È stato amaro il finale della terza stagione di Masters of Sex: incentrata su un’analisi piuttosto introspettiva dei personaggi, si è conclusa con il protagonista, Bill, che crolla sotto il peso dei fallimenti che non ha mai davvero saputo affrontare. Tratto dalla storia vera di Bill Masters e Virginia Johnson, i primi che hanno indagato scientificamente il sesso e che lo hanno spiegato alle masse, il telefilm ha conservato l’usuale eleganza nel trattare i temi stuzzicanti che lo contraddistinguono.
Masters of sex: la storia
Il ginecologo Bill Masters, interpretato da Michael Sheen (The Queen – La regina, The Twilight Saga, Midnight in Paris) e l’aspirante psicologa Virginia Johnson, interpretata da Lizzy Caplan (The Wedding Party, The Interview), sono i protagonisti di quest’appassionante serie televisiva, tratta dalla biografia dei due ricercatori autori del pioneristico libro Human Sexual Response (L’atto sessuale nell’uomo e nella donna, 1966). I due studosi esaminarono sistematicamente atti sessuali compiuti da volontari per oltre dieci anni, ottennendo interessanti risultati che hanno rivoluzionata la conoscenza umana sul delicato argomento e hanno aiutato tantissime persone, ma che, come è facile immaginare, hanno anche suscitato accese polemiche.
Nella serie TV Masters of Sex, Bill è un uomo introverso, segnato da un’infanzia difficile, che vive per il lavoro e ha un rapporto freddo con la splendida moglie, Libby. Nel momento in cui decide di intraprendere la sua particolare ricerca, incontra Virginia, donna attraente quanto intraprendente, non ancora laureata, divorziata due volte e con due figli. Tanto è rigido e impacciato l’uno, emblema del borghese anni ’50, tanto è estroversa e disinvolta l’altra, all’avanguardia per il periodo in cui vive. Inizialmente assunta come segretaria, Virginia diventerà essenziale sia per la ricerca che per il collega, contribuendo notevolmente alla riuscita del progetto.
Il telefilm appassiona e coinvolge nella battaglia dei due protagonisti contro l’ignoranza e il perbenismo dell’epoca. Quella di Masters e Johnson fu una lotta per la diffusione della verità e della conoscenza in un periodo storico in cui si preferiva ancora guardare dall’altra parte e ignorare alcuni bisogni e alcune patologie, un periodo in cui il timore di uno scandalo poteva ancora mettere a tacere la scienza e le inclinazioni personali. Così, la storia riesce a districarsi tra temi scottanti con gusto, senza mai, o quasi, cadere nel volgare.
Nel corso delle prime due stagioni il rapporto tra i due si evolve sia sul piano professionale che su quello privato, connotandosi di romanticismo. Una relazione complicata e ambigua, tra due persone singolari e atipiche, devote al lavoro molto più che alle rispettive famiglie, le quali finiscono per essere la manifestazione del loro fallimento come genitori e coniugi e della loro incapacità di legarsi durevolmente a qualcuno.
La terza stagione
Nella terza e per ora ultima stagione, però, qualcosa cambia. Il rapporto tra Bill e Virginia si inclina, prima sul piano lavorativo, poi quasi di riflesso su quello affettivo. Anche il matrimonio tra lui e Libby arriva a un punto di rottura irreversibile e i due finiscono per ammettere ciò che sapevano da anni, cioè che l’affetto che li lega non può essere definito amore. Intanto Virginia trova una particolare intesa con Logan, finanziatore dello studio, ed è con lui che parte al termine del finale di stagione, fuggendo dalla propria vita e dalle sue contraddizioni. Sviluppi positivi, invece, per le coppie omosessuali del telefilm. Betty (Annaleigh Ashford) e la compagna coronano il sogno di avere un figlio, mentre l’anziano dottor Scully (Beau Bridges) sembra cedere ai sentimenti che prova per un collega e che ha sempre messo a tacere per amor della “reputazione”.
Non ci resta, quindi, che attendere la prossima stagione per scoprire se Bill, ormai rimasto solo, sarà in grado di trovare in sé l’umiltà necessaria a ricostruire i rapporti con le persone che lo circondano e a salvare il proprio lavoro. Riproponendo la metafora presente nell’ultima puntata, riuscirà l’uomo a salire sul ring per sconfiggere i fantasmi del proprio passato che continuano a influenzare il presente?
Chiara Martino