V for Vendetta è un fumetto nato dalla penna di Alan Moore e dalla matita di David Lioyd, ricco di aspetti metaforici e tratti allegorici
Una sera, in preda alla disperazione, feci una lunga lista dei concetti che volevo fossero riflessi in V, spostandomi dall’uno all’altro con una rapida associazione libera che avrebbe fatto raggiungere la corda di emergenza ad un bravo psichiatra.”
Pian piano si delineano espressioni, sorrisi e idee di un personaggio nato da commistioni interessanti, pensieri personali, opere di vario genere e varia natura.
Piano nasce da un personaggio che sembra essere creato da un freddo e studiato canovaccio ma che, per quanto effettivamente ben progettato sia, è comunque figlio della casualità e della riflessione : “Capita solo ad individui rari ed eccezionali che la musa consegni idee complete e incartate in confezione regalo. Il resto di noi ci deve lavorare su” dichiarò infatti Alan Moore in un articolo dell’ottobre del 1983.
Ed effettivamente V for Vendetta non nacque all’improvviso, consegnato a Moore dalla musa “incartato in confezione regalo”, bensì da una sapiente opera di riorganizzazione di idee sparse e disordinate operata dal suo personale ingegno e da quello di David Lloyd.
Cos’è V for Vendetta?
V for Vendetta nasce come serie a fumetti sulla rivista inglese Warrior dove viene pubblicata in bianco e nero tra il 1982 e il 1985. In seguito alla chiusura della testata la serie è ripubblicata dalla DC Comics, questa volta a colori, nel 1988 completa della conclusione di cui era in precedenza mutila.
L’opera è ambientata in Inghilterra negli anni che seguono un’ipotetica Terza Guerra Mondiale, conflitto che ha portato al potere nell’isola un regime che molto somiglia ai nefasti totalitarismi del Novecento e alla realtà arcicontrollata di 1984 di George Orwell.
I protagonisti principali della narrazione sono V ed Evey Hammond, raccontati in modo molto diverso dagli autori. Mentre della seconda infatti, attraverso le pagine dei vari albi, verrà raccontato tutto, di V sarà reso noto soltanto il passato ma non il presente; il lettore saprà chi era ma non chi è.
Il personaggio di V resta di difficile collocazione anche all’interno della società in cui si muove e la sua definizione resta tutta una questione di punti di vista: per i governanti a cui si oppone, egli è uno spietato terrorista che vuole sabotare l’assetto organizzativo, politico ed istituzionale vigente ma osservato con gli occhi gonfi di lacrime e tristezza, rossi di rabbia e repressione di chi vive di stenti, egli appare come un salvatore, un liberatore o semplicemente un’idea intangibile, piccola e potente, lontana dalla precarietà della carne e per questo “a prova di proiettile”.
V for Vendetta è suddivisa in tre libri, tutti carichi di aspetti metaforici e tratti allegorici che contribuiscono a rendere il testo particolarmente suggestivo.
Ogni libro inoltre ha uno scopo ben preciso: il primo (L’Europa dopo il regno) ad esempio ha un carattere introduttivo ed è utilizzato per traccoare il profilo di V e del suo mondo introducendo assieme a lui tutti gli altri personaggi e le loro caratteristiche.
Il secondo (Un vile cabaret) si occupa di approfondire i personaggi di contorno e di definire la figura di Evey Hammond, coprotagonista dell’opera.
Il terzo ed ultimo libro (La Terra del Fa’-Come-Ti-Pare), lega le tematiche espresse nei libri precedenti per poi trarne le dovute conclusioni, condite in salsa anarchica.
La splendida e dettagliata sceneggiatura di Alan Moore si lega perfettamente con le tavole di David Lioyd, indice dell’intensa collaborazione tra i due, visibile anche in alcune scelte relative alla caratterizzazione dei personaggi: l’idea di far indossare a V la maschera di Guy Fawkes ad esempio è di Lioyd.
L’approdo sul grande schermo
Da V for Vendetta è stato anche tratto un omonimo film diretto da James McTeigue che, se per certi aspetti si rifà fedelmente al fumetto, per altri prende un corso completamente differente. Per maggiori approfondimenti al riguardo si rimanda ad un precedente articolo.