E’ pensiero comune il ritenere la primavera come la stagione delle allergie, dimenticando spesso gli indesiderati effetti dell’autunno. Umidità, acari della polvere e pollini tipici del periodo pre-invernale sono infatti tutti elementi che possono portare i soggetti allergici ad avere reazioni allergiche più o meno gravi.
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Ma cosa sono le allergie?
Le allergie sono delle reazioni immunitarie provocate da alcuni gruppi di antigeni, detti allergeni, per lo più innocui, ma che il nostro sistema immunitario reputa dannosi e reagisce eccessivamente mediante la secrezione di anticorpi (IgE).
Allergie: gli acari della polvere
Nel periodo autunnale è tipico vedere le temperature abbassarsi e si inizia a tenere le finestre chiuse per lunghi periodi di tempo, determinando la formazione di habitat perfetti per la crescita di questa sottoclasse di aracnoidi.
Roberto Bernardini, presidente eletto della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) e direttore della Unità operativa complessa di Pediatria presso l’Ospedale San Giuseppe di Empoli, spiega:”È importante capire che gli acari non sono come i pollini, che si muovono nell’aria, ma sono stanziali. Possono dare allergia quando trascorriamo del tempo sdraiati sul letto o sul divano, oppure quando sbattendo un tappeto o spazzando li solleviamo nell’aria. Per prevenire le allergie è quindi fondamentale la bonifica ambientale: arieggiare gli ambienti aprendo le finestre, e utilizzare specifiche fodere coprimaterassi e copricuscini che non permettano agli acari di venire a contatto con chi è allergico”.
Allergie: pollini pre-invernali
In genere le piante che possono dare allergia cambiano in base al clima e al posto. Nelle zone più calde del Centro-Sud c’è la parietaria, la quale scatena reazioni allergiche in moltissime persone e libera pollini da marzo fino ad ottobre. A nord ci sono invece l’ambrosia e le graminacee a rappresentare un rischio nel periodo autunnale.
Bisogna ovviamente tenere anche in considerazione i continui aumenti delle temperature degli ultimi anni, che stanno portando le piante estive a rappresentare un problema anche fuori stagione.
“I mutamenti climatici stanno modificando progressivamente le temperature nel nostro Paese, e anche la stagione pollinica si sta modificando di conseguenza”, spiega Bernardini,“negli autunni particolarmente caldi, molte piante possono produrre il polline anche al termine dell’estate, e il risultato è che gli allergici a tale pollini presentano oggi disturbi anche in periodi nei quali solitamente stavano bene”.
Allergie: come affrontarle
Sicuramente il detto “prevenire è meglio che curare” funziona anche in questo caso, e i consigli che bisogna tenere a mente sono innanzitutto l’arieggiare degli ambienti chiusi. Nel caso in cui la prevenzione non funzionasse è ovviamente importante l’attrezzarsi con antistaminici (in caso di rinite), di colliri (in caso di congiuntivite) e di broncodilatatori (in caso di asma). Quest’ultima può rappresentare infatti un grave problema soprattutto nei soggetti più giovani, tra i 3 e i 5 anni, età in cui se non controllata a dovere, spiega Bernardini, l’infiammazione può progredire e peggiorare. E’ quindi fondamentale intervenire subito consultando un pediatra allergologo competente. Le possibilità terapeutiche sono molte, come i vaccini, o più propriamente l’immunoterapia specifica, che può ridurre sensibilmente i sintomi e spesso eliminarli completamente, e portare alla guarigione.
Christian Nardelli