Il 17 settembre Acerra ha ospitato la tappa campana del Museica Tour 2, portando in un concerto gratuito Caparezza. Noi c’eravamo: ecco come è andata.
Non si riesce ad immaginare un’artista più incredibile di Caparezza in Italia. E non parlo di oggi, ma di tutti i tempi. Caparezza porta ad Acerra non solo la sua musica, ma anche tanta arte, un manifesto vivente della cultura tramite le sue eccezionali canzoni e performance. Uno spettacolo pazzesco quello messo in scena da Michele Salvemini e i suoi compagni: ogni canzone è preceduta da una spiegazione o da un segmento che può spaziare dal comico al profondo, dallo scherzoso al serio: su tutti la menzione dell’anniversario per la commemorazione della strage di Castelvolturno del 18 settembre 2008, quando morirono sei immigrati per motivi razziali. Uno spettacolo di due ore o meglio tre, considerando la band di apertura, gli U_Led, che in passato avevano già collaborato con Caparezza e che riescono a tenere il palco molto bene con uno stile che ricorda gli A67. Poi arriva Caparezza e comincia la magia. Si parte con ‘Mica Van Gogh‘.
Chiamarlo concerto rap sarebbe quasi offensivo. Caparezza ha ampiamente dimostrato di non appartenere più a quel genere da un po’ di tempo, il lavoro fatto in Museica può essere interpretato anche come la definitiva svolta artistica, ma sia le nuove che le vecchie canzoni sono accompagnate da un’energia sul palco da non avere nulla da invidiare ai concerti rock.
Salti, coreografie spettacolari e diverse per ogni canzone, bassi e percussioni adrenaliniche, con le prime file a dare spettacolo con il classico pogo.
Caparezza: uno stile unico
Difficile trovare un genere definito per il cantante riccioluto. Possiamo semplicemente ammirare il suo stile unico: si passa dal rock pesante di ‘Argenti Vive‘ (con introduzione video di Pierpaolo Capovilla, leader del Teatro degli Orrori) al sapore nostalgico dei primi tempi con ‘Nessuna Razza‘, senza dimenticare le origini e la canzone di denuncia ‘Vieni a ballare in Puglia‘, con le sonorità tipiche della regione. Poliedrico, energico, artista a trecentosessanta gradi… eppure così modesto.
Colpisce anche questo di Caparezza, la sua umiltà, come se non avesse ancora realizzato di essere probabilmente il miglior artista italiano e di avere, grazie al tour di Museica, una caratura di livello internazionale (viste le tappe che lo hanno portato per l’Europa e persino in America in locali storici come il whiskyagogo di Los Angeles).
Così come riesce ad abbracciare vari generi musicali, anche sul palco porta scenografie, ambientazioni e costumi sempre diversi e incredibili, come il Dante (interpretato da Diego Perrone, storica spalla di Caparezza e grande artista anch’egli) sulla barca traghettata da Caronte per l’infernale ‘Argenti Vive‘, il cambio d’abito sovietico per interpretare la russa ‘Avrai ragione Tu‘, e poi Andy Warhol, Van Gogh, Modigliani, Botticelli e riferimenti storici come Giovanna D’Arco, Galileo, riferimenti di storia musicale (Pink Floyd, Joy Division, Beatles, Velvet Underground) per la canzone ‘Cover‘.
Insomma, c’è di tutto e tutto è eseguito alla grande. I complimenti vanno anche al comune di Acerra per aver regalato una serata così meravigliosa, un concerto gratuito all’interno di un intero festival gratuito (Caparezza ha seguito Irene Grandi e preceduto Renzo Arbore, per tre giorni di grande musica). Il concerto di Caparezza è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, perché si assiste al miglior prodotto che la musica italiana possa offrire al momento.
Diego Sbriglia