Siamo stati al Suo.Na festival: otto artisti per tre stage diversi a Castel Sant’Elmo. Ecco come sono andate le performance e la serata in generale.
Non c’è bisogno di andare in parti lontane dell’Italia spendendo ingenti somme di denaro per godersi una bella serata di musica. La dimostrazione è stata data dal Suo.Na, il festival svoltosi ieri 19 settembre a Castel Sant’Elmo, dove vari artisti si sono esibiti regalando splendide performance.
Non vogliamo togliere nulla al Vasto Siren Festival, al Rock in Roma ed altri eventi importanti italiani, ma il Suo.Na si è dimostrato all’altezza delle aspettative con una organizzazione decisamente eccellente, a cominciare dalla splendida location di Castel Sant’Elmo e le sue vedute sulla città incantevoli, con la fortuna di un tempo che, per la maggior parte della serata, ha retto (difficoltà solo alla fine). Un festival totalmente italiano e, fa piacere ripeterlo, organizzato alla perfezione. Orari rispettati al nanosecondo, si parte alle 19:00 precise con la Bestia Carenne sullo Stage 1, e i ragazzi nonostante il timing scarso e un pubblico non ancora numeroso si fanno apprezzare e regalano una buona performance. Li segue Dino Fumaretto o, se preferite, i suoi interpreti, Elia Billoni e Andrea Lovo alla batteria: una performance rabbiosa, grintosa, un’interpretazione che ha lasciato il segno per un’artista che meriterebbe ancora più successo. A chiudere lo Stage 1 ci pensa Iosonouncane, freddo, cinico, ma maestoso. Ci impiega quaranta minuti per ribadire che DIE è un disco da dieci e lode, probabilmente disco dell’anno in Italia: sul palco è da solo, lui ed il suo synth che usa con una eleganza straordinaria, facendo sembrare tutto semplice e concedendosi il lusso di avere una sigaretta in bocca. Resiste alle lusinghe dei fan che chiedevano a gran voce qualche vecchio pezzo dell’album La macarena su Roma (anche perché necessitano di una strumentazione del tutto differente) e procede senza troppi fronzoli all’esecuzione dei brani di DIE, andandosene senza salutare ma con applausi scroscianti. Sarà pure scontroso, ma è un grande artista.
Suo.Na : ecco lo stage 2
E dunque si passa praticamente subito, intorno alle 21, allo Stage 2 , tutto siciliano, con Levante, Colapesce e Marta sui Tubi. Uno stage più grande, con persone che per occupare le prime file (probabilmente solo per Marta sui Tubi) hanno perso le esibizioni del primo stage. Apre Levante, una ragazza solare, simpatica, che porta tanta allegria sul palco e tra il pubblico, una simpatia tale da poterle perdonare lo sforamento del limite di tempo, che costringe gli straordinari agli addetti ai lavori per montare in fretta e furia tutta l’attrezzatura necessaria per Colapesce e la sua band, che alla loro ultima tappa del tour per Egomostro (noi siamo stati anche alla prima tappa napoletana al lanificio). Un bellissimo concerto, seppur con qualche problema tecnico iniziale frutto dell’allestimento frettoloso, senza che ciò distragga troppo Colapesce che esegue brani sia di Un meraviglioso declino sia di Egomostro, i suoi due lavori. A tal proposito, ecco l’ultimo geniale video tratto da Egomostro, che ci riguarda anche da vicino:
Marta sui Tubi era il nome più atteso e di sicuro la band non ha deluso le aspettative, magari danneggiata dal timing ridotto (ma a Levante si perdona tutto, lo abbiamo detto) ma non è mancata la carica e l’energia di una band che possiamo assolutamente considerare di punta, alla pari di gruppi ingiustamente più blasonati.
Drink To Me e Populous dovevano chiudere la serata, e sarebbe stata la degna conclusione, visto il sound internazionale degli artisti in questione, ma la pioggia troppo forte ha dovuto chiudere in anticipo lo stage 3, a malincuore. Ma il ricordo di una bella serata rimane. Si potrebbe creare una tradizione per gli anni a venire, formare una line-up importante come questa, magari aggiungendo anche un nome internazionale (chiediamo troppo, lo sappiamo), ma nel complesso, considerata la location, gli artisti, il timing rispettato, l’organizzazione per i servizi di prima necessità possiamo ritenerci completamente soddisfatti.
Diego Sbriglia