speranze ed ideologie illusorie. Nic Joly invece dimostra come la capacità intellettiva, la ragione aiuti ad allontanarsi dal banale mondo vissuto da tutti e permetta di dimostrare chi si è e cosa si vuole non diventando ingranaggi di una macchina già programmata.
Dettaglio importante delle opere dell’artista del Regno Unito è che si tratta unicamente di manufatti, definiti handmade.
Vincenzo Morrone
Fonti: mymodernmet.com, www.collater.al